Vino calabrese, ecco il suo rinascimento. La vera novità è il cosentino

giovanni gagliardi

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Vino, la Calabria alla riscossa con il rinascimento del settore vitivinicolo. Desiderio di riscatto, riconoscimento delle potenzialità territoriali e ampelografiche e l’occasione degli aiuti alle imprese da parte di organizzazioni comunitarie. Sono, questi, i motivi che stanno contribuendo alla nuova stagione del vino calabrese.

Ma la vera novità è proprio la zona del cosentino. Negli ultimi 10 anni un gruppo di produttori si è affacciato sul mercato generando un movimento mai visto prima. Dalla costruzione di un consorzio alla creazione di una Doc provinciale, la Terre di Cosenza. Importante il fenomeno SARACENA con la grande notorietà del Moscato Passito di VIOLA e FEUDO SANSEVERINO.

A spiegare evoluzione e tendenze è Giovanni GAGLIARDI ideatore e promotore del portale web VINOCALABRESE.IT, ad oggi la più completa e ragionata banca dati sull’enologia regionale, apparsa sul supplemento “CRONACHE DI GUSTO”, giornale on-line di enogastronomia, diretto da Fabrizio CARRERA.

I dati – spiega GAGLIARDI – descrivono una regione che, nel quinquennio 2006-2010, ha abbassato la produzione totale del quasi 10% e innalzato la superficie vitata de 2%. Una regione che, soprattutto, ha ridotto le rese per ettaro e sta imboccando la strada della qualità con un aumento, sempre nel periodo di riferimento, dei vini a Doc del 1,3% e addirittura del 30% per le Igt. Un altro dato registrato, che risulta essere assai significativo – continua – è quello della crescita della produzione del 10% dei vini bianchi, indice di sviluppo di aree produttive più vocate, di collina e di premontata.

Vitigni come il Gaglioppo, Magliocco o il Montonico cominciano essere maggiormente noti alle orecchie degli appassionati e, altri produttori importanti hanno affiancato, da qualche tempo, l’impegno delle grandi aziende come Librandi, Ippolito, e Fattoria San Francesco. Questo fenomeno, infatti, è evidenziato dalla crescente presenza di importanti nomi dell’etnologia nazionale tra le nuove firme di molti produttori, a dimostrazione dell’assenza di un’enologia regionale di alto profilo e della scarsità di produttori-vigneron. A Cirò, che per anni è stato il solo territorio a rappresentare la Calabria sono arrivate nuove aziende che hanno messo in discussione la situazione. La novità è proprio quella dimostrata dai vigneti che hanno scoperto lo stile produttivo del proprio territorio.

Nel reggino si registrano attività di enoturismo tra le più sviluppati della regione con la scoperta dei vigneti terrazzati tipici della Costa Viola tra Palmi, Bagnara, Villa San Giovanni e Bianco. Qui molti giovani si stanno cimentando con il Passito da Greco di Bianco e da Montocino e si sono alleati in un’associazione di produttori per condividere gli sforzi di promozione e comunicazione.

La provincia di Cosenza sta animando la produzione e il mercato sia con piccole produzioni di nicchia ma anche con grandi numeri, se ne contano più di 50, come testimoniano l’azienda IGRECO a Cariati e CAMPOVERDE a Castrovillari. Importante il fenomeno SARACENA con il Moscato Passito delle cantine VIOLA e con i fratelli Bisconte di FEUDO DEI SANSEVERINO.

All’opera fatta dai produttori e dalle istituzioni si uniscono la crescente diffusione delle associazioni di gourmet, da SLOW FOOD all’AIS, dalla FISAR all’ONAV, ed il fermento intorno alla ristorazione di qualità che si è unita in associazione. Dopo 20 anni le “stelle” sono tornate a brillare sulle tavole de L’APPRODO e del ristorante DATTILO dell’azienda agricola di Roberto CERAUDO, altro illuminato produttore di vini.

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Author: Cristina

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