A Melito di Porto Salvo manifestazione a difesa del Tiberio Evoli

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La manifestazione in difesa dell’ospedale “Tiberio Evoli” vedrà camminare fianco a fianco la popolazione e i sindaci dell’Area Grecanica. Insieme chiederanno la ridefinizione di quell’Atto aziendale che, varato recentemente dalla Direzione Generale dell’Azienda sanitaria provinciale, penalizza pesantemente il nosocomio di Melito di Porto Salvo.

Proprio nella cittadina che ospita il glorioso presidio ospedaliero, nella mattinata di venerdì 8 febbraio 2013, si svolgerà una manifestazione di protesta contro la politica sanitaria fatta di soli tagli.

L’evento (la cui organizzazione è stata messa a punto dall’Associazione dei sindaci e dal Comitato di associazioni e movimenti civici del territorio), si svolgerà con le seguenti modalità: alle ore 9,30 raduno nel parcheggio di via Del Fortino e partenza del corteo promosso dal Comitato “Mamme per un futuro”, dal “Comitato civico pro Condofuri” e dal Comitato pro-ospedale.

Davanti al Palazzo Municipale di Viale delle Rimembranze al corteo, con in testa i gonfaloni dei Comuni dell’Area Grecanica, si uniranno i Sindaci e i consiglieri comunali.

L’approdo della manifestazione è previsto in Piazza Stazione, proprio accanto all’ospedale, dove verrà ribadito il “no” collettivo allo smantellamento dell’offerta sanitaria nosocomiale.

<L’Atto aziendale da poco varato dalla Direzione Generale dell’Asp di Reggio Calabria rappresenta una seria minaccia per il “Tiberio Evoli”. Se non dovessero intercorrere variazioni rispetto alla sua formulazione attuale il nostro ospedale verrà definitivamente smantellato.

Quasi tutti i reparti saranno chiusi, così come la maggior parte dei servizi. Ancora una volta ci vengono imposti immani sacrifici, mentre ad altri ospedali provinciali identificati come ospedali generali non viene richiesta alcuna rinuncia. La disparità di trattamento che si può riscontrare tra noi e il resto dei nosocomi è abissale e, allo stesso tempo, insopportabile. Al Commissario per l’emergenza Sanità in Calabria, alla Regione e alla Direzione Generale Aziendale abbiamo chiesto ripetutamente di ridisegnare la proposta formulata unilateralmente, tenendo conto delle esigenze della popolazione dell’Area Grecanica. Nessuna risposta ci è stata data. Il silenzio perdurante, a fronte delle nostre rivendicazioni, è indice della mancanza assoluta di volontà a tenere in considerazione il nostro territorio.

A questo punto diciamo basta. Basta alla spoliazione sistematica del Tiberio Evoli. Basta allo stillicidio di ridimensionamenti a danno del nostro ospedale. il nostro disappunto e la nostra contrarietà verso una politica sanitaria fatta, per quanto ci riguarda, solo di tagli e penalizzazioni.

Nessuno può permettersi il lusso di cancellare il diritto alla salute che ci viene riconosciuto dalla Costituzione e che da oltre cento anni viene assicurato dal “Tiberio Evoli”. Il nostro disappunto nei riguardi di un Atto Aziendale semplicemente vergognoso e varato unilateralmente, senza tenere conto delle istanze reali del territorio, è totale. Chiediamo con forza che al Tiberio Evoli venga consentito di operare da Ospedale Generale, esattamente come la stessa Regione Calabria ha previsto con il Dpgr 18 del 2010>>.

Nell’eventualità in cui la protesta di venerdì non dovesse sortire gli effetti auspicati, ovvero l’immediato ritiro dell’Atto aziendale e la sua immediata rivisitazione, con tanto di assegnazione delle Strutture operative complesse (area chirugica-medica-servizi) che consentono ad un presidio di poter funzionare da Ospedale generale, i sindaci sono pronti a consegnare la fascia tricolore al prefetto.

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Author: Cristina

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