Scooteristi all’arrembaggio, dodicesimo raduno a Soveria Mannelli

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Si dice che si viaggia in moto per sentire gli odori del mondo. È questo il pensiero che vuole trasmettere Francesco Caligiuri, instancabile fondatore e presidente del ClubMaxiScooter “Garibaldini”, che fondò a Soveria Mannelli nel 2002, in seguito alla sua passione per gli scooter.

Per riuscire a mantenere viva e costante l’attenzione e la partecipazione degli scooteristi calabresi, frequentemente tutti i soci del club saltano in sella, per esplorare posti nuovi nella nostra Calabria.

Domenica 24 agosto, sarà proprio uno di quei giorni, infatti, il ClubMaxiScooter “Garibaldini” in collaborazione con la Pro Loco di Soveria Mannelli, affiliata UNPLI, organizza il XII Raduno Maxiscooter che da cinque anni è diventato anche il Memorial Tommaso Marasco, giovane centauro soveritano, con la passione per le due ruote, prematuramente scomparso.

La manifestazione partirà dalla Piazza Bonini (di Soveria Mannelli) alle ore 11.00, per poi proseguire verso Bocca di Piazza (Parenti) e da qui, la carovana, continuerà verso Villaggio Palumbo, nel Comune di Cotronei (Sila).

Una giornata all’insegna della scoperta, del divertimento e dell’amicizia nata e tenuta stretta da un’unica grande passione: quella per gli scooter.

Per questa edizione la Pro Loco di Soveria Mannelli, guidata dal giovane Presidente Antonio Ferrante, in concerto con il Presidente Caligiuri, ha istituito il “I Premio Scooterista a Soveria Mannelli”, conferendo una targa ricordo al centauro più giovane e a quello più anziano che prenderanno parte al raduno della Città di Soveria Mannelli.

“Con questa manifestazione, organizzata per la dodicesima volta consecutiva, senza non pochi sacrifici” precisano i presidenti Caligiuri e Ferrante “vogliamo promuovere il territorio soveritano e calabrese, con l’intento di portare avanti la trilogia che da sempre caratterizza il Club, ovvero l’amicizia, il divertimento e la condivisione”.
Come scrisse qualcuno “la strada non è una semplice striscia di asfalto, ma diventa fertile terreno per le emozioni e per la vita”.

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