San Roberto (RC), riflessione sul ruolo della donna

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Una interessante discussione sul ruolo della donna inserita nel contesto storico-sociale contemporaneo quella svolta a Colelli in occasione della Giornata Mondiale della Donna, all’interno del convegno dal titolo “La donna oggi” promosso dall’associazione socio-culturale sportiva “Colelli in Progress”, in collaborazionecon l’associazione Telesia, e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di San Roberto.

Durante l’incontro, moderato da Caterina Calabrò, sono intervenuti: il Presidente dell’Associazione Colelli in Progress, Antonio Messineo; la Dott.ssa Maria CotroneoPresidente Associazione Telesia; la Prof.ssa Maria Pascuzzi, Docente Universitario; l’Insegnante Francesca ArecchiRappresentante CIF; la Dott.ssa Carmelina FurfaroConsigliere del Comune di San Roberto.


Donne che vogliono essere protagoniste dello sviluppo sociale, culturale ed economico.

Persone che vogliono essere indipendenti, non più solo mogli e madrima che aspirano fortemente alla realizzazione personale e professionale, persone che diventano soggetto del proprio desiderio, non per cancellare le differenze con gli uomini, ma per rifiutare ogni discriminazione.

“Non vogliamo più essere vittime”: un appello lanciato a gran voce, anche attraverso l’utilizzo di un video, contro ogni forma di violenza. Dalle Zapatos Rojos alle donne sfigurate con l’acido, una serie di immagini simboliche per sensibilizzare l’opinione comune su un tema così delicato.

“Sono molto contento di partecipare a quest’iniziativa – ha esordito il Sindaco di San Roberto Roberto Vizzari  che ancora una volta dimostra l’attenzione che la nostra Amministrazione ha sempre dedicato al genere femminile. Non a caso, il Comune di San Roberto è stato uno dei primi dell’Area dello Stretto, già da qualche anno, a costituire una Commissione per le Pari Opportunità. La donna sanrobertese, sono sicuro di poterlo dire a gran voce, ha il grande vanto di aver sempre visto riconosciuto il suo valore, non solo come perno e pilastro delle famiglie di San Roberto, ma anche come donna lavoratrice, capace di intraprendere una propria carriera e di svolgere un ruolo fondamentale nella comunità”.


Diversa dagli stereotipi che qualcuno vorrebbe affibbiargli.

“Non mi è piaciuta in questi giorni – continua il Sindaco – la rappresentazione che un noto programma televisivo ha delineato nei confronti della donna Calabrese. In questo racconto ella veniva descritta come una ‘ndranghetista spietata, dall’enorme potere, promotrice di faide e guerre. Credo, facendo gli opportuni distinguo di caso in caso, che si sia trattato di una generalizzazione volutamente strumentale. Storicamente, infatti, la donna calabrese è nota per essere mediatrice di pace anche nelle situazioni più complicate”.

Donna che vuole essere protagonista di una riflessione ampia sulla sua condizione, partendo dalla storia, dalla consapevolezza delle battaglie combattute per ottenere la parità.

Consapevole di un ruolo ben differente a livello antropologico, senza togliere nulla alla sua femminilità, nella società: è lavoratrice fuori casa, in ufficio, in fabbrica, a scuola; partecipa attivamente alla vita politica, raggiungendo posizioni e ruoli di prestigio. E’ colta, competente, e non ha nulla da invidiareall’uomo.

Ma che deve fare ancora molta strada, per poter essere considerata pienamente alla pari dell’uomo, che deve combattere per chi ancora nel mondo viene umiliato, per riaffermare l’importanza di un genere a cui molti vorrebbero ancora calpestare la dignità.

“Siamo giunti al termine di questo importante convegno che ci ha visti impegnati in una giornata intensa, ricca di testimonianze, di storie di vita, di coraggio, di spunti di riflessione” ha esordito durante il suo intervento finale l’Assessore Claudio Megale.

“Il messaggio che abbiamo ricevuto – ha continuato Megale – è che dobbiamo credere in questa battaglia per l’equilibrio di genere e portarla fino in fondo, perché se vogliamo crescere dobbiamo aprire i cancelli ai più meritevoli, dobbiamo costruire una società in cui tutti possano concorrere per il migliore dei posti, ed in cui il capitale umano di una donna non valga la metà di quello di un uomo”.

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Author: Francesco

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