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In occasione del settantesimo compleanno del bomber, il sindaco Fiorita ha annunciato a Palazzo “De Nobili” che il prossimo 21 agosto verrà conferita la cittadinanza onoraria a Massimo Palanca, storica bandiera del club giallorosso. Il mito Palanca, soprannominato “O Rey”, è indissolubilmente legato al Sud e in particolare alla città di Catanzaro, dove arrivò nel 1974 dal Frosinone, iniziando una parabola che avrebbe coinciso con gli anni luminosi dei giallorossi calabresi nel calcio nazionale.
Ricordi
Allora, il presidente Nicola Ceravolo, aveva ha affidato la panchina a Gianni Di Marzio, in difesa c’erano Luigi Maldera e Claudio Ranieri, oggi affermato ed apprezzato tecnico del Cagliari, fresco di promozione in serie A. Senza il bomber Carlo Petrini, passato alla Ternana, l’avvocato Ceravolo, puntò tutto sul 21enne Palanca per sostituirlo e con le 11 reti messe a segno diventò il capocannoniere della squadra, che conquistò con il secondo posto, il passaggio in massima serie.
Calcio d’altri tempi
Nato il 21 agosto 1953 a Loreto, la sua fama e il suo talento sono diventati leggendari, tanto da essere uno degli esempi più eclatanti del calcio degli anni che vanno dal ’70 al ’90. Il suo sinistro e la sua figura, hanno segnato la storia del calcio, grazie ai suoi celebri gol dalla bandierina: in carriera ne ha realizzati ben 13, diventando uno dei massimi esponenti di questa rara specialità. Dietro i suoi gol, c’erano tocco di palla, precisione, potenza, tutte doti che lo hanno portato ad essere il mito per eccellenza.
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