Calabria Terra Libera su rom e tendopoli

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Comunicato stampa dell’Associazione politico-culturale Calabria Terra Libera:

 

Abbiamo già denunciato il dispendio di denaro pubblico, nonché il degrado che ha comportato per l’area della Stazione ferroviaria di Vaglio Lise, la realizzazione della tendopoli “rom”. Ma se la vicenda aveva i connotati di un teatro dell’assurdo, risulta inaccettabile concepire una sorta di pagamento premiale degli ospiti al fine di indurli a lasciare la tendopoli per altra destinazione. La scelta di una simile, temporanea, iniziativa ha avuto come unico effetto l’aver buttato alle ortiche consistenti fondi comunali; una scelta scellerata, aggravata dal concepire un’ulteriore regalia ai “rom” sganciata da ogni progetto di integrazione. E con questo intendo rimandare al mittente eventuali accuse di razzismo che, al contrario, viene ad essere oggettivamente alimentato da provvedimenti assurdi. Bisognava aspettare l’arrivo delle prime giornate di maltempo per etichettare come approssimativa la sistemazione in tenda ? Si è razzisti se si fa sommessamente notare che esistono cosentini sfrattati e senza casa che chiedono un intervento concreto ? Quando parliamo di “Rom”, ci riferiamo, peraltro, a cittadini comunitari che, secondo le leggi europee, se non in grado di dimostrare la capacità lavorativa entro 3 mesi, devono essere rimpatriati, con unico obbligo – se non in condizioni di farlo – di pagargli il viaggio e  non certo allestendo tendopoli temporanee per un costo di 200.000 euro, servita praticamente a nulla. Così come a nulla servirà la somma si 600 euro  per nucleo familiare e 300 per singolo componente, per quanti decideranno di lasciare la tendopoli.  Ancora spreco di denaro pubblico, se risponde al vero quanto riportato dalla stampa, circa le intenzioni dei rom che hanno espresso  perplessita’ nel  riuscire a trovare casa, vuoi per i canoni alti, vuoi per i pregiudizi dei locatori. In pochi, a quanto pare, utilizzeranno quel denaro per l’affitto di un appartamento. Quasi nessuno tornerà in Romania. A fronte di tutto questo, ci chiediamo quale concreta soluzione rappresenti quella di cui parla il sindaco Occhiuto. Temiamo che il risultato sarà, inevitabilmente,  un ripristino della vecchia situazione, in cui l’unico dato che avremo in mano sarà un notevole dispendio di fondi.Sembra, sempre di più, con il passar del tempo, che avere a Cosenza un’amministrazione comunale che conduca una gestione oculata della cosa pubblica sia una pia illusione.

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Author: antonino lugarà

antonino lugarà, autore e collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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