Al Carbone preferiamo l’ombrellone: soluzioni alternative alla Centrale a Carbone di Saline Joniche (RC)

no al carbone

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no al carbone
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Nell’estremo sud d’Europa, nell’area più meridionale della Calabria ci sono luoghi ancora poco noti, dove piccole comunità parlano un dialetto greco che gli altri calabresi non comprendono.

Sono i Greci di Calabria, reliquie viventi di una storia scritta nei secoli dai greci e dai bizantini. Isolati in un’area che si estende dalle porte di Reggio Calabria fino alle colline della Locride, questa gente perpetua una tradizione rurale fondata sulle risorse della Terra. E’ solo lungo questa costa che si ricava l’essenza di bergamotto, si produce il vino rosso IGP di Palizzi e si allevano le razze autoctone di suino nero di Calabria e di capra aspromontana.

Proprio qui, a pochi passi da una villa romana che ospitò Cicerone, sotto gli occhi di Pentidattilo, borgo tra i più suggestivi della regione, ed esattamente negli stagni dove nel IX secolo si compì il miracolo di Sant’Elia il Giovane, oggi area protetta per via delle diverse varietà di uccelli che vi svernano, si è deciso di costruire una Centrale a Carbone. Benché il Ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, le Soprintendenze Regionali e i comuni dell’Area Grecanica, abbiano dato un parere negativo, SALINE JONICHE è stata prescelta per attuare il PROGETTOSEI, una nuova Centrale a Carbone, che renderebbe vani i programmi di sviluppo locale basati sul turismo sostenibile, sul rispetto dell’ambiente e sulla valorizzazione del patrimonio culturale dei Greci di Calabria.

PER DIRE NO AL CARBONE, PROPONENDO PROGETTI ALTERNATIVI NELL’AREA LACUSTRE DI SALINE JONICHE si organizza un concerto per archi che prelude alla discussione su come implementare le potenzialità del territorio. La Fondazione Nazionale di Bioarchitettura e un’equipe di architetti e urbanisti, svilupperanno un programma alternativo alla Centrale a Carbone: un eco-albergo. Dopo il concerto si aprirà il dibattito insieme ai rappresentati del WWF, Lega Ambiente, Gal Area Grecanica, AIAB Calabria, al quale sono invitati anche i rappresentanti della Società PROGETTOSEI che, in quanto proprietari del terreno, potranno condividere questa nuova, sana, pulita proposta di sviluppo territoriale.

28 MAGGIO 2012 ORE 19:00
CONCERTO PER ARCHI
DIBATTITO
ROMA, CAPPELLA ORSINI, VIA DI GROTTAPINTA 21

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Author: Cristina

2 thoughts on “Al Carbone preferiamo l’ombrellone: soluzioni alternative alla Centrale a Carbone di Saline Joniche (RC)

  1. Il problema se fare o non fare una centrale che produce energia col combustibile fossile più inquinante al mondo, che ogni anno miete decine di migliaia di vittime e che numerosi e autorevoli studi medico scientifici dimostrano essere concertezza la causa di malattie tumorali, non si sarebbe neanche dovuto porre. Il piano energetico regionale calabrese non consente l’utilizzo del carbone per produrre energia, quindi costruire una centrale a carbone in Calabria viola la legge e ciò che viola la legge è illegale, quindi si può affermare che costruire una centrale a carbone in Calabria è illegale. Premesso questo appare chiaro che carbone e turismo sono incompatibili, perchè la sola presenza di una centrale a carbone è un deterrente per qualunque sviluppo in questo settore, nessuna persona sana di mente sceglierebbe volontariamente di trascorrere le proprie vacanze in un posto dove rischia di contrarre malattie. L’unica cosa positiva di questo progetto è il fatto che ha risvegliato le coscienze civili della gente che, come raramente accade, si è schierata compatta contro il carbone. Le uniche persono a favore del progetto sono quelle che col combustibile fossile, che l’OMS considera la principale causa dei 2 milioni di morti per inquinamento annui, si arricchiscono. Chi ha come unico interesse la propria salute, al carbone dice NO!

  2. Ma perchè si deve sempre mettere in alternativa le cose?
    Ma chi l’ha detto che il turismo sia osteggiato e da considerare in alternativa ad un’attività produttiva che, peraltro, è essenziale ovunque (soprattutto nei Paesi sviluppati) ed ancor più in un’area che da sempre è carente appunto di sviluppo e di attività produttive che consentano di stare al passo con il Paese e con lo sviluppo ed il benessere, tipico dei Paesi appunto sviluppati.

    Ma se lo sviluppo del turismo impone che non via sia alcuna altra attività produttiva, perchè questo non si è massicciamente sviluppato in questi decenni, quando di attività produttive d’eccellenza (come appunto il progetto per la modernissima centrale alimentata a Carbone, come fanno in tutti i Paesi avanzati) non se ne parlava neppure?

    La produzione elettrica è un’attività di particolare valenza e tra le meno impattanti in assoluto sull’ambiente ed il territorio, mentre è un bene fondamentale appunto per il benessere e lo sviluppo, come dimostrato in tutti i Paesi che hanno potuto disporne in grande quantità ed a costi competitivi.

    Bando allora al pregiudizio e valutiamo nel dettaglio come il principale Paese di riferimento in Europa (la Germania) produce l’elettricità a casa propria ed in che quantità assolute e poi confrontiamolo con l’Italia e domandiamoci perchè tale differenza e cosa questo comporta per noi tutti.

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