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1987 1997

1987

10 gennaio – Compare sul Corriere della Sera l’articolo di Leonardo Sciascia I professionisti dell’Antimafia nel quale lo scrittore siciliano mette il dito nella piaga del problema, ancora attualissimo, di come protagonismo e spettacolarità inquinino il necessario contrasto a Cosa nostra.

 

Giugno – Nei regolamenti di conti interni a Cosa nostra tocca ora ai Carollo di Resuttana. Il primo a cadere è Gaetano Carollo, vice di Francesco Madonia. A Torino sono assassinati Salvatore Rinella, altro componente del clan e la sua donna Franca Cassina. A fine mese è ucciso Francesco Perna, mentre scompare Pietro Carollo, figlio maggiore di Gaetano.

 

Agosto – Paternò (Catania). Assassinata Lucia Anastasi, moglie di Giuseppe Alleruzzo il quale, arrestato, ha deciso di collaborare. In precedenza era stato assassinato un figlio della coppia.

 

4 agosto – Palermo. Ucciso l’imprenditore Tommaso Marsala. Dalle finestre di un suo palazzo in costruzione gli uomini di Cosa nostra avevano aperto il fuoco su Cassarà e Antiochia.

 

7 settembre – Riesi. Eliminato Antonio Di Cristina, fratello di Giuseppe.

 

29 settembre. Palermo. Eliminato il boss Mario Prestifilippo.

 

9 dicembre – Eliminato Francesco Rinella, fratello di Salvatore, anche lui legato al clan Carollo.

 

16 dicembre – Palermo. Sentenza di primo grado del maxi-processo: comminati 20 dei 28 ergastoli chiesti dall’accusa.

 

17 dicembre – Palermo. Poche ore dopo la sentenza del maxi-processo è assassinato Antonio Ciulla, boss della Bolognetta. Gaetano Fidanzati fugge in Argentina.

 

23 dicembre – Gela. Assassinati Orazio Coccomini e Salvatore Lanzetta, boss degli stiddari. Il duplice omicidio, ordinato da Francesco Madonia, dà il via a una violentissima faida.

 

1988

Gennaio – Scompare Armando Bonanno che aspirava a prendere il posto di Gaetano Carollo a Resuttana.

 

12 gennaio - Palermo. Cade in un agguato Giuseppe Insalaco, ex sindaco della città.

 

14 gennaio – Palermo. Assassinato Natale Mondo, l’agente di polizia sopravvissuto all’aguato in cui avevano perso la vita Cassarà e Antiochia.

 

19 gennaio – Roma. Il Csm preferisce Antonino Meli a Giovanni Falcone per la carica di capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo.

 

10 marzo – Catania. 160 mandati di cattura vengono spiccati sulla base delle confessioni di Antonino Calderone.

 

14 settembre - Trapani. Assassinato Alberto Giacomelli, ex presidente di sezione del locale tribunale.

 

25 settembre - Lungo la strada che porta da Canicattì a Palermo vengono assassinati il presidente di Corte d'Appello di Palermo Antonio Saetta e un suo figlio handicappato.

 

26 settembre - Trapani. Omicidio di Mauro Rostagno, giornalista, dirigente della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti.

 

28 settembre – Assassinati l’avvocato Giovanni Bontate, fratello di Stefano e sua moglie Francesca Citarda.

 

23 novembre – Roma. La Corte di Cassazione smentisce il teorema Buscetta e quindi l’unicità di Cosa nostra.

 

1 dicembre – Scatta, fra l’Italia e il New Jersey, l’operazione Iron Tower: oltre 200 mandati di cattura. Sgominati i clan di trafficanti di droga che fanno capo alle famiglie italo-americane Gambino-Inzerillo-Torretta-Spatola-Di Maggio. Rosario Spatola verrà arrestato quattro mesi dopo. Un anno più tardi sarà catturato anche John Gambino.

 

14 dicembre - Palermo. Assassinio di Luigi Ranieri, imprenditore.

 

22 dicembre – Gela. Un anno dopo gli assassinii di Coccomini e Lanzetta, il boss degli stiddari Salvatore Jocolano fa uccidere Salvatore Polara, la moglie e i loro due figli. Polara è socio di Francesco Madonia.

