Il CSI contro le dipendenze fa goal: adesso si scenda tutti in campo

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Ancora CSI, ancora i colori dello sport in evidenza: non si sono risparmiati gli atleti in campo, anche se a vincere è stata la lotta alle dipendenze. « Abbiamo fatto gol – esordisce Paolo Cicciù, presidente Provinciale del Centro Sportivo Italiano – credetemi, non è un atto di auto-celebrazione. È la sensazione di aver fatto quadrato attorno ad un problema e di non esserci solo fermati al “discuterne”: in campo Ce.Re.So., Exodus e Associazione “Stefania Pennestrì”, tre realtà dove il calcio e la solidarietà (militavano nelle tre formazioni sopra elencate: ex tossicodipendenti ed alcolisti, extracomunitari dei centri accoglienza, ex detenuti, ndr) hanno dato uno spettacolo per tutte le persone accorse ». Tanti i volti, 200 atleti ai nastri di partenza delle finali CSI, in palio la Coppa Oratorio Cup e la prima edizione del Trofeo McDonald. 9 le squadre partecipanti, da tutto il territorio provinciale, 15 gare in 5 ore, 6 arbitri del Comitato interpreti del messaggio etico del CSI nel rettangolo di gioco. I vincitori: la Condofurese per la Coppa Oratorio e l’Associazione “Stefania Pennestrì” per il Trofeo McDonald. I vinti? Tutte le dipendenze, in particolar modo quella dal gioco d’azzardo.

Paolo-Cicciù-Presidente-Provinciale-e-Consigliere-Nazionale-Csi
Paolo-Cicciù-Presidente-Provinciale-e-Consigliere-Nazionale-Csi

« Era nostra ferma intenzione – prosegue Cicciù – quella di coniugare una giornata di agonismo pulito all’iniziativa del Ce.Re.So. di contrasto alla dipendenza al gioco, i più grandi testimonial sono i ragazzi del CSI che per noi sono il più grande spot per tutto il movimento. Lavoriamo in rete con Istituzioni politiche e sportive e a tal proposito non vediamo l’ora di poter mostrare al nuovo presidente del CONI, Giovanni Malagò, che da subito ha indicato una strada “etica” per lo Sport che conta, di quanto si possa operare bene a favore degli “ultimi”, ma soprattutto al loro fianco. Crediamo che per la prossima stagione sportiva si debba partire da “OFF SIDE. L’Azzardo in Fuori Gioco” per instituire un tavolo tecnico nazionale circa la necessità di sostenere questa “buona pratica”. Noi ci crediamo, speriamo si uniscano quanti hanno a cuore queste tematiche e i nostri giovani ». Prevenire, per la Vita. Durante la serata, nel campo centrale dello Sporting Bocale, si è tenuta la prima edizione della “Partita per la Vita” con in campo tre amici del CSI: da un lato il Kiwanis Reggio Calabria e dall’altro il Mc Donald e Banca Generali. Il risultato finale è stato un 7-7 che ha regalato gol ed entusiasmo ai presenti; le tre realtà hanno assunto l’impegno di sostenere una attività del Ce.Re.So., una bella vittoria. A bordo campo è stato somministrato a tutti i presenti un questionario ai fini della ricerca che proprio il Centro diretto da don Piero Catalano sta svolgendo nel merito delle dipendenze. Presente il direttore del Ce.Re.So., Mariangela Ambrogio con tutta l’equipe educativa. Per il Kiwanis ha indossato calzoncini e maglietta anche il Luogotenente del Distretto Italia – San Marino, Natale Praticò che ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’evento « Fare service – afferma Praticò – vuol dire fare squadra. Il CSI è un partner affidabile per i contenuti che veicola: lo sport è uno strumento essenziale per la crescita di un territorio e noi ci crediamo fino in fondo ».

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Una serata, dunque, che sigla formalmente la fine delle attività del Centro Sportivo Italiano per la stagione 2012/2013. Già in cantiere le azioni previste per l’anno prossimo, « l’amore per il territorio non va in vacanza – conclude Paolo Cicciù – ci tengo a sottolineare ancora una volta come la nostra struttura non vive di finanziamenti pubblici e l’operato di ciascuno è pressoché gratuito, se si escludono i rimborsi spese e le tasse gare a favore della classe arbitrale. Proprio la gratuità del nostro servizio, crediamo, sia la più grande risposta alla crisi dei valori, prima ancora che economica ».

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Author: giovanni.mangiola

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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