Camera di Commercio di Reggio Calabria, imprenditori in difficoltà: il numero verde

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È stato presentato oggi il nuovo servizio gratuito della Camera di Commercio di Reggio Calabria per gli imprenditori in difficoltà, realizzato in collaborazione con Manageritalia e Federmanager: il numero verde 800 098 784 e manager specializzati di alto livello che affiancheranno le micro piccole e medie imprese reggine, iscritte al registro delle imprese, che vogliano riposizionarsi e affrontare il mercato in modo efficace o essere aiutati per accedere al credito come controparte e non soggetto passivo.

Basterà comporre il numero verde 800 098 784, che sarà attivato entro una settimana. Risponderà un operatore che compilerà una scheda dove indicherà le problematiche e le esigenze indicate dall’imprenditore. La scheda verrà trasferita a Manageritalia eFedermanager che nel giro di pochi giorni manderanno un manager di alto livello per effettuare un primo check up aziendale e impostare, successivamente, il piano di azione dei sei mesi di affiancamento gratuito finalizzato a riorganizzare, razionalizzare o riorientare l’azienda. Diversi sono gli ambiti di intervento e corrispondono alle diverse aree funzionali dell’impresa: direzione generale, amministrazione, finanza e controllo, produzione commerciale e vendite, marketing, risorse umane, logistica e acquisti, sistemi informativi, project management. E settanta sono i manager pronti a partire.

«La crisi attuale chiede di essere superata attraverso un cambiamento di rotta -, ha dichiarato Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria-. Dobbiamo innovare il nostro il sistema imprenditoriale che non ha solo problemi di liquidità, ma gravi problemi di struttura aziendale. I modelli imprenditoriali della nostra provincia sono antiquati, spesso familiari e molto poco manageriali e  incapaci di rispondere alle richieste di un mercato globalizzato. Con questo servizio l’ente camerale sperimenterà un nuovo modo di essere vicino alle aziende della provincia e per rispondere in modo concreto alle loro effettive esigenze».

E la cultura manageriale non è nel dna del nostro Paese e, soprattutto, del Sud Italia dove vi sono soltanto 500 manager di alto livello (ve ne sono 200mila nella sola Lombardia). Secondo Guido Carella, Presidente di Manageritalia, è questo uno dei motivi che impediscono alle imprese, in particolare del Sud, di adeguarsi ai nuovi paradigmi del mercato. Spesso infatti le aziende sono capitanate da imprenditori ma non da manager.

«La crisi che stiamo vivendo non è solo una crisi finanziaria, ma sociale, di valore, di sistema. E per uscirne dobbiamo ripensare completamente i paradigmi, pensare in modo diverso, che superi la settorialità. Vi sono enormi potenzialità interconnesse l’una con l’altra e verso queste devono guardare imprese e istituzioni: digitale, reti di imprese, identità e qualità, sostenibilità, semplificazione, giovani e donne, apertura culturale» ha commentato Claudio Cipollini, direttore generale di Retecamere, società consortile di Unioncamere e delle Camere di commercio d’Italia.

L’incontro è stato anche l’occasione per focalizzare l’attenzione sul sistema dell’accesso al credito, ormai essenziale per sostenere la produzione, rilanciare la competitività e ridurre i fenomeni illegali come usura e racket, e sulle possibili soluzioni per agevolarlo. La Camera di Commercio da tempo ha attivato numerose iniziative concrete per migliorare il rapporto tra banche e imprese, come l’assistenza ai Confidi e la creazione di fondi destinati al  microcredito, il programma camerale che, attivato in collaborazione con laBanca Etica Popolare, è destinato a tutti i soggetti in difficoltà economica e non bancabili, che desiderano creare o far crescere la propria impresa.

La Camera, con il Consorzio Camerale Credito e Finanza, ha inoltre attivato due progetti che hanno l’obiettivo di fare luce sulla trasparenza del rapporto tra banche e imprese, e fornire alle aziende e alle famiglie reggine gli strumenti per valutare e scegliere le varie proposte bancarie: un osservatorio sul credito per monitorare l’offerta dei servizi finanziari sul territorio provinciale e l’andamento del mercato del credito; un modello di analisi delle condizioni di accesso al credito per le imprese della provincia finalizzato a individuare se le condizioni economiche applicate dalle banche sono corrette, in caso contrario, capirne le cause  e definire eventuali interventi da attivare.

«Questi interventi prevengono il racket e l’usura. Contribuiscono a liberare il nostro territorio dall’illegalità e dalla pervasività della ‘ndrangheta che vive e vegeta anche in imprese apparentemente sane. Solo una logica di sistema e di collaborazione ci permetterà di avere un’economia sana »,  ha concluso Domenico Nasone dell’Associazione Libera.

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Author: Cristina

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