Rossano (CS), spara ad un cane ed evita il processo

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Evita il processo il cinquantanovenne rossanese  F.A.  chiamato a rispondere presso il Tribunale di Rossano di aver commesso quattro reati quali ferimento di animali,  accensioni ed esplosioni pericolose, porto ingiustificato fuori dalla propria abitazione di arma da fuoco e mancata custodia della stessa; a stabilirlo è  il giudice monocratico Dott.ssa Rossella Gallo a scioglimento della camera di consiglio a seguito dell’eccezione preliminare formulata dai difensori dell’uomo, l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena.
L’uomo era stato deferito, a piede libero, presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Rossano perché in data 29.09.2008 senza giustificato motivo portava  fuori dalla propria abitazione un fucile calibro 12 ed esplodeva,senza necessità, un colpo, all’aperto, in zona agreste (C/da Santa Caterina diRossano), a poca distanza dall’abitazione di S.F., minandone l’incolumità, e ferendo alla zampa posteriore destra il cane di quest’ultimo che prontamente provvedeva a richiedere l’intervento dei carabinieri di Viale Sant’angelo per far constatare e denunciare quanto accaduto.
I Militari giunti sul luogo oggetto di causa constatavano quanto addotto da S.F. provvedendo ad operare, altresì, una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di F.A. constatando che costui custodiva il fucile da caccia calibro12, di sua proprietà e regolarmente denunciato, in un bagno, appeso alla parete, privo di custodia e quindi in luogo non idoneo a salvaguardia della sicurezza pubblica.
Dopo le formalità di rito, il cinquantanovenne rossanese  F.A. venne iscritto presso il registro degli indagati del Foro di Rossano per essere processato.
Ad assistere l’imputato all’udienza dibattimentale erano l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, i quali facevano notare al Giudice, in via preliminare,  che durante l’iter giudiziario era stato violato il diritto di difesa del loro assistito perché nella fase della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini la difesa, nell’interesse di F.A., aveva richiesto  – nei termini  – che lo stesso venisse sottoposto ad interrogatorio da parte del P.M. al fine di formulare elementi a discolpa dimostrativi dell’infondatezza del lamento penale a cui era chiamato a rispondere e poiché tale incombente, seppur richiesto, non era mai stato espletato chiedevano di annullare il decreto di citazione a giudizio emesso a carico del loro assistito e quindi di far regredire il processo penale nella fase delle indagini preliminari. Il P.M., dott.ssa Paola Napolitano, constato che quanto addotto dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena corrispondeva a fondatezza, si associava nella richiesta.
Il Giudice valutata la richiesta dell’avvocato Ettore Zagarese e dell’avvocato Giuseppe Vena, emanava il verdetto di annullamento del decreto di citazione a giudizio trasmettendo gli atti in Procura per espletare l’incombente richiesto dalla difesa.

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Author: Cristina

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