 

1989

10 marzo – Catania. Assassinati Sebastiano Calì, Bernardo e Pietro Bellaprima e Carmelo Grasso, tutti legati al clan Ferrera.

 

16 marzo – Ciaculli. Assassinato il barone Salvatore D’Onufrio, sospettato di essere un informatore della polizia.

 

1 aprile – Arresto del boss catanese Pippo Ferrera.

 

18 aprile – Eliminato il patriarca di Bagheria Antonino Mineo.

 

20 aprile – Agostino Marino Mannoia, fratello di Francesco che diventerà uno dei principali “pentiti” di mafia, viene assassinato dopo essere stato a lungo torturato. Il suo corpo verrà sciolto nell’acido.

 

9 maggio - Uccisione di Giovanni Bonsignore, funzionario regionale. Non è chiaro a tutt'oggi se si sia trattato di un delitto mafioso.

 

11 maggio – Palermo. Nel carcere dell’Ucciardone Nino Marchese uccide a colpi di bistecchiera Vincenzo Puccio. Nelle stesse ore viene assassinato anche Pietro Puccio.

 

26 maggio – Palermo. Alla periferia della città viene arrestato del tutto casualmente il “pentito” Salvatore “Totuccio” Contorno armato e con a disposizione una vera santabarbara. Con lui viene arrestato anche il cugino Gaetano Grado. Mistero sul perché il “pentito” si trovi in Sicilia e non sia più sotto protezione.

 

20 giugno – Palermo. Sulla scogliera dell’Addaura viene trovato un ordigno destinato a Giovanni Falcone, la cui villa delle vacanze si trova poco distante. E’ questo un episodio destinato a restare circondato dal mistero.

 

5 luglio – Assassinato l’ultimo dei tre fratelli Puccio, Antonino, costruttore.

 

20 luglio – Palermo. Comincia la lunga stagione del “corvo”, l’anonimo autore di lettere anonime che accusano Falcone e il poliziotto De Gennaro (oggi capo della Polizia) di aver gestito in modo anomalo il viaggio in Sicilia del “pentito” Contorno.

 

6 agosto – Marina di Palma (Agrigento). Uccisi in una pizzeria Gioacchino Ribisi e Girolamo Castronovo.

 

4 ottobre – Caltanissetta. Uccisi in ospedale Rosario (già ferito in un precedente agguato) e Carmelo Ribisi.

 

10 ottobre – Cominciano le confessioni di Francesco Marino Mannoia.

 

23 novembre – La madre, la sorella e la zia di Francesco Marino Mannoia vengono uccise a bordo di un’auto.

 

Dicembre – Palermo. Arrestato Nino Madonia. In un appartamento viene scoperto il libro mastro delle estorsioni.

 

1990

22 febbraio – Buenos Aires. Arresto di Gaetano Fidanzati.

 

15 marzo – Palermo. Scompare il collaboratore del SISDE Emanuele Piazza.

 

7 maggio – Assassinato il boss di Trapani Michele L’Ala.

 

16 maggio – Milano. Arrestato Toni Carollo, figlio di Gaetano a sua volta già ucciso dalla mafia vincente. Comincia l’operazione “Duomo connection”.

 

4 luglio – Agrigento. Agguato a tre picciotti della cosca Albanese: tre morti e tre feriti.

 

21 settembre - Lungo la strada Canicattì-Agrigento viene assassinato Rosario Livatino, giudice del tribunale di Agrigento.

 

27 novembre – Gela. Quattro gruppi di fuoco di stiddari attaccano il clan Madonia: otto morti e sette feriti.

 

8 dicembre – Leoluca Bagarella viene scarcerato per decorrenza dei termini.

 

1991

18 gennaio – Catania. Nel giro di 24 ore sono assassinati Angelo La Barbera e Gaetano Porzio, entrambi del clan Garozzo. Cominciano due anni di guerra di mafia nella provincia che provocheranno oltre quattrocento morti.

 

25 gennaio – Palermo. Si costituisce Salvatore Greco, detto “il senatore”, fratello di Michele, “il papa”.

