Melito Porto Salvo, Virginia Iacopino su riforma scolastica

virginia iacopino

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Riceviamo e Pubblichiamo

dalla scrittrice Virginia Iacopino

LA RIFORMA SCOLASTICA DEVE ESSERE UN ITINERARIO EDUCATIVO INTESO COME UN PROCESSO DI ESPERIENZE E DI SPERIMENTAZIONI DIDATTICAMENTE BENE ORGANIZZATE,COME UN GRANDE MOVIMENTO IDEALE-POLITICO STRUMENTO CAPACE DI STIMOLARE FORZE ALL’AZIONE IN ARMONIA CON FORZE RINNOVATRICI (ALESSANDRO NATTA’).

L’insegnante dovrebbe sempre tenere presente che davanti a lui passa il futuro non solo di quello della scuola ma anche quello di una intera nazione. L’istruzione deve essere la prima cura di un governo degno di rispetto e di fiducia accordata dai cittadini. Non può – la riforma – essere una macinatrice di complessi problemi senza tener con chiarezza rapporti tra scuola e mondo del lavoro.

La buona politica scolastica, l’Italia non l’ha mai realmente sperimentata, non ha mai raggiunto l’obiettivo di una istruzione veramente capace di fornire risposte adeguate a partire dai programmi e dagli orientamenti per una scuola materna ed elementare in cui pedantemente ancora si insegna a recitare a memoria poesie, preghiere religiose ecc. e assegnando poi compiti da svolgere a casa che consistono nella lettura,storia e soprattutto problemi aritmetici e tabelline imparate a memoria che richiedono l’aiuto dei genitori che,se non sono capaci o impegnati nel loro lavoro,li costringono a sopportare le costosissime lezioni private o a lasciare i loro figli in balia dei pericoli che tutti conosciamo e che alcuni reali testimoni dei fatti accaduti,omertosamente, hanno paura di avvertire gli ignari genitori.

La riforma della scuola italiana è sempre stata un terreno tormentoso e controverso, non è scuola laicizzata come lo è in ogni parte del modo democraticamente amministrata. Tutto ciò si deve principalmente attribuire alla riforma scolastica di Giovanni Gentile varata con il vento in poppa dal consenso di Mussolini. Gentile si faceva difensore di una educazione a base di latino, greco e studi umanistici ispirata da una religiosità austeramente nazionalistica. Voleva solo una ristretta elitè sociale nell’ambito di un liceo classico vivaio dei figli della borghesia clerico-fascista.
I figli del popolo dovevano continuare o a zappare la terra o essere avviati ai lavori artigianali o a quelli più umili e mal pagati.

L’ispiratore della riforma Gentile è stato Giovan Battista Vico, anch’egli religiosissimo come Gentile, che consideravano la scuola come unità paternalistica spirituale tra docente e discenti.
La riforma Gentile accese discussioni, litigi e lotte tra fascisti ed antifascisti,tra credenti e non credenti. In una di queste incivili guerriglie Gentile a firenze fu ucciso.
Con la piena complicità della riforma Gentile, dura a morire, fascisti e clericali continuarono a trovare spazio libero per inserirsi nella educazione scolastica. L’articolo 7 della Costituzione italiana sancisce:lo Stato e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani…ma questo articolo viene aggirato dai Patti Lateranensi che continuamente vengono rivisti ed aggiornati.
Piero Gobbetti, liberale antifascista, definito da Mussolini insulso oppositore del suo regime muore in esilio a 24 anni per i postumi di una violenta aggressione fascista.Egli riconosceva alla rivoluzione bolscevica il merito di aver destato l’Unione Sovietica dal sonno dello zarismo che teneva il popolo schiavizzato soprattutto “con l’oppio dei popoli” costituito dalla religione da lui rappresentata in terra per privilegio voluto dalla Provvidenza.
Gobetti era fermamente convinto che anche un cattolico,un comunista,un credente e un non credente potevano contribuire all’affermazione di un genuino spirito liberale purchè, lavorando insieme,agissero onestamente per risvegliare le coscienze dal torpore,spronarle,stimolarle all’impegno per educarle attraverso una seria cultura senza paraocchi.

Gaetano Salvemini,professore storico-crtitico,atifascista, ha sempre analizzato la realtà con rigore scientifico e morale.Sviluppò il suo pensiero anche con la guida di Pasquale Villari che chiedeva ill laicismo della scuola per poter avere la completa indipendenza e autonomia dello stato nei confronti di qualsiasi confessione religiosa.
Giovanni Rodari ha pubblicato libri e articoli per bambini.Egli ha profondamente compreso il bisogno del bambino di giocare con l’immaginazione,di costruire mondi paralleli con cui la fantasia si sviluppa in concreta creatività.

Agli inizi degli anni cinquanta il tema della riforma scolastica si è potuta effettuare grazie alla lotta condotta principalmente dalle sinistre e,in particolare,dai comunisti per la scolarizzazione di massa che approdò alla legge istitutiva della scuola media obbligatoria fino a 14 anni. Abolì la scuola di avviamento professionale. Molte furono le difficoltà di carattere politico-sociale che voleva mantenere la stratificazione classista-fascista.

Il movimento studentesco 1967-68 fu vasto e articolato che non trovava in Italia precedenti per ampiezza,maturità delle rivendicazioni per una politica del diritto allo studio che non rispondevano più ai vecchi metodi dell’autoritarismo:lezioni antiquate, interrogazioni,voto di valutazione fantasioso,compiti a casa ecc.Non si tollerava più il carattere di scuola chiusa dove si impone il nozionismo,vizio tipico della scuola conservatrice che rifiuta il principio della formazione critica dell’alunno che si estende fino all’università.

Personalmente credo che, una buona riforma scolastica che si sta ventilando non debba piovere dall’alto ma è necessario un impegno politico di forze laiche che veramente rivoluzionano la scuola gratuita aperta per tutti,una scuola che serve come sancisce l’art.34 della Costituzione, una scuola fatta non per bocciare ma per educare.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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