Giovanni Alvaro: “Anche sul Ponte di Messina Governo Monti ci sei o ci fai?”

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Si, ormai da molto tempo, avevamo cominciato ad avere dubbi sulle capacità politiche (ma questo era scontato) ed anche su quelle economiche del tanto osannato governo dei tecnici chiamato (parole di una Ministra) al capezzale della gravissima ammalata come è stata dipinta l’Italia che, non certamente per  i sostegni mediatici e per le autoesaltazioni fatte dallo stesso premier (l’Europa ci vuol copiare, il lavoro fatto ci ha evitato il baratro, il mercato ha capito e lo spread scenderà ancora – queste alcune perle montiane), è sempre in difficoltà.

Non solo le valutazioni di Standard & Poor e successivamente di Moody’s dipingono scenari negativi, ma gli stessi dati ufficiali dell’Istat certificano una situazione grave con la disoccupazione che, con l’8,9%, è ritornata ai livelli del 2001, e con la disoccupazione giovanile arrivata al 31%, un livello superpreoccupante se si pena che il dato nel 2007 oscillava tra il 19 e il 21%. Dinanzi ad uno scenario simile viene spontaneo domandarsi se il Governo ‘ci è o ci fa’? e se ‘ci fa’ chiedersi il motivo di scelte che fanno salire la tensione col rischio di innescare conflitti sociali con sbocchi inimmaginabili.

E’ di ieri la notizia che i Sindaci dell’Area dello Stretto di Messina, convocati a Villa San Giovanni, si sono riuniti per protestare contro assurde ipotesi di cancellazione di un’opera, qual è il Ponte sullo Stretto, che tante speranze aveva creato nelle popolazioni interessate sicure che esso poteva cambiare il volto e il futuro del Mezzogiorno. Con quest’atto i Sindaci hanno scelto di stare alla testa del movimento di protesta per un atto irragionevole che pone lo stesso Cipe nella condizione d’essere trascinato dinanzi alla Magistratura per il non rispetto della legge che prevede la costruzione del Ponte.

I dubbi che avevamo esternato prima sulle capacità tecniche dell’Esecutivo trovano infatti conferma nelle decisioni del Cipe, che non dimentichiamolo è diretta emanazione del Governo essendo un Comitato Interministeriale per la programmazione Economica. Aver scelto di giocare con gli stanziamenti già decisi per creare illusioni su crescita e ripresa è la prova del nove dell’inconsistente bussola tecnica di Monti, ma anche della debolezza delle Regioni meridionali in particolare Calabria e Sicilia. La Tav al Nord ha ricevuto il definitivo OK perché forte è il potere contrattuale di quelle regioni, mentre il Sud deve accontentarsi di stanziamenti che saranno dilapidati sul territorio senza provocare quella moltiplicazione degli investimenti che il Ponte è in condizioni di provocare.

Monti  ottiene, con questa decisione, il plauso e gli evviva di vecchi protagonisti dello scontro politico, proprio quelli che hanno armato politicamente, nella logica della contrapposizione antiberlusconiana, una minoranza vociante, ma la condanna senza appello della maggioranza del popolo meridionale per la mancata ripresa economia anche nel Sud del nostro Paese. Monti, che si crogiola nella sobrietà con la quale viene dipinto, e nelle chiacchiere da bar, dimentica che, a fronte del miliardo e 600 milioni di euro stornato si attivava un finanziamento internazionale (project financing) di oltre 6 miliardi di euro.

E con la costruzione del Ponte si determinano le condizioni sia per fornire il Sud di quell’alta velocità che oggi si ferma a Salerno, che per dotare non solo la Sicilia e la Calabria di infrastrutture adeguate ma l’intero Mezzogiorno su cui insiste il corridoio 1. Mezzogiorno che può e deve diventare base logistica della stessa Europa per il convogliamento delle merci che transitano nel Mediterraneo e possono essere captate dall’alta velocità del corridoio europeo.

Ed allora signor Monti ‘se ci sei’ non è colpa tua ma di chi ti ha voluto a quel posto. ‘Se ci fai’ ricordati che tirare la corda  è sempre pericoloso: ai meridionali che chiedono pane non consigliargli di mangiare briochès, perché i forconi possono essere disseppelliti dalle mani giuste.

Giovanni ALVARO – Comitato Ponte Subito

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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