Reggio Calabria, Mediterranea: “Un Ateneo che cresce”

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Un Ateneo che cresce”: questo lo spot scelto quest’anno dalla “Mediterranea” per presentarsi alle future matricole.

Crescono i corsi di laurea dell’Ateneo reggino – informa una nota stampa di Giuseppe Abramo, Emanuele Fedele e Federica Iellamo del Movimento Contaminiamo i Saperi – (considerato qualche mese fa il migliore della Calabria dal Sole 24 Ore per attrattività e mobilità degli studenti all’estero e dallo stesso Ministero con riguardo ad una serie di parametri di particolare importanza) e cresce la soddisfazione degli studenti, sempre più orgogliosi di aver scelto di rimanere nella propria terra.

Crescono le opportunità di studio, con l’attivazione del tanto atteso percorso formativo biennale in Economia, che ha registrato un verso successo (anche, ma non solo, dal punto di vista quantitativo) e crescono le iniziative a favore degli studenti reggini (e delle loro famiglie).Elencarle tutte sarebbe impossibile.

Si va dalla recentissima istituzione del servizio ChiamaBus, che ha risolto uno storico problema dei pendolari (favoriti oggi anche da una speciale Convenzione con Ustica Lines), alla creazione di sempre nuovi e più confortevoli spazi di studio della Cittadella universitaria, divenuta ormai frequentatissima a tutte le ore. Dalla concentrazione delle segreterie di Giurisprudenza a Feo di Vito (ove è stato spostato anche il Rettorato, con un notevole risparmio per le casse dell’ateneo) alla nascita di un’Aula multimediale a Palazzo Zani (con accesso a centinaia di riviste specializzate).

Dall’Infopoint per le matricole all’incameramento di un’enorme mole di libri offerti alla Mediterranea dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Reggio Calabria. Dalla istituzione dei tutor specializzati, per affiancare gli studenti ed orientarli nel loro percorso universitario, alle continue occasioni di crescita con convegni, workshop, incontri di studio (di cui si dà quotidianamente atto in una homepage del sito www.unirc.it in costante evoluzione).

E se un calo nel numero di iscrizioni c’è stato, al pari di quanto accaduto in tutti gli altri Atenei italiani, ma in particolare in sedi come quelle di Reggio Calabria (ove è stato introdotto il numero chiuso in una serie di corsi di laurea), sicuramente ad avvantaggiarsene sono proprio gli studenti (non più solo “numeri di matricole” appartenenti a masse informiparcheggiate” all’università e spesso prive di reale interesse e di determinazione).

Cresce, dunque, soprattutto in qualità l’Ateneo reggino, anche grazie allo stimolo continuo dato dal Rettore, prof. Pasquale Catanoso, a tutte le componenti della “Mediterranea”, a porre lo studente al centro dei principali interessi dell’Università e a tentare di formare la Persona (e non solo i futuri professionisti), favorendo la condivisione di valori fondamentali (che vanno oltre lo studio).

La Mediterranea, oggi, non è più solo luogo di lezioni, esami, laboratori.

Una serie di iniziative extra-curriculari, promosse anche da decine di associazioni studentesche sempre più attive sul territorio, stanno dando un volto nuovo all’università di Reggio Calabria (che ha ormai anche un suo periodico di informazione, curato dai ragazzi di Diritto21), offrendo agli studenti la possibilità di divenire davvero parte integrante e centrale di un processo di crescita umana e civile, prima ancora che culturale.

Un forte impulso in tal senso è stato certamente dato dal Movimento Contaminiamo i Saperi, che vanta ormai oltre 1.800 iscritti su Facebook e dai suoi interessantissimi laboratori serali, gratuiti ed aperti a tutti, di lingua (inglese, francese, spagnola, araba, tedesca), di clownterapia e teatro, di psicologia, di chitarra e di sport (pallavolo, calcio, tennis, basket, difesa personale, caraibici e zumba).

I corsi, ai quali si può aderire in qualsiasi momento dell’anno (senza troppe formalità, ossia presentandosi direttamente in aula), sono frequentati anche da decine di studenti di altri atenei (ma anche laureati e professionisti di ogni età) e stanno avvicinando davvero la “Mediterranea” ai migliori modelli europei, ossia ai College che ospitano gli studenti a tutte le ore della giornata e consentono a questi ultimi di vivere a pieno l’Università.

Se a ciò si aggiungono i tanti viaggi-studio (alle Nazioni Unite, a Cracovia ed Auschwitz, in Andalusia, in una serie di università europee, a Zambrone, nella locride e a febbraio presso la Commissione ed il Parlamento europeo), gli incontri mensili con gli “esperti”, un felicissimo cineforum, tre concerti di beneficenza (per i bambini del Reparto di Ematologia e di Pediatria degli “Ospedali Riuniti”), la prima edizione del Memorial “Chiara Arcadi, Paolo Cuzzola, Luigi Mory” (che ha visto partecipare oltre 220 studenti ed ha consentito di raccogliere fondi per aiutare la famiglia di un bimbo affetto da una grave patologia), è facile comprendere perché la Mediterranea non è più un mero esamificio, ma un luogo di crescita culturale ed umana che, ad avviso di centinaia di studenti iscritti a Reggio Calabria, ha davvero pochi pari in Italia”.

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