Per una Europa libera e unita la strada è in salita di Virginia Iacopino

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Per una Europa libera e unita la strada è tutta in salita, aggrovigliata da muri e fili spinati affinché l’emigrante non passi. Se sapremo scambiare la religiosa tazza di te, lo slogan “insieme ce la faremo” sarà veritiero.

Mazzini, partendo dalla realtà che la vecchia Europa era morente a causa delle istituzioni politiche-religiose-nazionaliste che si contendevano il potere a danno dei popoli, nel suo manifesto clandestino (alla giovane Europa) lanciò un appello per poter costruire la Repubblica di tutti i popoli europei. L’unità a cui lui aspirava gravitava tutta sulla monarchia e sul popolo in quanto la sua ardente fede politica  era imbevuta da misticismo religioso per cui asseriva che il popolo aveva ricevuto da Dio la missione che non doveva mai identificarsi con il proprio interesse economico. Arrivò al paradosso di scrivere al Papa per suggerirgli che era suo compito unificare la patria che a lui apparteneva.

E no! Mi dispiace Mazzini ti devo contraddire. Iddio, dopo aver creato gli animali e le piante consegnò la terra a tutti gli uomini che, con il loro libero arbitrio abusarono della “Sora terra” e costrinsero il Dio misericordioso a scatenare il diluvio universale e poi il tuo pensiero era, tra l’altro, fuorviante in contrasto con i principi sanciti dopo la rivoluzione francese. Cattaneo era convinto che gli stati uniti d’Europa non avevano bisogno di repubbliche monarchiche e di papisti che con le loro discordie generavano guerre ed erano incapaci di stabilire un reciproco patto di tolleranza, virtù, oggi, più che mai indispensabile per non distruggersi a vicenda e per costruire l’unità europea. La Germania, dopo la sua unificazione, è riuscita ad esercitare la supremazia economica su tutta l’Europa grazie alla sua moderna tecnologia che le permise di immettere sul libero mercato prodotti eccellenti. Il 23 giugno 2016 la Gran Bretagna con il suo referendum popolare (brexit) decise di uscire dall’Unione Europea, spacca principalmente l’occidente. Con l’Europa i britannici hanno sempre avuto, furbescamente, un rapporto altalenante. Entrano ed escono secondo i loro presunti interessi economici commerciali.

La difficile e problematica integrazione tra Inglesi, Scozzesi, Gallesi, le due Irlande adesso potrebbero riaccendere la miccia dei separati in casa. La Scozia pretende di annullare il brexit. Le risse interne ed esterne sono confusionarie e danneggiano il mercato unico europeo e la libera circolazione di individui diventati extracomunitari. In questo contesto si sta verificando un nuovo pacifico allineamento Pechino-Mosca-Berlino. L’anglosfera mondiale della politica di Margaret Tacher non  costituisce più terra promessa per la geo-politica mondiale e costituisce un’angosciosa preoccupazione soprattutto per gli Stati Uniti. Il Presidente Obama ha definito il brexit un grave errore, ha ammonito gli inglesi mettendoli in guardia che non si  potranno effettuare nuovi trattati commerciali calzanti con la situazione che si è venuta a creare. Tramp, favorevole al brexit, è contro l’emigrazione e dice che nessuno meglio di lui è capace e in grado di costruire muri che abbatteranno la concorrenza del libero scambio, del libero mercato internazionale truffa inventata dall’Unione Europea. Forti saranno i dazi che scoraggeranno l’introduzione di merci. La Germania è stata sempre una forte alleata degli Stati Uniti ma oggi ha perfettamente capito che insieme alla Cina si potrà costituire un sistema equilibrato per il benessere dell’Unione Europea.

Bisogna smetterla di alimentare scontri ideologici anti Russi e anti Cinesi. L’idea di una Europa unita nacque nel 700 dalla necessità di liberarsi dei grandi imperi dispotici dell’Asia dove regnava lo spirito di schiavitù cosa che non poteva totalmente verificarsi nei piccoli stati europei. Furono le storiche conquiste napoleoniche a sconvolgere tutti gli equilibri e dispoticamente a spazzare via le idee, le tradizioni e gli interessi dei piccoli stati su cui prevalse ferocemente il predominio francese. Quando Napoleone cadde in disgrazia, attribuì le sue conquiste e il suo dispotismo all’Inghilterra che l’aveva spinto e forzato nelle sue sciagurate imprese ma poi temendo la sua potenza imperialistica unanime fu il grido contro di lui creduto Satana in carne ed ossa e quindi da dover essere annientato. E così fu.
Il dimenticato manifesto di Ventotene scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Ursola Hirschiman tra il 1941-44 quando per motivi politici perché  antifascisti, furono internati nell’isola, sta tornando alla luce che esso merita come opera per ricostruire la civiltà dell’Unione Europea sconvolta dagli avvenimenti catastrofici delle guerre di conquista di Hitler e Mussolini. Al bivio in cui oggi si trova l’Europa è decisivo prendere la giusta strada per vincere gli odierni sciagurati sciovinisti.

Il movimento di Ventotene non fu un partito politico, né aspirava ad esserlo ma era perfettamente cosciente che bisognava operare sui partiti che militavano nella lotta antifascista. Nel suo grande giornale l’Unità Europea trattava di argomenti di politica interna ed internazionale, prendeva poi la propria posizione con cristallina indipendenza di giudizio per non essere strumentalizzato. Spetta ai veri comunisti per ideologia storica senza pregiudizi nazionalisti insieme a tutte le forze democratiche impostare un programma social europeo corrispondente al sentimento di una Europa unita capace di assicurare lavoro, giustizia e pace, capace di vigilare sulle sfrenate speculazioni finanziarie che fanno precipitare nella parabola discendente tutte le nazioni. L’Europa deve stare molto attenta perché le guerre che ha esportato negli altri continenti, oggi le sta importando. Il linguaggio religioso di Papa Francesco è chiaro finalmente, è riuscito a intraprendere obiettivamente la via  per cui bisogna smantellare l’idea del cattolicesimo come impero dell’epoca costantiniana che costituiva la base del sacro romano impero. Teoricamente fa riflettere che bisogna dare a Cesare quello che a lui spetta ma bisogna tradurre tutto ciò in azione. Solo così si può vedere la luce oltre il tunnel per costruire l’Europa Unita degli irriducibili ribelli di Ventotene tra i cui seguaci storici furono Salvemini, Gramsci, Matteotti, Turati e Sandro Pertini che con la disonestà degli altri non ha mai avuto niente a che fare.

Viva, Viva gli irriducibili di Ventotene del passato ,del presente e del futuro.

Virginia Iacopino

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