Virginia Iacopino su ideologia di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi

virginia iacopino

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Se l’ideologia degli intellettuali Altiero Spinelli e Ernesto Rossi fosse diventata operativa il manifesto di ventotene avrebbe portato all’istituzione di un’Europa federalista libera e politicamente unita. Altiero Spinelli, comunista, e Ernesto Rossi dirigente di Giustizia e Libertà furono confinati nell’isola di Ventotene insieme a 800 uomini, fior fiore degli antifascisti, tra cui Terracini, Scocciamaro, Secchia, Pertini. Altiero ed Ernesto intuiscono che sarebbe, come poi avvenne, scoppiata una seconda guerra europea. Occorreva quindi contrapporre una forza soprannazionale e federalista tra capitalismo, comunismo e socialismo capace di correggere gli errori di questi modelli per approdare ad una democrazia pratica e non teorica apportatrice di pace e di ordine europeo. Una serie di attentati e di esplosioni, purtroppo, avvengono a Torino, Genova, Bologna; l’anarchico Scirru progetta un attentato contro il Duce ma viene catturato e condannato a morte dal tribunale speciale nazifascista.

Per segreti canali queste notizie arrivano ai confinati di Ventotene. Suscitano emozioni e sentimenti che approvano le ragioni ma respingono i gesti degli attentatori. Il conflitto Etiopico si conclude con grande successo del Duce e gli abissini che si rifiutano di accettare l’occupazione del loro paese vengono catturati insieme al Ras Immiru esperto militare e studioso di storia vengono confinati a Ventotene. Il direttore della colonia, ripetutamente cerca di convincere Ras Immiru a compiere un gesto di sottomissione per poter essere scarcerato; egli non accetta questa vile sottomissione e gli risponde: “Che giudizio dareste voi di un vigliacco italiano che durante il risorgimento avesse compiuto un atto di sottomissione all’Austria-Ungheria?” I confinati vengono sorvegliati notte e giorno senza una valida ragione in quanto da Ventotene era impossibile tentare la fuga anche per un esperto ed instancabile nuotatore. Pertini non sopporta queste feroci angherie, si scontra con le autorità che ordinano l’arresto, lo ammanettano per oltraggio, resistenza, rifiuto di obbedienza e mancanza di buona condotta e lo conducono a Napoli per processarlo nella speranza di una sua condanna a morte. Ma ciò non avvenne perché i giudici non ebbero paura del regime fascista; si commossero su quanto affermava Pertini nel rivendicare, anche per un confinato, la difesa della propria dignità, della propria convinta coscienza antifascista. Pertini sperava che un nuovo spiraglio per opera di coraggiosi si stava aprendo contro le persecuzioni dello spietato Mussolini ma in Francia ad opera di estremisti nazifascisti i fratelli Carlo e Nello Rosselli vengono uccisi perché avevano lanciato l’appello ai militanti di Giustizia e Libertà ad intervenire a difesa della repubblica spagnola dove era scoppiata la guerra civile: Pertini viene rimandato al confine dove continua a subire una lunga serie di persecuzioni.

Continua la logica dei sostenitori imperialisti sempre agguerriti contro le sinistre. Il Manifesto del partito comunista si apre con la famosa frase: uno spettro si aggira per l’Europa. Lo spettro del comunismo a cui tutte le potenze della clericale vecchia  Europa si coalizzano in una caccia feroce contro questo spettro. Il Papa, i radicali francesi e i poliziotti tedeschi gli danno la caccia e l’unione federalista fallisce con tutte le conseguenze storiche che non hanno approdato ad una rivoluzione confederale dell’unione europea. I due manifesti hanno molto da dirci per farci riflettere. L’unione europea rischia seriamente di essere affossata perché ostacolata dalla nuova ventata internazionale protezionista dei nazionalismi che sembravano essere superati con l’abbattimento delle frontiere doganali. Ma stiamo assistendo ad una involuzione che avrà riflessi pericolosi per l’unità europea e per tutta la politica economica mondiale con gli attacchi terroristici che hanno come scudo la lotta tra le religioni arma destabilizzante soprattutto per la politica europea.I terroristi colpiscono in ogni luogo senza che si possa prevedere in quanto le loro strategie sono varie e potenti.

Oggi qua, domani là. Analisti preparati, e non di parte di geopolitica avvertono di prestare molta attenzione perché si sta verificando un passaggio da uno stato democratico costituzionale ad un nuovo regime subdolo nazifascista mai verificato precedentemente. La vittoria del rinascere dello spietato capitalismo risale alla caduta del muro di Berlino e al crollo del comunismo sovietico che stava avviando ad un giusto processo di critica storica di tutto ciò che di disumano era successo nell’Unione Sovietica per la repressione di Stalin contro la minoranza intellettuale dissidente. Importantissimo è risolvere il problema dell’unione fiscale europea che ancora non esiste. Londra ha sempre bloccato in un certo modo la finanza europea. Molti economisti avvertono che la loro uscita dall’Europa favorirà Londra che diventerà un nuovo paradiso fiscale di evasori. Tutta l’economia sta diventando finanza e poco investimento nella produzione e distribuzione di beni. Si vendono e si comprano obbligazioni ed azioni spazzatura che alimentano il gioco d’azzardo delle borse. Si può ricominciare senza diventare come un granchio capace di muoversi solo da un lato e all’indietro? Si. In una società comunista  ciò può avvenire con l’aggregazione di tutte le forze efficienti che controllano affinché non possa scendere la notte sull’Europa federalista unificata dall’ideologia del manifesto di Ventotene e di quello del partito comunista.

Dopo la guerra l’idea federalista è oggetto di discussione al congresso d’Europa dell’AIA nel maggio 1948.Il movimento di Ventotene è contrario alla nascita della CECA fatta su proposta del Ministro degli Esteri francese ma Alcide de Gasperi appoggia tale proposta che rilanciava il ruolo francese in Europa liberando la Francia dal rischio totale di dipendere dagli USA che desideravano controllare l’economia di tutta l’Europa che seguì il concetto di Monet che gli uomini accettano qualsiasi cambiamento solo per necessità e questa necessità la vedono nelle crisi politico-economiche. Che necessità aveva l’Italia di entrare a far parte della CECA se essa era solamente una importatrice di carbone e acciaio? Mistero della fede!

Virginia Iacopino

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