Reggio Calabria, lettera aperta di don Nuccio Cannizzaro al Sindaco Arena sul restauro di Piazza Duomo

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di don Nuccio Cannizzaro al Sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena ,sul restauro di Piazza Duomo:

Signor Sindaco,

nel febbraio del 1998 si è tenuto a Reggio un importante convegno nazionale che ha visto presenti diversi esponenti qualificati del mondo accademico.Il tema del convegno era:Il restauro della Cattedrale Maria SS.Assunta in cielo.Tra storia e progetto culturale della chiesa.

Questo convegno era stato voluto per presentare i restauri della Cattedrale che furono stati realizzati tramite il decreto Reggio e per studiare anche gli eventuali adattamenti che l’edificio ancora ha bisogno di vedere compiuti.

Il convegno ebbe una vasta eco sulla stampa specializzata nazionale e fu presentato sulla rivista Chiesa Oggi.

Durante il convegno tra gli altri numerosi argomenti evidenziati, uno mi sembra quanto mai attuale e perciò desidero sottoporlo alla Sua attenzione perché contiene risvolti di natura estetica e sociale rilevanti per la nostra città.

E’ risaputo che una città spesso è identificata con il suo Duomo,perché generalmente è il monumento più insigne sia dal punto di vista storico ed estetico sia per i risvolti religiosi e sociali che svolge nella vita della città. Il Duomo è testimone degli eventi più significativi nella vita di una città,sia positivi  che travagliati,gioiosi o dolorosi,il Duomo è la casa di tutta la città,la casa comune. Anticamente rivestiva un ruolo talmente centrale nella vita cittadina che le città venivano pensate urbanisticamente a partire da questo edificio.Ancora oggi in molte città d’Italia il riferimento architettonico e urbanistico del Duomo conserva tutte le sue valenze estetico-simboliche.

Nella nostra città dopo gli anni dell’imbarbarimento estetico e della cementificazione forzata,che ha prodotto effetti devastati dal punto di vista non solo urbanistico,ma anche civile e culturale,si sta lentamente e faticosamente creando un nuovo clima di consapevolezza,il bisogno del bello sembra timidamente emergere,almeno tra le classi più colte della città.

Sono lodevoli  le iniziative che l’Amministrazione Comunale sta conducendo sul versante del recupero urbanistico,del superamento del degrado ambientale,del recupero di spazi per la socializzazione ,per un migliore arredo urbano ecc.

La recente iniziativa dell’Amministrazione Comunale di costituire un gruppo di lavoro per la realizzazione del nuovo progetto di ristrutturazione di Piazza Duomo, mi stimola ad offrire anche il mio modesto contributo alla discussione.

Reggio è una delle pochissime città d’Italia, dove la piazza del Duomo è destinata a pubblico parcheggio. Questo uso  della piazza,oltre a mortificare grandemente  la Cattedrale sia come monumento che come edificio sacro,penalizza  esteticamente uno dei luoghi più belli della città.Piazza Duomo non è una qualsiasi piazza cittadina,ma è la piazza simbolo della città,la piazza che offre l’immagine di Reggio ai visitatori,la piazza che più d’ogni altra possiede una valenza culturale,storica e religiosa di rilevante valore.E’ in altri termini un bene culturale da custodire e preservare.Dal punto di vista religioso inoltre piazza Duomo deve essere considerata come il prolungamento del tempio,essa permette di far passare il fedele dalla sacralità del tempio alla profanità della vita,ma con quella gradualità che aiuta l’uomo a cogliere la continuità della sua esperienza umana e religiosa, senza fratture.

Fede e vita hanno spazi diversi ma contigui,non c’è spaccatura tra fede e vita.Il tempio e la piazza sono simbolicamete rappresentativi di questo spazio interiore,per certi versi lo iconizzano.Lo rendono cioè  manifesto. La piazza allora diventa tempio all’aperto,edificio sacro che ha per tetto il cielo. Per questo motivo, è luogo privilegiato di incontro, di scambio di amicizia ,di comunione e di preghiera.Basta ricordare l’annuale festa della Madonna della Consolazione per cogliere fino in fondo tutti i significati che questa piazza riveste nel cuore e nel desiderio della gente.

Credo che per tutti questi motivi piazza Duomo deve tornare ad essere quella che storicamente è stata: la piazza della città,della sua Cattedrale. E non basta liberarla dalle automobili, per realizzare questo progetto è necessario dotare piazza Duomo di un arredo urbano consono al ruolo che la piazza riveste. Tuttavia in questi decenni la città è cresciuta, siamo giunti alla soglia dei duecentomila abitanti e se per i ricostruttori del post-terremoto la piazza era sufficiente per contenere tutti gli abitanti, ora non lo è più. E’ diventata terribilmente piccola, angusta,soprattutto durante la festa della Madonna della Consolazione, quando in questa piazza si riversano centomila persone. Ora finalmente sembra essere giunto il tempo di ripensare a questo problema che di anno in anno diventa non solo problema di ordine pubblico, ma soprattutto un problema che riguarda l’incolumità della gente,non vorrei che la festa un giorno si trasformasse in tragedia. A mio avviso è urgente allargare la piazza eliminando gli alberi e restituendo l’originale spazio architettonico alla stessa. Gli antichi progettisti avevano immaginato la piazza e i portici come un tutt’uno, i portici avrebbero dovuto costituire quasi due braccia protesi ad accogliere la gente che si reca in cattedrale, quasi come un abbraccio, e in questo progetto gli alberi erano e sono fuori luogo. In nessuna piazza duomo d’Italia ci sono gli alberi .Si immagina, Signor Sindaco gli alberi a piazza duomo a Milano, a Bologna, a Firenze ecc Non sono contro gli alberi, dico solamente che in piazza duomo  sono fuori luogo.

Ecco,Signor Sindaco, Le ho esposto il mio pensiero su questo problema che per me riveste una forte valenza e culturale e sociale.Se vogliamo aiutare la città a recuperare spazi di civiltà e di cultura,dobbiamo fare riferimento a gesti significativi che incidendo positivamente sulla popolazione,la aiutino a recuperare speranza e desiderio di affrancamento civile,morale e culturale. La Commissione comunale da Lei istituita spero terrà conto del mio modesto contributo.

Restituire piazza Duomo alla città può costituire un segno di svolta nel solco del cambiamento.

 

Cordialmente,                                                                       Sac.Antonio Cannizzaro

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Author: Cristina

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