“L’amore bussa a tutte le porte” di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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L’AMORE BUSSA A TUTTE LE PORTE, LASCIAMOLO ENTRARE

La libertà sessuale, faticosamente conquistata, purtroppo, incontra, nella vita sociale, barricate bigotte dei pseudo moralisti che ignorano la moderna ricerca della endocrinologia sessuale. L’amore alimenta i desideri, scatena il furore delle passioni e della dolce tenerezza degli affetti e si tinge -l’amore- di tutti i colori dell’iride (Eugenio Scalfari). Guardare con il caleidoscopio aprendo la mente alla cultura,probabilmente molti capirebbero il fantasmagorico Amore Lui-Lui, Lei-Lei. E sì, sta nella diversità della natura che un individuo si sente attratto verso la bellezza magra, un altro verso quella opulenta, uno verso la bruna, l’altro verso la bionda, una donna verso un’altra donna, un uomo verso un altro uomo.

Questa diversità,nel loro insieme,dipinge l’amore di tutti i colori dell’arcobaleno. L’impulso sessuale è diverso da popolo a popolo da individuo ad individuo e costituisce LA LEGGE FISIOLOGICA DIVINA.
La setta dei flagellati mortificava la propria carne per liberarla dalla sessualità che doveva essere esercitata solo in funzione della procreazione della prole; ma, ironia della sorte, la fustigazione esaltava la sessualità e generò il  sadismo crudele e lascivo. Bisogna cercare di capire che l’evoluzione spirituale-sociale dell’umanità insegna il dovere cristiano a comprendere e rispettare le situazioni che non rientrano nella cosiddetta moralità di accoppiamento lui-lei, ma comprende anche quello di lui-lui, lei-lei. Noi, cosiddetti normali, non dobbiamo spargere veleno di odio e di rabbia verso i “diversi”. Ai loro occhi, anche noi, coppia eterosessuale, siamo i diversi.
Non bisogna sbarrargli la strada se vogliono adottare figli perchè, se desiderati, sapranno su di loro versare il loro amore.

Si racconta -storia vera- che: un sacerdote di cultura elevata, autore di famose opere d’arte, ricorreva al medico perchè non riusciva a vincere il bisogno di portare sotto l’abito talare biancheria femminile di seta e merletti.Temeva che un giorno o l’altro, data la tarda età, gli potesse accadere qualcosa di strano, la cosa sarebbe diventata scandalosa e di dominio pubblico.
Nella chiesa cristiana ancora vige la sessofobia. Al seminarista, probabile futuro prete, si insegna:”scappa subito, scappa lontano, scappa sempre l’amicizia; può diventare pericolo di omosessualità. Il chierico rifugge nel guardare la parte intima del proprio corpo e, quando incontra una donna, abbassa gli occhi e mormora giaculatorie.Questo tipo di educazione deforma la realtà; per  lui solo due donne sono punto di riferimento: la Vergine Maria per pregare e la prostituta Maddalena che vive in ogni donna.

Lettera aperta inviata all’Espresso nel giugno del 1967: “sono un giovane sacerdote e mi sono confidato con il mio direttore spirituale a cui ho confidato la mia terribile situazione per l’affetto che nutro verso una creatura. Il direttore spirituale mi calmò e mi disse:” il sesso è una legge divina, non temere l’impostazione ipocrita ecclesiale”. Mi suggerì poi di salvare le apparenze e di fare quello che ritenevo giusto, sono migliaia i vescovi e i preti che la Chiesa, silenziosamente capisce e comprende”. Nel 1787 Kurt Sprengel, teologo naturalista botanico tedesco, scrisse un saggio in cui negava il sesso dei fiori; per fortuna le autorità ecclesiastiche lo invitarono a rassegnare le dimissioni dal suo impegno di insegnante universitario ed il suo libro fu tolto dalla circolazione.

Virginia Iacopino

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