“Tutto è nello Stato…” di Virginia Iacopino

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TUTTO E’ NELLO STATO, NULLA ESISTE DI UMANO O DI SPIRITUALITA’ AL DI FUORI DELLO STATO (Mussolini 1936).

Bisogna stare in guardia contro la ripetizione degli errori commessi in mala fede dal governo e da alcuni comandi militari fascisti. Salvemini e Tasca intuirono bene e si batterono contro la sciagura che successivamente si verificò. Giolitti, Bonomi e Facta invece coronavano questo sogno e si auguravano che Mussolini potesse rovesciare il governo parlamentare per poter indebolire la sinistra e successivamente far rientrare il fascismo nella legalità.

Solo così si potevano mettere a posto gli operai,i contadini e gli artigiani che,nel dopo guerra,avevano migliorato le proprie condizioni economiche grazie alle lotte per il lavoro,la libertà e la giustizia sociale della sinistra e dei sindacati. Le cronache parlamentari erano piene di accuse al governo Giolitti per la sua complicità con i fascisti,accuse giustamente mosse dai deputati dell’opposizione di sinistra.Fu il governo che fece crescere il fascismo trasformandone il carattere di movimento improvvisato,disordinato,inefficiente,vistosamente violento agli occhi di tutti in un partito militarmente organizzato.Sempre più frequenti diventarono le spedizioni punitive con la partecipazione degli ufficiali dell’esercito muniti di armi e munizioni prese dai depositi militari del governo. Un forte finanziamento proveniva anche dagli industriali del Nord e dai grandi latifondisti della valle padana.Bastarono due anni di violenze selvagge contro le camere del lavoro e contro i municipi socialisti perchè i trent’anni di lavoro della sinistra in difesa degli sfruttati venisse distrutto.

virginia iacopino
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Era così che si voleva dare una bella lezione agli usurpatori,ai cafoni zappatori e agli atigiani che avevano umiliato e ferito l’orgoglio padronale.Passando in rassegna il ventennio fascista ci si chiede:come è stato possibile che si sia verificata una così feroce barbarie?Potrà ancora accadere?Si! Venti inquietanti internazionali spirano in quella direzione.Molti studiosi affermano che esiste un silente fascismo formato dagli imboscati della storia che vivono da ermafroditi della vita politica.Sono come i pipistrelli mezzo topi e mezzo uccelli rimasti culturalmente legati agli ideali reazionari.

Mussolini ha scontato,con la sua morte ingloriosa,l’onta sacrilega che inflisse al popolo italiano ma ciò,per alcuni nostalgici,non è stato sufficiente.

L’editore Leo Longanesi fece stampare lo slogan:Mussolini ha sempre ragione,bisogna credergli,ubbidirgli e per la Patria combattere nelle guerre di espansione.Anche il filosofo Gentile esalta le prodezze di Mussolini che considera l’uomo eroico che avanza con coraggio e fiducia perchè è stato designato da Dio come strumento della provvidenza capace di restituire a Dio all’Italia e l’Italia a Dio;concetto perfettamente concorde col pensiero di Pio XI.Mussolini da ingiurioso blasfemo anticlericale si convertì al cattolicesimo,capì bene che la lotta frontale con il Papa difficilmente l’avrebbe visto vincitore e fu così che papato e fascismo si aiutavano reciprocamente facendo divenire l’Italia clerico fascista.

Enormi furono le esenzioni fiscali a beneficio dello Stato Pontificio e l’utilizzazione dei fondi politici per salvare le banche cattoliche dal collasso.

Sotto il regime fascista quasi dieci milioni di italiani furono inquadrati.La Chiesa partecipò quotidianamente alla vita del regime fascista dando una spinta al suo trionfo e alla sua propaganda.Molte città vennero costruite nella zona delle paludi pontine costate allo stato dodici miliardi di lire e apportando un disastro ecologico con la bonifica di quelle zone paludose che fecero accrescere le finanze della Chiesa.
Mussolini fascistizzò lo sport facendolo diventare un mezzo di esaltazione nazionalista,di inquadramento dei balilla,ragazzi di 8-14 anni organizzati in formazione paramilitare.Fabbricavano carri armati di gesso e archi di trionfo che inneggiavano alla guerra di espansione africana.I giovani avanguardisti erano istruiti nel maneggio e nell’uso delle armi pronti per partire in guerra.

Se il ventennio fascista crollò bisogna avere riconoscenza verso gli spiriti liberi che non credettero alle lusinghe e non si piegarono alle minacce del regime.Osarono apertamente svelare la menzogna:avvertivano che la svolta sarebbe giunta grazie al loro sacrificio e ciò avvenne.Gli italiani sopraffatti dalla tirannia sono stati capaci a far maturare,lavorando clandestinamente insieme ai contadini,agli operai e agli artigiani la fede della ragione contro le violenze.Grazie a questa fede operosa, con la guerra partigiana, riscattarono il popolo offeso dall’odio,dalla violenza,dall’oscura vendetta,e dalla stupidità del superuomo che credeva che le atrocità rinvigorivano il mondo.
Occorre formarsi una coscienza europea che con la sua unità democratica potrà creare nuove forme di civiltà;è così che si potrà sconfiggere il populismo trionfante col risveglio del terrorismo nazifascista.

Rottamando i falsi comunisti,la buona sinistra avrà il vento in poppa contro i metodi d’inganno e di vanità e si compatterà.Finiranno i balletti del duce moderno che diventerà polvere di stelle senza più energia per fare del male alla vera sinistra.

Virginia Iacopino

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