Motta San Giovanni (RC), dove va a finire la spazzatura?

spazzatura sulla ss106

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Abbiamo appreso dagli Organi d’informazione i primi risultati positivi raggiunti dal Comune di Motta San Giovanni con la raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti. Senza sollevare alcuna contestazione o voler inficiare l’impegno profuso dall’Assessore all’Ambiente,  Dr. Antonino Verduci che sta affrontando il  delicato e difficile problema  che in molti altri Comuni si è rivelato una delusione, con la presente chiediamo soltanto dei chiarimenti che avrebbero dovuto essere già forniti alla popolazione  in fase di progettazione del servizio “porta a porta”, ovvero “dove va a finire la spazzatura”.

Dai dati confrontati tra i mesi di settembre 2010 e  del 2011 risulterebbe una significativa riduzione di rifiuti smaltiti rispettivamente presso la discarica di Casignana, ove i rifiuti vengono direttamente interrati,  e presso l’impianto di selezione di Sambatello ove ricevuti i rifiuti indifferenziati li seleziona e ottiene il combustibile derivato da rifiuti (CDR), provvedendo a smaltire in discarica  la frazione organica stabile (FOS). Si ha quindi una riduzione del volume complessivo dei rifiuti e del peso.

A riguardo si chiede all’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni di conoscere i chilogrammi complessivi della raccolta differenziata e quella per codice.

Nella nota diffusa attraverso gli Organi d’informazione nessun riferimento è fatto allo smaltimento del rifiuto umido organico e da quanto si legge farebbe propendere che anche l’umido è conferito in discarica. Ciò sarebbe avvalorato dal fatto che nei giorni prestabiliti vengono raccolte anche le altre tipologie di rifiuti, infatti sulle moto ape si notano i sacchetti di vario colore.  Tuttavia  tale ipotesi non ci convince, perché abbiamo notato che spesso (non si tratta di qualche episodio occasionale)  nel tardo pomeriggio  i mezzi della nettezza urbana carichi di rifiuti non si recano presso la discarica di Casignana,  tantomeno presso l’impianto di Sambatello, ma si dirigono in località Comunia presso l’impianto di compostaggio della Ecoservices, ove rimangono fino al giorno successivo, e a fine settimana fino a lunedì. Non ci sarebbe nulla di male, anzi si risparmierebbero le spese di trasporto se il rifiuto “umido” fosse conferito presso tale impianto visto che la ditta produce compost, un  fertilizzante, che sarebbe la destinazione naturale del rifiuto organico prodotto dai cittadini.  Quello che non si comprende perché tanto mistero sulla destinazione dell’organico umido e perché così poca trasparenza nell’informare la popolazione .

Ma vi è di più. Da informazioni assunte presso l’impianto di Siderno non risulta effettuato alcun conferimento da parte del  Comune di Motta SG. sebbene, per quanto risulta a questo Comitato,  il Commissario di Governo Delegato per il Superamento della Criticità Ambientale nel territorio della regione Calabria con apposita ordinanza avente per oggetto “Rimodulazione dei flussi di conferimento della frazione organica da RD nel territorio della Regione Calabria” abbia autorizzato il Comune di Motta SG a conferire la frazione organica da Raccolta Differenziata.

E’ pacifico che la raccolta differenziata si deve fare, ma è altrettanto pacifico che si deve fare bene altrimenti è meglio non farla. Ridurre la produzione dei rifiuti e separare il più possibile i materiali di cui sono composti è fondamentale, perché permette di limitare l’impiego delle discariche e recuperare materie prime che è possibile riciclare, ma se la differenziata la fanno soltanto i cittadini e il Comune conferisce tutto in discarica qual è lo scopo e l’utilità di tale servizio?

Pur tenendo conto che il servizio “porta a porta”, ricordiamo  che tale servizio è il metodo più funzionale per incrementare la percentuale di rifiuti destinati al riciclaggio,  è iniziato da pochi mesi, è naturale che qualche piccolo disagio i cittadini sono chiamati ad affrontare e qualche correttivo deve essere apportato, non si può fare a meno di evidenziare che alcuni accorgimenti avrebbero dovuto essere tenuti in considerazione in fase di progettazione del servizio, visto tra l’altro che il  progetto innovativo di raccolta differenziata è  stato premiato dalla Regione Calabria con importanti risorse che ne garantivano, si legge nella nota, la pratica attuazione.

Orbene, visto che le risorse erano sufficienti in quanto la regione ha stanziato l’importo richiesto dall’Amministrazione comunale a seguito di un progetto redatto nei minimi dettagli,  ci si domanda se i mezzi (moto ape) adibiti per la raccolta “porta a porta” siano in numero adeguato per la raccolta dei rifiuti a Motta, Lazzaro, Valanidi e nei vari borghi decentrati. A riguardo si deve evidenziare che  le “moto ape” raggiunta la capienza ritornano nel piazzale antistante la delegazione municipale di Lazzaro per svuotare i rifiuti nei camion della nettezza urbana (compattatori) che sostano  nel piazzale. Ciò comporta notevoli ritardi al servizio di raccolta, che quasi tutti i giorni  si protrae dopo le ore 14,00 nella zona di Lazzaro e periferia e non ci sembra corretto che viene imposto ai cittadini di depositare i rifiuti davanti alle abitazioni all’alba per poi essere prelevati al tramonto.

In fase di progettazione si sarebbe dovuto tenere anche in considerazione la necessità di fornire  le famiglie, oltre che degli appositi sacchetti,  anche di contenitori domestici per essere esposti davanti alle abitazioni per il ritiro dei rifiuti poiché i gatti rompono i sacchetti, il pattume si riversa dappertutto e gli operatori ecologici non solo non provvedono a pulire ma non ritirano i sacchetti rotti.   Ne consegue quindi che  lo stato di degrado è stato spostato dalle aree circostanti i preesistenti cassonetti, davanti alle abitazioni e lungo le strade. Per ovviare a tale inconveniente alcuni abitanti si sono dotati di piccoli contenitori di plastica ma ciò non si rivela una buona idea poiché il vento fa volare i contenitori, come già successo, e se ciò causasse qualche incidente stradale ( ricordiamo che il tratto di Ss 106 è  transitato da molti veicoli a velocità non commisurata), o provocasse la caduta di qualche velocipede o pedone il cittadino responsabile sarebbe chiamato a rispondere dei danni provocati da tale autonoma iniziativa.

Si segnala che i sacchetti biodegradabili per contenere l’organico umido sono deboli e piccoli, sarebbe opportuno richiedere  alla ditta produttrice di valutare la possibilità nelle future produzioni di ovviare con forniture più resistenti e più grandi. E’ vero che si parla di riduzione di rifiuti, ma ridurre i sacchetti ci sembra eccessivo, pur tenendo conto che si tratta di sacchetti biodegradabili

Alla luce dell’attuale situazione vorremmo capire come farà  l’amministrazione comunale  a monitorare la quantità di rifiuti prodotta da ogni cittadino che consentirebbe di premiare  chi differenzia di più e  porterebbe al risparmio sulla bolletta. L’Ente comunale al riguardo farebbe riferimento a delle modalità di monitoraggio funzionante in altre regione come l’Emilia Romagna e il Trentino alto Adige (modalità attualmente lontano miglia anni luce), evidentemente ci si dimentica che si è in presenza di altre realtà, basta pensare che a Motta San Giovanni in un territorio abbastanza vasto si vuol affrontare la raccolta porta a porta con tre o quattro lambrette.

Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” rappresentato da Vincenzo Crea

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Author: Cristina

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