Reggio Calabria! Dove è la gentilezza?

Reggio Calabria

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Riceviamo e pubblichiamo:

Vorrei che qualcuno informasse me e tutti gli altri cittadini reggini e gli avventori di questa meravigliosa città sulla effettiva qualità della programmazione estiva degli eventi organizzati.
Tanto si parla tanto si scrive da parte del Sindaco e suoi consiglieri o fedelissimi assessori, ma io da non più giovane donna che ha “cavalcato” molte Giunte e Consigli Comunali non individuo in questo programma ad esempio qualcosa che possa “allietare” gli anziani o i bambini.

Non trovo ad esempio nulla di organizzato o previsto da svolgersi nel meraviglioso Palazzo che una volta era il Grand Hotel Miramare.
Eppure in inverno ed in primavera un paio di associazioni culturali lo avevano fatto rinascere, rifiorire con eventi di spessore, con mostre d’arte a livello internazionale. Perché adesso, che proprio adesso serviva come “biglietto da visita culturale” per la città è inspiegabilmente chiuso!? Dove sta la logica? C’è forse qualche altra realtà culturale in città che possa eguagliare il successo dell’organizzazione al Miramare dei mesi appena trascorsi?

A cosa servono poi le inaugurazioni-passerelle quando di fatto le strutture pubbliche non sono completamente agibili e pulite come il Lido Comunale per citarne una recente?
Non vogliamo mica la luna noi, sappiamo benissimo, quelli che una coscienza ce l’hanno, il disastro amministrativo contabile ereditato dalle vecchie Giunte!

Ma pretendiamo, soprattutto perché a ottobre sono 2 anni che si è insediata questa nuova Amministrazione, che la tanto decantata e “rispolverata” Reggio bella e gentile sia una realtà e che la gentilezza venga palesata nei servizi alla cittadinanza, nella pulizia delle strade, nella copertura delle voragini che non sono più buche, nell’attenzione verso le fasce più deboli, nella soluzione dei problemi occupazionali e in tanti troppi altri settori in cui latita la competenza.
Non si riesce? E come mai? Forse perché c’è mancanza di esperienza da parte degli insediati? Forse perché la “rotazione dei dirigenti” non è una valida soluzione?

Da casalinga mi permetto di fare un esempio che ritengo dia l’idea.
Quando in una cassetta di frutta le mele “andate a male” si spostano da un angolo all’altro per nasconderle agli acquirenti, il rimanente del contenuto assume col passare del tempo la medesima “criticità” cosa che mai accadrebbe se le suddette mele venissero estirpate dal contenitore.

Sig.ra Elena Trombetta

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