La giovane bovalinese Chiara Nirta racconta l’esperienza del suo primo libro

Chiara Nirta

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Chiara Nirta
Chiara Nirta

di Domenica Bumbaca

Semplicemente “Uno, nessuno e centomila.” Come tutti gli altri. Così si descrive Chiara Nirta, detta Shakiara (dal suo profilo Facebook), giovane di Bovalino, studentessa dell’università di Torino iscritta in Lettere moderne.

La prima volta che incontrai Chiara, pensai: “Una rivoluzionaria filosofa dal viso angelico”. Aveva in mano un megafono e nel bel mezzo di una protesta studentesca “urlava” il suo disappunto contro il Ministro dell’Istruzione.

Fiera di essere stata rappresentante d’Istituto del liceo magistrale “G. Mazzini” Chiara Nirta ha 22 anni e mille idee, voglia di cultura e di comunicare. Proprio la “smania a dire” che da sempre la pervade, la voglia di raccontare, di narrare, l’hanno trascinata a scrivere un libro.

La sua prima opera definita ‘Un piccolo sprazzo di vita’,  “Nel bazar di un’anima” è un libro che ha suscitato l’interesse della casa editrice”Book sprint edizioni” (invia il tuo manoscritto e realizza il tuo sogno).

«Il titolo – racconta la giovane Nirta- ha un significato ambivalente ed è esattamente lì che si cela la chiave interpretativa. Bazar, perché consistendo l’anima, da innumerevoli “parti” e costellata da altrettanti motti di spirito, da questo affastellamento spirituale di tumulti diversi ed anche contrastanti tra di loro, essa contiene all’interno come un bazar un po’ di tutto del tutto esistente e non. Bazar si riferisce anche al tipo di “forma narrativa” utilizzata, infatti anche quest’ultima è costituita da parti differenti, una forma in bilico tra poesia e prosa, e poi talvolta una fusione tra le due, che dà vita al mio stile, al ritmo che prediligo e che si fonda su un misto di prosa poetica».

Il libro racconta una vita non soggettiva, perché, e di questo ne sono certa, molti si saranno ritrovati a vivere alcuni dei miei disagi e molte delle mie gioie, dubbi e quant’altro. E’ inoltre anche un libro di poesie, particolari e composite. Ma contiene anche nel suo interno una visione completa del mio punto di vista in merito alla vita in Calabria, una vita meravigliosa, ma al contempo anche molto estenuante, proprio perché, dice: «la mia terra ha anche un significato ambivalente, ovvero, come io la definisco è l’emblema una bellezza malinconica.

Tanto stupenda e rigogliosa, tanto quanto abbandonata, martoriata e flagellata dalla connivenza e dall’indifferenza che implicano quindi un sentimento di malinconia». La cultura è tutta la sua vita e i suoi progetti si concentrano tutti sulla scrittura: «Spero al più presto di riuscire a realizzare un romanzo, la smania alfabetica che mi gorgoglia in testa non si fermerà mai, e per  placarla parzialmente e “relativamente” la penna è l’unico antidoto.

Il mio sogno sarebbe diventare una docente di Lettere, per insegnare l’amore per la cultura ai miei ragazzi e imparare anch’io da loro, perché i giovani a scapito di come tanti credono erroneamente, hanno tanto da dare. Essere Una “Docente Decente” questo desidera Chiara.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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