Guardia medica, il sindaco di Bova scrive a Scura e Oliverio

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Un provvedimento che garantisca il ripristino della postazione di continuità assistenziale (ex guardia medica) nel Comune di Bova. E’ questo il contenuto della missiva inoltrata qualche giorno addietro dal sindaco del comune grecanico, Santo Casile, indirizzata ai vertici della sanità regionale e per conoscenza al Governatore della Calabria Mario Oliverio. “L’esigenza sempre più inderogabile di assicurare ai miei concittadini l’assistenza sanitaria in modo continuativo – dice Casile – mi impone di chiedere l’urgente riapertura di una postazione di continuità assistenziale (ex guardia medica) che manca ormai dal lontano 2007, risale infatti proprio a quella data la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’ASL n° 11 ed il nostro per l’espletamento del Servizio Supplementare di Assistenza Sanitaria. Successivamente a qual passaggio non è stato possibile reperire medici residenti o domiciliati disponibili a garantire un servizio che dall’agosto 1995 appunto al 2007 era stato egregiamente svolto da un professionista che svolgeva regolari funzioni di disponibilità domiciliare di Guardia Medica successivamente soppressa. Da allora i nostri cittadini si trovano alle prese con enormi disagi derivanti dalla particolare che mettono a serio rischio anche gli interventi di soccorso. Rispetto a questo tipo di problematiche – continua Casile – giova ricordare come già la legge 97 del 1594 all’art. 1 reciti che la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane rivesta carattere di preminente Interesse Nazionale e ad essa concorrono, per quanto di rispettiva competenza, lo Stato, le Regioni, le Province Autonome e gli Enti Locali, mettendo in evidenza come le azioni per tale sviluppo devono riguardare anche Il sociale attraverso la garanzia degli adeguati servizi per la collettività. Da tempo ci adoperiamo per la parte di nostra competenza e a tal proposito – conclude il sindaco – abbiamo già ultimato in modo definitivo la messa a norma dei locali dell’ex scuola media ristrutturati attraverso l’utilizzo di fondi comunitari allo scopo preciso di adibirli a polo sanitario e postazione di continuità medica assistenziale, soldi pubblici spesi nella speranza di garantire un importante servizio alla nostra comunità per il quale chiediamo un’assunzione di responsabilità da parte delle autorità competenti in materia”.

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Author: sara rullo

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