 

14 febbraio – Eliminato Giuseppe Di Caro, boss della mafia di Canicattì.

 

16 febbraio – Palermo.  Dossier dei carabinieri del ROS sul tema mafia e appalti. Il col. Mori e il cap. De Donno consegnano la documentazione – oltre 900 pagine – ai sostituti procuratori Lo Forte e Pignatone. Dei 45 ordini di cattura richiesti, il procuratore Gianmanco ne firma soltanto cinque, tra cui quello di Angelo Siino, detto “Bronson”, futuro “pentito”.

 

18 febbraio – Palermo. Su richiesta della Cassazione, la Corte d’assise d’Appello decide la scarcerazione di 41 condannati al maxi-processo per decorrenza dei termini.

 

1 marzo – Roma. Con un decreto di valore retroattivo, firmato dal ministro della Giustizia Martelli e dell’Interno Scotti, il Parlamento stabilisce che i 41 scarcerati debbono ritornare in carcere.

 

9 agosto - Cade in un agguato Antonino Scopelliti, sostituto procuratore in Cassazione. Da lì a poco avrebbe dovuto sostenere l'accusa nel primo maxi-processo a Cosa nostra.

 

29 agosto - Assassinato Libero Grassi, imprenditore, impegnato in un’iniziativa contro il racket delle estorsioni.

 

18 settembre – Bruxelles. Arresto del boss Ciccio Ferrera, latitante dall’83 e condannato a 22 anni nel maxi-processo.

 

25 ottobre – Viene istituita la DIA (Direzione Investigativa Antimafia).

 

20 novembre – Istituita nelle procura maggiormente esposte al pericolo della mafia la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia).

 

1992

30 gennaio – La Cassazione conferma il “teorema Buscetta” sull’unicità di Cosa nostra.

 

12 marzo - A Mondello, la spiaggia di Palermo, viene ucciso Salvo Lima, eurodeputato DC, andreottiano.

 

4 aprile – Assassinio del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli.

 

17 aprile – Arrestato Leonardo Messina, piccolo mafioso di San Cataldo (Caltanissetta), che presto si “pentirà”.

 

23 maggio - Palermo. Strage di Capaci. Una carica di esplosivo uccide Giovanni Falcone, già magistrato a Palermo, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato e tre uomini della scorta, i poliziotti Antonio Montinari, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

 

1 luglio – Si “pente” Gaspare Mutolo.

 

19 luglio - Palermo. Strage di via D'Amelio. Un'autobomba uccide Paolo Borsellino, procuratore aggiunto e cinque uomini della sua scorta, i poliziotti Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, Walter Cusina e Claudio Traina.

 

21 luglio – Catania. Agguato mortale per l’ispettore di polizia Giovanni Lizzio.

 

1 settembre – Anche Pino Marchese decide di “collaborare”.

 

6 settembre – Longare (Vicenza). Arrestato Francesco “Piddu” Madonia.

 

17 settembre - Palermo. Omicidio di Ignazio Salvo, ex proprietario delle esattorie siciliane, legato a Salvo lima.

 

Ottobre – Arrestato Giovambattista Ferrante che accetta subito di “pentirsi”.

 

17 novembre – Le “confessioni” di Leonardo Messina permettono l’”operazione Leopardo” con 203 ordini di cattura.

 

3 dicembre - Palermo. A seguito delle accuse rivoltegli da alcuni pentiti si uccide Domenico Signorino che con Giuseppe Ayala aveva sostenuto la pubblica accusa nel maxi-processo a Cosa nostra.

 

16 dicembre – Si “pente” anche Giovanni Drago, killer dei corleonesi.

 

19 dicembre – Misterioso nuovo arresto di Vito Ciancimino, proprio mentre l’ex sindaco di Palermo ha deciso di “infiltrarsi” per conto dei carabinieri al vertice di Cosa nostra.

 

23 dicembre – Viene arrestato Bruno Contrada, numero uno del SISDE in Sicilia, accusato da un gruppo di “pentiti” di essere complice della mafia.

 

1993

1 gennaio – Arresto di Aldo Madonia.

