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Una relazione sui “fatti di usura e di estorsione” in un libro curato da Tano Grasso, con uno scritto di Piero Grasso, dal titolo “Mai più soli”, un volume che vuole raccogliere il percorso delle associazioni antiracket, edito dalla FAI, è stato presentato in Calabria il 28 aprile, con un doppio appuntamento, al mattino presso L’Università Magna Grecia di Catanzaro e in un incontro pomeridiano presso “l’A di Gourmet”, a Reggio Calabria, ristorante di Filippo Cogliandro. Ed è proprio lo chef che si è ribellato alla tenaglia del racket ad aprire i lavori del pomeriggio reggino, moderati dal giornalista e direttore de Il Dispaccio Claudio Cordova, testimoniando il suo percorso di riscatto contro il racket.
È il Presidente dell’osservatorio sulla ‘ndrangheta Attilio Tucci, che avvia gli interventi e si mostra convinto che il “patrimonio della denuncia è un bene comune da non disperdere”.
“Luoghi e persone simbolo della denuncia fanno la differenza in una società che vuole sbarazzarsi dell’ingombrante peso del racket per garantire lo sviluppo” è l’incipit di Maria Teresa Morano, responsabile delle Associazioni Antiracket calabresi, che continua “La solitudine è il contrario del mai più soli con cui un imprenditore deve far spesso i conti quando finisce nel mirino degli estorsori e quando decide di denunciare, ma la forza dell’essere associazione sta nel fornire un aiuto che è anche un percorso che non si esaurisce con il primo passo, ma che trova spazio nella divulgazione, che è anche prevenzione, in questo si compie una mission delicata, ma fondamentale per il cambiamento sociale”, ed è questa la corale affermazione degli interventi che al suo sono succeduti.
È sul “cambiamento di ruolo della ‘ndrangheta, che oggi capitalizza i propri guadagni” si è soffermato invece S.E. Prefetto Santi Giuffrè, Commissario straordinario antiracket, “le forme di associazionismo e il consumo critico, forniscono, d’altra parte un segnale importante, nonché il controllo sistematico delle associazioni e del loro ruolo all’interno del territorio nel quale operano”.
Pippo Scandurra, Presidente FAI, ricalca il ruolo importante delle associazioni, “venticinque anni in una pubblicazione che vuole essere il perno della storia del cambiamento sociale affidato alla denuncia” sottolinea Tano Grasso, che passa la parola per al Procuratore della Repubblica di Palmi Ottavio Sferlazza, che cita “non ci sono più alibi, ad oggi infatti -dichiara- la legislazione ha fatto passi da gigante, tanto va ancora fatto, ma è il costante rapporto e dialogo tra associazioni antiracket che vivono il territorio e forze dell’ordine che possono garantire il successo nella lotta alle mafie”.
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