Reggio Calabria, svolto incontro del CIS su Cinema e Donna

Petrolino-Borruto

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Nel salone della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, nell’ambito del ciclo  “Cinema e …”, Loreley Rosita Borruto, presidente del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, ha organizzato l’incontro Cinema e donna: Voci da “L’altra metà del cielo”.

Il relatore prof. Nicola Petrolino, esperto e critico di cinema, attraverso l’utilizzo di materiale multimediale e cinematografico, ha dato voce ad alcune figure rappresentative del nostro passato ridotte al silenzio anche con metodi coercitivi e violenti, ed ad alcune donne del mondo contemporaneo che, sebbene emancipate, hanno ugualmente sofferto uno stato di disagio esistenziale legato alla condizione femminile.

L’excursus è iniziato da Saffo, la poetessa greca antica vissuta tra il VII e il VI secolo a.C che ha cantato sentimenti femminili, in modo appassionato e coinvolgente, in brevi composizioni recitate sulle splendide immagini delle coreografie di Pina Bausch riprese da Wim Wenders nel film Pina. A seguire, Agora, un film del 2009 diretto da Alejandro Amenábar e interpretato da Rachel Weisz, ha messo in luce, in forma romanzata, la vita della matematica, astronoma e filosofa alessandrina Ipazia conclusasi col suo assassinio per mano di un gruppo di fanatici anti-pagani, nel marzo del 415.

La scienziata fu lapidata per le sue idee, ma la sua morte l’ha resa una martire laica del pensiero scientifico. Una donna per la libertà di espressione, contro ogni fanatismo religioso. Si è passati poi alla figura di Giovanna D’Arco attraverso l’omonimo il film di Luc Besson, con Milla Jovovich come protagonista, sulle note della canzone a lei dedicata da Fiorella Mannoia. La morte dell’eroina sul rogo il 24 maggio del 1430 sulla piazza del mercato vecchio in Rouen, ha ricordato che durante il primo periodo della storia dell’Europa moderna, migliaia di persone, in gran parte donne, furono processate per il reato di stregoneria. Più di  50.000 furono condannate a morte, solitamente al rogo, e bruciate vive.

Il film Artemisia – Passione estrema di Agnes Merlet, con Valentina Cervi, ha messo in evidenza la figura della la pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1652), figlia del noto pittore pisano Orazio. L’artista fu vittima dei pregiudizi del suo tempo e della sopraffazione maschile nell’amore: ne è prova la violenza carnale che subì adolescente dal suo maestro Agostino Tassi e quella ancor più grave del processo (1612) contro lo stesso Tassi, dove da vittima si trasformò in accusata. The Hours, il film diretto nel 2002, diretto da Stephen Daldry, ha fatto rivivere  il suicidio della scrittrice britannica Virginia Woolf, interpretata da Nicole Kidman,  che dopo aver scritto una lettera di addio al marito Leonard, si uccide annegando nel fiume Ouse.

La vie en rose,  un film del 2007 diretto da Olivier Dahan dedicato alla vita della cantante francese Édith Piaf, e Marilyn diretto nel 2011 da Simon Curtis e interpretato da Michelle Williams su un episodio della carriera di attrice di Marylin Monroe, hanno evidenziato due icone del canto e della bellezza e, nello stesso tempo, due fragili donne distrutte dal mondo dello spettacolo. Gli ultimi due ricordi sono stati dedicati a Madre Teresa di Calcutta (attraverso lo sceneggiato TV per la regia di Fabrizio Costa con  Olivia Hussey nel ruolo della protagonista) e a Rita Levi Montalcini (ripresa in una intervista fattale da giovani donne negli USA).

Nate a un anno di distanza, Madre Teresa di Calcutta (1910), Rita Levi Montalcini (1909) rappresentano due donne simili nell’aspetto fisico e ambedue premi Nobel. Da una parte una scienziata di forti convinzioni laiche, dall’altra una suora con una profonda fede religiosa. Due figure espressione di mondi diversi e distanti però vicine tra loro almeno in una cosa: la determinazione a seguire la loro vocazione a servizio dell’umanità.

Il prof. Nicola Petrolino, attraverso il suo lavoro, ha quindi voluto fare un omaggio a straordinarie e indimenticabili eroine che, entrate a far parte  del nostro immaginario collettivo, fanno sentire la loro voce da “l’altra metà del cielo”, per ricordarci quanto sia stato difficile il cammino dell’emancipazione femminile nel corso dei secoli e come questo percorso sia ancora irto di ostacoli.

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Author: Cristina

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