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Trionfo di musica, tradizione e comunità.
( alla fine del’articolo, la galleria fotografica )
La 46ª edizione del Festival degli Ulivi ha superato ogni aspettativa, confermandosi uno degli appuntamenti più attesi e identitari dell’estate fossatese. La storica manifestazione canora, che dà voce a bambini, ragazzi e anche ex partecipanti delle passate edizioni, ha saputo unire musica, cultura e memoria collettiva in una serata indimenticabile.
Patrocinato dalla Pro Loco Montebellum, dall’Unpli nazionale e dal Comune di Montebello Ionico, il festival si è aperto con un momento di riflessione dedicato ai bambini di Gaza. L’emozione è stata affidata alla poesia “Se dovessi morire fa che io sia un racconto” di Refaat Alareer e al brano “I colori del vento”, interpretato da Cosimo Pellicanò, simbolo di pace e speranza.
A rendere possibile l’evento, come da tradizione, l’instancabile lavoro di Romina Palamara, presidente della Pro Loco Montebellum e dell’associazione Terra Mia, che da anni guida l’organizzazione della rassegna. Per settimane, il cortile della sua casa si è trasformato in un laboratorio creativo, tra prove e preparativi, fino alla serata del 17 agosto, ospitata nella suggestiva piazza di Fossato Ionico, adornata con rami d’ulivo e antichi strumenti legati alla produzione dell’olio, eccellenza del territorio.
Tra i momenti più significativi, la presenza del rettore della Bocconi, Francesco Billari, originario di Fossato, che nel 1981 fu tra i partecipanti al festival con la canzone “Semplice”. Sul palco, la conduzione è stata affidata a Totò Albanese e alla stessa Palamara, che ha sottolineato il valore culturale e affettivo della manifestazione:
«Questa è una serata che ci appartiene, radicata nel cuore di noi tutti, un patrimonio che ci connette al passato, ci definisce nel presente e ci proietta nel futuro».
Non sono mancati i simboli della tradizione, come il ballo dei giganti, portato in scena come buon auspicio per i raccolti agricoli.
Il Festival degli Ulivi si conferma così non solo come evento musicale, ma come grande festa di comunità, resa possibile dal sostegno dei cittadini di Fossato, che con passione e orgoglio continuano a investire nella valorizzazione delle proprie radici e nel futuro del territorio.
QUI LA GALLERIE DELLE FOTO
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