“Alziamo il sipario” presenta il mito di donna Canfora

Alziamo il sipario

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AMA Calabria si prepara ad accogliere per la stagione “Alziamo il sipario” il mito di “Donna Canfora- Leggende di Calabria” sull’azione musicale di Fabrizio De Rossi Re (pianoforte e melodica) e Federica Montanelli (voce recitante).

Torre saracena di Palmi
Torre saracena di Palmi

La performance debutterà al teatro Cilea, a Reggio Calabria, sabato 7 Novembre (ore 21.00) e sarà replicata l’8 Novembre all’Auditorium della Casa della Cultura, a Palmi (ore 18.30).

“La donna e la torre” racchiude il fascino di una drammatica leggenda. Si narra che la torre stessa, fosse stata abitata, ed è proprio qui che la storia lascia il posto alla leggenda. In un passaggio di testimone davvero unico ed ineguagliabile. Secondo il mito infatti, ad abitare la torre era una gentildonna ricchissima, di nome donna Canfora.

Essa possedeva sia le più rare virtù che una bellezza suprema. Rimasta vedova da giovane, volle dedicare la sua vita alla devozione verso il marito morto. Essa era amata da tutti, e si diceva che avesse una predilezione per i tessuti pregiati. La sua fama giunse alle orecchie dei Saraceni, i quali erano soliti fare incursioni e scorrerie sulle coste tirreniche del reggino, ed un giorno, essi decisero di rapire donna Canfora. Approdati a Pietre nere, imbandirono un sontuoso mercatino dove esposero le loro merci più pregiate, come stoffe, spezie e tappeti di primissima qualità.

Tutte le donne della zona si fermarono ad ammirare queste merci pregiate, che si trovavano esposte appositamente sul ponte della nave, in modo da attirare Donna Canfora verso l’imbarcazione. Donna Canfora ivi si recò, convinta dalla propria governante, e salì sul ponte della nave, ad osservare le merci pregiate. Non appena cadde in trappola, il capitano ordinò di mollare gli ormeggi, e la nave cominciò ad allontanarsi dalla spiaggia.

La giovane donna, sentendosi disonorata, si gettò oltre il parapetto, ingoiata dal mare della sua amata terra, morendo così annegata. Secondo un’altra versione invece, la donna sarebbe stata trasformata in una sirena, tant’è vero che il suo canto ancora oggi, viene udito dalle barche dei pescatori locali.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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