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L’ASP di Reggio Calabria si è attivata per dare la massima diffusione delle norme previste dall’art. 7 comma 5 della L. 189/2012 (Decreto Balduzzi) in materia di tutela della salute e più specificatamente per evidenziare i rischi correlati al gioco d’azzardo. Ha anche predisposto il materiale informativo da trasmettere ai gestori di sale da gioco con l’obbligo di affissione nei propri locali.
Il gioco d’azzardo può sviluppare dipendenza patologica assumendo i connotati di una vera e propria malattia. Essa si manifesta soprattutto con l’impulso che spinge la persona a scommettere somme di danaro su ogni genere di eventi anche sportivi, non controllabile con la propria volontà.
Questo comportamento oltre alla perdita di ingenti somme di danaro, può provocare rischi per la salute della persona, la sua socialità, la sua famiglia. Il gioco d’azzardo patologico è spesso associato ad altre patologie quali la dipendenza a sostanze alcooliche, a sostanze stupefacenti, disturbi psichiatrici dell’umore. La reale probabilità di vincere ai giochi d’azzardo è estremamente bassa e comunque sicuramente minore alla probabilità di perdere che è invece elevatissima. I giocatori d’azzardo patologico indebitati sono spesso vittime di usurai e strozzini.
Il Dipartimento Tutela della Salute Politiche Sanitarie della Regione Calabria, tenuto conto dell’obbligo dei gestori delle sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta ai giochi pubblici di esporre materiale informativo sui pericoli del gioco d’azzardo, ha predisposto in modo omogeneo per l’intero territorio regionale i contenuti informativi previsti in materia dal Decreto Balduzzi. Ha anche individuato nel Dipartimento delle dipendenze ovvero nei SERT delle Aziende Sanitarie Provinciali le strutture dedicate alla cura ed al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al gioco d’azzardo.
L’ASP di Reggio Calabria ha già pubblicato sul proprio sito www.asp.rc.it/?q=node/1081 tutto il materiale informativo e predisposto nota esplicativa per i gestori delle sale da gioco.
L’Ufficio Stampa
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