Lamezia Terme (CZ), assemblea auto convocata dai dipendenti ARSSA

Questo post é stato letto 25930 volte!

arssa

I dipendenti della funzione pubblica dell’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura) si sono riuniti recentemente Lamezia Terme in una partecipata assemblea auto convocata. I lavoratori, dipendenti pubblici con contratto del comparto Regioni ed Autonomie locali, hanno discusso del loro futuro legato alla proposta di legge di riforma dell’ARSSA (posta in liquidazione con L.R. n. 9/2007) presentata dall’Assessore all’agricoltura Trematerra.

Nel corso dell’incontro è stato approvato un documento, inviato alla Giunta regionale, ai consiglieri regionali ed alle Organizzazioni sindacali, per chiedere un incontro al fine di conoscere e dibattere le prospettive dei servizi di sviluppo all’agricoltura (attualmente pubblici) e dei dipendenti pubblici che vi prestano servizio.

“Seppure convinti che la ristrutturazione dell’ARSSA debba avere corso –è scritto nel documento-, non si può in nessun caso accettare che i Servizi di Sviluppo Agricolo (SSA) siano ricollocati nell’ambito di una struttura che veda il rapporto di lavoro dei dipendenti del pubblico impiego “disciplinato dai CCNL dell’impiego privato, secondo le rispettive aree di competenza”, così come recitato dall’art. 17 della proposta di legge “MISURE PER L’AMMODERNAMENTO E SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA”. Si tratta di una grave aberrazione amministrativa, impossibile da praticare nel territorio nazionale, che presupporrebbe il funzionamento di un contratto CCNL Regioni e Autonomie locali in un ambito privato”.

Allo stato attuale l’ARSSA conta circa 270 dipendenti, afferenti alla funzione pubblica e tutti selezionati tramite concorso pubblico, su un totale di 850 unità che afferiscono a diversi contratti del privato.

Il personale impegnato nel pubblico impiego rappresenta quindi il 30% della forza impegnata nell’ARSSA (di cui quello operante nei SSA occupa il 24%) ed utilizza non più del 15% del Bilancio annuale dell’Agenzia.

“La soluzione naturale, al pari di quanto avvenuto in altre regioni, -scrivono i dipendenti- è quella dell’assorbimento del personale del pubblico impiego nei ruoli della Regione Calabria, non solo per l’attuazione dei SSA ma anche per la prosecuzione e l’implementazione dell’attività di sostegno al PSR (Programma di Sviluppo Rurale) regionale svolto con l’ausilio di personale dell’Agenzia con risultati, da tutti, ritenuti più che soddisfacenti. Riteniamo demagogico parlare di rottura del patto di stabilità della Regione Calabria quando si prefigura il passaggio nelle strutture regionali dei dipendenti ARSSA afferenti al pubblico impiego; infatti, detto personale è già iscritto, storicamente, nel bilancio regionale e NON SI TRATTA IN NESSUN CASO DI NUOVE ASSUNZIONI che modificherebbero il fatidico patto.

L’unica soluzione possibile è l’articolazione dei Servizi nell’ambito della Regione Calabria. Solo così si avrà la possibilità di valorizzare l’enorme patrimonio professionale che è stato selezionato in venti anni dalla Regione Calabria tramite l’indizione di pubblici concorsi, è stato formato con risorse comunitarie e regionali ed è maturato in oltre venti anni di attività nel campo dei SSA”.

Questo post é stato letto 25930 volte!

Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *