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Questi dolci sono di origine greca usati come ex-voto, dove il miele veniva utilizzato come elemento propiziatorio nei sacrifici agli Dei.
Caratteristiche sono le “‘nzuddhi” di Seminara (località della piana reggina), vendute in tutte le sagre e feste patronali della Calabria. Il nome deriva dal latino “mustaceun” che vuol dire “focaccia di nozze” e anche da “mustum” cioè mosto. Si servono con un Arghillà passito IGT.
Ingredienti:
500 gr. di farina, 250 gr. di miele, un cucchiaino di can nella in polvere, 200 gr. di strutto, un pizzico di sale, un bicchiere di mosto.
Procedimento
Versate su un piano la farina e formate una fontana; nel centro mettete lo strutto ammorbidito, la cannella, il sale ed il miele ed il mosto. Impastate e lavorate accuratamente per 10 minuti, quindi tirate una sfoglia alta circa un dito. Tagliate la sfoglia con gli appositi stampini (bamboline, pesci, cestini, uccelli, cavalli, cavallucci marini ect.). Disponete le nzuddhe su una teglia unta ordinatamente ed un poco distanziate, lasciatele riposare per circa 6 ore. Cuocete in forno preriscaldato a 180° fino a farle diventare ben dorate.
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