Caso Romeo, Ferrara richiama Istituzioni alle loro responsabilità

laura ferrara

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Rammarica dover constatare come ancora una volta per aver accesso ai propri diritti bisogna affidare la propria voce ai media perché le istituzioni fanno orecchio da mercante”.

Questo è il commento dell’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara in riferimento alla vicenda di Nicola Romeo, il giovane disabile di Locri per il quale la campanella scolastica non è ancora suonata. Tanti gli ostacoli che gli hanno negato il primo giorno di scuola al liceo artistico “Panetta” di Locri.

Problematiche – afferma Ferrara – legate all’accesso al diritto all’istruzione, che sarebbero dovute essere risolte per tempo dalle Istituzioni preposte. Laddove non arriva chi ha responsabilità dirette arrivano i mezzi d’informazione, così i genitori del ragazzo si sono rivolti ai media nazionali e locali pur di vedere rispettati dei diritti sanciti per legge.

Ancora oggi la Provincia di Reggio Calabria, ente competente per gli istituti di secondo grado, non ha inteso fornire un assistente all’autonomia e alla comunicazione per Nicola, figura prevista dall’art. 13 comma 3 della legge 104/92, eppure la richiesta è stata inviata come previsto”.

La lentezza burocratica – continua la Ferrara – non è mai giustificabile, lo è ancor meno quando dal suo iter dipende la possibilità di accesso a diritti fondamentali quali quello allo studio, diritto ad oggi negato a Nicola”.
L’intervento dell’ente provinciale pare sia giunto solo in questi giorni, in seguito alle rimostranze pubbliche dei familiari del ragazzo. “Non dovrebbe funzionare così la ‘Buona scuola” di renziana memoria – commenta la Portavoce a Bruxelles -. Una buona scuola dovrebbe fornire l’assistenza igienico-personale a tutti gli studenti con disabilità tramite i collaboratori scolastici, così come previsto dal Contratto Nazionale del Lavoro comparto scuola e da una nota Ministeriale (3390 del 30 novembre 2001)”.

Per svolgere questa mansione, i collaboratori scolastici hanno diritto a frequentare un corso di formazione e ricevere un premio incentivante in busta paga.

Il liceo artistico di Locri pare essere sfornito di una figura in grado di adempiere a questo compito, dovrebbe essere a questo punto il Comune a fornire il personale, perseguendo l’obiettivo della piena integrazione scolastica degli alunni disabili. Gravi i ritardi e la negligenza avuta nei riguardi di questo giovane – conclude la Ferrara – quanto accaduto non può che confermare quanta disattenzione ci sia a tutti i livelli verso le politiche di welfare e di inserimento pieno delle persone portatrici di disabilità. Massima vicinanza alla famiglia Romeo, in particolare a Nicola, affinché non si arrenda. L’istruzione rende liberi e insieme spezzeremo tutte le catene che non permettono la piena realizzazione dei diritti, di tutti”.

 

 

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