San Giorgio Megalomartire Patrono di Reggio Calabria di Nicola Ferrante e Francesco Arillotta

cover san giorgio

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Recensione di Marina Crisafi pubblicata su Calabria Ora

Un punto fermo per gli studi realizzati sulla figura di uno dei santi più venerati della cristianità e un testo fondamentale per la riscoperta della storia reggina. ”San Giorgio Megalomartire, Patrono di Reggio Calabria”, edito da Kaleidon e scritto a quattro mani dai maggiori studiosi della storia della città, Franco Arillotta e mons. Nicola Ferrante, vuole essere anche un omaggio al culto millenario del martire-soldato, una completa ricerca sul significato della profonda devozione della città di Reggio nei suoi confronti: “città che nella notte dei tempi si è consacrata a questo megalomartire, fiduciosa di averne difesa e protezione contro i tanti nemici che in ogni epoca hanno cercato di aggredirla, mortificarla, distruggerla, senza, però, per fortuna, riuscirci”, come si legge nella prefazione dell’opera.

Corredato di una raffinata rappresentazione grafica, impreziosito da foto e documenti inediti, il volume si suddivide in due parti fondamentali.

Nella prima, la penna di Nicola Ferrante, tratteggia essenzialmente l’agiografia compiendo un’ampia panoramica sulla vita di San Giorgio, sul suo ruolo tra le culture della cristianità per soffermarsi sul culto a Reggio nelle parrocchie antiche e recenti.

Nella seconda, a cura di Franco Arillotta, viene ripercorsa la storia del legame millenario tra il santo e la città di Reggio, attraverso archivi, documenti, ricche appendici documentali che fanno compiere un vero e proprio viaggio nel tempo alla scoperta non solo del culto religioso ma di pezzi sconosciuti della storia cittadina. Come la rappresentazione, assolutamente inedita, della Reggio sconvolta, bruciata dai turchi guidati dal Barbarossa nel 1543, disegnata dal cappellano delle galere francesi di Paulin, tale Maurand, o la solenne cerimonia di consegna della reliquia di San Giorgio alla città, avvenuta il 10 giugno 1658 sulla spiaggia di rada Giunchi, al cospetto dei grandi vascelli della flotta pontificia.

Un testo che rappresenta un vero e proprio dono ai fedeli seguaci del santo e a tutti i cittadini che, ripercorrendo le tracce della devozione, possono riscoprire la propria città attraverso le voci dei suoi antenati e le radici autentiche della sua storia.

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Author: Cristina

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