Melito di Porto Salvo, la tragica morte di Genny

candela

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di Maristella Costarella e Francesca Martino

Vivere per strada nella maggior parte dei casi non è una scelta. Vivere per strada, spesso, è l’unica scelta possibile. Vivere per strada è la normalità per chi vive di stenti e denigrazioni gratuite.

Lunedì 14 settembre in tarda serata è stato trovato morto Giovanni Rogolino, nativo di Melito Porto Salvo, conosciuto da tutti come Genny.

Le cause della morte sono ancora incerte e sono in corso le indagini per risalire al motivo del decesso. Il corpo senza vita è stato rinvenuto dopo tre giorni  in un edificio abbandonato, in stato di putrefazione.

Ma per strada si muore anche di fame, di solitudine tra il “rumore bianco” dei passanti svegliati da vanesi e sciocchi luccichii per dare lustro alla vanità dell’essere, lasciando nel buio l’assordante silenzio degli invisibili, emarginati dalla società perchè richiedono troppa attenzione, pazienza e dedizione.

Adesso solo un tacito urlo scuote le coscienze, forse quello di Genny che cammina per le strade di Melito scanzonata con quel sorriso aperto alla vita.

Questa morte insegna sicuramente a tutti qualcosa. Tutti siamo colpevoli, nessuno escluso.

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

3 thoughts on “Melito di Porto Salvo, la tragica morte di Genny

  1. Dove vivo – come in tanti paesi del nostro Sud – ci sono dei tabelloni ed alcuni riquadri (su muri strategici!) adibiti alle “Onoranze Funebri”.
    Parenti e amici indicano l’età e tessono le lodi del defunto e, alle volte, anche Associazioni ed Enti si associano.
    Sono pochi i “fortunati” il cui nome resta in vista per più di qualche giorno: SI MUORE IN CONTINUAZIONE e C’è SEMPRE QUALCHE NUOVO MANIFESTO CHE COPRE I VECCHI!
    Del POVERO GENNY non sapremo l’età, ne come è morto!
    Ho prestato particolare attenzione: NESSUN MANIFESTO LO HA RICORDATO!
    Non aveva parenti?
    E, se li aveva, perché SI VERGOGNAVANO DI LUI?
    Se potessi scrivere di LUI, lo ricorderei come GRAN LAVORATORE che PORTAVA CON DIGNITA’ LA CROCE DI UNA CONDIZIONE DI CUI NON AVEVA ALCUNA COLPA!

    (Gianni Di Paola)

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