USB su elezioni all’Università Mediterranea di Reggio Calabria: “Quante falsità”

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Le annunciate votazioni per l’elezione del Rettore all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, stanno scatenando un vespaio di reazioni, soprattutto in alcune organizzazioni sindacali e in alcuni “giornalisti” che, dimenticando la posizione di cronisti super partes, si arrogano il ruolo di censori delle posizioni legittimamente assunte da USB.

I fatti sono questi: la Mediterranea, nel mese di aprile, si è dotata di un nuovo statuto così come richiesto dalla legge 240/2010, c.d. riforma Gelmini. Tale nuovo statuto, criticato fortemente in alcune sue parti dai rappresentanti del personale Tecnico Amministrativo e degli studenti in sede di Commissione, prevede, tra l’altro, una serie di riforme dell’assetto della Mediterranea che si sarebbero dovute concludere, come buon senso impone, con l’elezione di un nuovo Rettore.

Il Rettore vigente, subito dopo l’entrata in vigore del nuovo statuto, ha presentato al MIUR le proprie dimissioni. Il MIUR le ha accettate, ma a condizione che restasse in carica fino al novembre 2012, proprio per permettere le importanti riforme previste dallo statuto.

Il Decano d’ateneo, anticipando l’entrata a regime delle riforme tanto attese, ha indetto le elezioni del nuovo Rettore. Ma proprio a causa di così tanto anticipo si sono riscontrate difficoltà nell’individuare una componete dell’elettorato attivo, cioè quella relativa agli studenti aventi diritto al voto. In pratica i previsti Dipartimenti, strutture che avrebbero dovuto determinare gli studenti aventi diritto al voto per l’elezione del Rettore, semplicemente ancora non esistono. Anche il Consiglio degli Studenti, l’altro Organo che avrebbe dovuto “fornire” gli studenti aventi diritto al voto per l’elezione del Rettore, pur esistendo, è composto come dettato dal vecchio Statuto e non dal nuovo.

Il Decano ha ritenuto di non attendere la naturale istituzione di tali Organi e strutture, ma, dopo aver chiesto un parere al Consiglio degli studenti ha indetto le elezioni esponendo le stesse al rischio di illegittimità

Il Decano, attenzionato su tale criticità, ha ignorato:

  • la lettera inviata da USB con la quale si chiedeva la sospensione delle elezioni,
  • la lettera delle RSU al ministro Profumo del 4 maggio,
  • la lettera aperta delle RSU del 14 maggio,
  • la nota del Direttore generale del Miur del 18 maggio che chiedeva modifiche dello statuto,
  • la nota del Rettore del 22 maggio indirizzata al Decano medesimo,
  • l’appello della RSU d’Ateneo al Consiglio d’Amministrazione del 28 maggio,
  • il parere dell’Avvocatura distrettuale dello Stato del 31 maggio,
  • il ricorso del MIUR al TAR Calabria sullo Statuto del 31 maggio.

La posizione di USB, avallata dalle RSU e dall’Assemblea Generale del Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario, è tesa ad un ripristino della legalità ed al superamento delle logiche “baronali” che da sempre contraddistinguono le scelte dei rettori.

La Uil calabrese, anziché porsi il problema del rispetto della legalità, è preoccupata, invece, in questo frangente a ritagliarsi un proprio spazio, visto che la loro politica sia regionale, sia nazionale, li ha marginalizzati dalla scena sindacale.

Come può, infatti, presentarsi ai lavoratori un sindacato che (unitamente agli altri, corresponsabili di ciò assieme alla Uil) solo per rimanere agli ultimi mesi: ha lasciato passare i blocchi stipendiali previsti da Tremonti fino al 2014 (prorogati al 2018); ha di fatto condiviso la riforma Brunetta che introduce una falsa meritocrazia; ha sostenuto lo stesso Brunetta, in difficoltà per i ricorsi proposti da USB, con l’accordo del 4 febbraio 2011; ha firmato il 18 giugno dello scorso anno la possibilità di derogare ai contratti collettivi; ha concordato la terribile riforma del lavoro del ministro Fornero; ha sottoscritto il 3 maggio scorso, l’estendibilità dell’art. 18 anche al Pubblio Impiego, introducendo, così, la possibilità di licenziare, senza un giusto motivo, anche i dipendenti pubblici.

Nello stesso arco di tempo, la USB ha, invece, indetto uno sciopero generale l’11 marzo dello scorso anno; uno sciopero del pubblico impiego a Luglio; un nuovo sciopero generale il 6 settembre; ancora uno sciopero generale il 27 gennaio ed ha proclamato per il prossimo 22 giugno un nuovo sciopero generale; questo per tacere delle tante singole iniziative intraprese in tutta Italia.

Come possono, quindi, questi sindacati riproporsi ai lavoratori?

Solo provando, senza riuscirci, ovviamente, a denigrare l’unica organizzazione sindacale che in tutti questi anni sta provando a difendere gli interessi ed i diritti dei lavoratori.

Ecco che allora anche l’elezione del rettore diventa un momento in cui la democrazia, fortemente a rischio, deve essere difesa e USB, assieme alle RSU, agli studenti ed ai lavoratori dell’Università ci sta provando.

Questa mattina, USB e le RSU dell’Università, hanno depositato un ricorso al TAR di reggio Calabria contro questa manovra del Decano, che, senza tener conto delle regole, ha indetto le elezioni, abusando del suo diritto e perpetrando una illegittima forzatura.

Alle parole e agli insulti, la USB preferisce i fatti.

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Author: Cristina

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