Sviluppo delle tradizioni agricole-pastorali di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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Quanto era saporito il pane ammollato mangiato con olive e sarde salate e poco formaggio che puzzava di pecora e capra.

La pace di Cateau-Chambresis detta pace cattolica, firmata il 3 aprile 1559, segnò la riconciliazione tra Francia e Spagna che avevano entrambe un nemico da combattere: LA RIFORMA PROTESTANTE. Alla Spagna si riconfermava il dominio sulle province dell’Italia meridionale e si alleava con la Santa Sede.

Nella politica europea entrarono come nuova potenza religiosa i gesuiti che incominciarono la repressione dei fermenti di indipendenza politica; molte furono le rivolte che sfociarono nella guerra dei 30 anni (1618-48). Nell’Europa dalle guerre di religione nascevano nuovi stati, mentre il vice reame di Napoli diventava terra di sfruttamento della monarchia cattolicissima spagnola che continuò lo strapotere del vecchio feudalismo e incominciò a perseguitare i fedeli della chiesa cristiana valdese considerata setta e fondata da Pietro Volvo che si reggeva sul principio di povertà evangelica ma negava i misteri dei dogmi e i sacramenti tranne l’Eucarestia.

I cristiani valdesi furono in parte sterminati da Filippo Agusto e, poi, da Francesco I. Tutte queste lotte sanguinarie lasciarono desolata soprattutto la poverissima Calabria in cui furono distrutti tutti i centri culturali di ispirazione rinascimentale e si incrementò la cultura conformista spagnola ricca di sterile verbosismo. Ogni iniziativa in campo economico veniva repressa, si degradò l’agricoltura, si trascurò la coltivazione del lino, della canapa, del cardo lanario, del mandorlo, dell’ulivo, dei fichi d’india ecc., diminuì l’allevamento del baco da seta il cui bruco viveva sugli alberi di gelso e non necessitava quindi di costruzione artificiale del bosco in locali chiusi.

Ottima era la qualità della seta e numerosa era la mano d’opera impegnata costituita soprattutto da donne.
Gli unici fermenti di vita rimasero affidati, nel campo sociale, al banditismo, nel campo culturale ai monasteri in cui vivevano anche intelligenti frati ribelli considerati ciurma di traviati che osavano contrastare il clero e, quando non riuscivano ad essere domati o addirittura ad essere assassinati dagli stessi frati, scappavano ed andavano raminghi per tutta l’Europa.

Il  religioso bandito Berardi riuscì a costituire un grande squadrone di uomini e donne, contadini e liberi laici briganti che volevano separare la Calabria dal regno. Gli spagnoli gli mandarono contro un esercito numeroso e ben armato al comando del marchese di Cerchiara. Berardi lo affrontò e lo sconfisse a Crotone; poi costituì la sua repubblica e aveva posto delle taglie sulla testa dei capi e degli ufficiali spagnoli.

Giordano Bruno, sacerdote domenicano, anima ardente in contrasto con i dogmi cristiani, si schierò contro la dottrina aristotelica allora in voga; accusato di eresia anche perchè sosteneva che il mondo, nel suo insieme, era infinito ma ciascuna sua partcella racchiudeva in sé l’infinito, fu costretto a peregrinare per tutta l’Europa. Catturato dagli inquisitori fu incarcerato per sette anni; torturato si rifiutò di ritrattare la sua opinione in materia religiosa. Fu arso vivo a Roma nel Campo dei Fiori.

Benedetto Tallarico che è ” lu re di  la muntagna di la forza non si spagna (spaventa)l otta, lotta e non si stanca.Viva, viva Tallarico. Tallarico era un brigante calabrese, si mise alla testa di un movimento popolare per combattere gli sfruttatori.Voleva creare un sistema per il riscatto del popolo calabrese schiavizzato dai signorotti.
….”.

Le grandi caldaie nere dove si coagula il latte tra siero verdastro, rinforzato di erbe selvatiche. Tutti  con neri cappucci, con i vestiti di lana nera intorno alla caldaia ficcano i lunghi cucchiai di legno inciso e buttano dentro grandi fette di pane, le tirano su dal siero fumante, screziate di bianco purissimo com’è il latte sul pane…con lo spiedo arroventato fanno buchi al piffero di canna…Nè le pecore nè i buoi, nè i porci neri appartengono al pastore. Sono del pigro signore…Bevono acqua e si sentono ubriachi lo stesso…E i santi con i loro volti popolari non hanno più da faticare e stanno nel silenzio spazioso delle chiese (da gente in Aspromonte di Corrado Alvaro). Ci si augura un moderno sviluppo delle tradizioni agricole-pastorali per mangiare in compagnia di turisti pane con olive e sarde salate non più per bisogno ma per gustare gli antichi sapori”.

Virginia Iacopino

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