 

5 gennaio – Catania. Arrestato Claudio Severino Samperi che presto si “pentirà”, collaborando alla cattura dei boss Santapaola e Pulvirenti. Nella primavera del ’97 – come accadrà a molti altri “pentiti” – Samperi sarà catturato durante una rapina.

 

8 gennaio – Borgomanero (Novara). Catturato Baldassarre “Balduccio” Di Maggio, ex reggente della famiglia di San Giuseppe Jato. Anche lui si “pentirà” nello spazio di un mattino.

 

8 gennaio - Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Assassinato il giornalista Beppe Alfano.

 

15 gennaio - Palermo. Viene arrestato in circostanze ancora oggi misteriose Salvatore Riina, ritenuto il capo della mafia siciliana.

 

23 febbraio – Palermo. Arrestato il dott. Antonino Cinà, neurologo dell’ospedale civico e medico di famiglia di Riina.

 

27 marzo – Palermo. I magistrati della procura accusano Giulio Andreotti di associazione esterna a Cosa nostra (presto l’accusa sarà trasformata in associazione mafiosa) e chiedono al Senato l’autorizzazione a processarlo.

 

14 maggio – Roma. Un’autobomba esplode in via Fauro al passaggio dell’auto con a bordo il conduttore televisivo Maurizio Costanzo – a suo tempo iscritto dichiarato alla loggia P2 di Licio Gelli - e la moglie Maria De Filippi.

 

18 maggio - Catania. Arresto di Nitto Santapaola, boss della mafia catanese.

 

27 maggio – Firenze. Un’autobomba esplode in via dei Georgofili, sotto una torre che ospita riunioni massoniche: cinque morti.

 

2 giugno – Cattura di Giuseppe Pulvirenti, detto “u malpassotu”. Quattro mesi dopo anche Pulvirenti si “pentirà”.

 

10 giugno – Arresti di Raffaele Ganci e del figlio Calogero.

 

Luglio – Si consegna spontaneamente Salvatore Cancemi, capofamiglia di Porta Nuova.

 

27 luglio – Milano. Un’autobomba parcheggiata in via Palestro, a due passi dalla villa Reale – sede della prima massoneria italiana dell’Unità d’Italia – provoca cinque morti: quattro vigili urbani accorsi sul posto e un extracomunitario che dormiva su una panchina.

 

27 luglio – Roma. Un’autobomba esplode nel piazzale antistante il vicariato, dietro la basilica di San Giovanni in Laterano, sede dell’Opus Dei, la cosiddetta “massoneria bianca”. Poco dopo un’altra autobomba esplode davanti alla chiesa del Velabro, a due passi dal collegio polacco.

 

29 luglio – Roma. Si uccide in cella a Rebibbia il mafioso Nino Gioè.

 

15 settembre – Assassinato don Pino Puglisi.

 

15 novembre - Muore in carcere di morte naturale Luciano Leggio.

 

23 novembre . Sequestrato Giiuseppe Di Matteo, 12 anni, figlio del “pentito” Santino. Il 9 marzo 1995 sarà strangolato e il suo corpo sciolto nell’acido.

 

Dicembre – Catania. A seguito delle “dichiarazioni” dei “pentiti” Samperi e Avola scatta l’”operazione Orsa Maggiore” con circa 180 ordini di cattura.

 

1994

26 gennaio – Milano. Arrestati i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano.

 

24 novembre – Uccisi Francesco Montalto, figlio Salvatore, e Vito Basile.

 

1995

Gennaio – Trapani. Attacco ai clan della mafia della provincia. Vengono uccisi prima i gemelli Caterina e Giuseppe Pirrone. Poco dopo cade anche il loro cugino Filippo Pirrone e un vecchio boss, Ambrogio Farina.

 

2 marzo - Giulio Andreotti viene rinviato a giudizio per associazione mafiosa.

 

2 maggio – Assassinato Marcello Grado, figlio di Gaetano, legato a Totuccio Contorno. Con lui muore un suo accompagnatore, Luigi Gullo.

 

4 maggio - Palermo. Suicidio del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo. oltre ad aver collaborato attivamente alla cattura di Riina, stava operando per un rientro scomodo: quello del boss Tano Badalamenti, detenuto negli USA.

 

14 maggio – Villabate. Uccisi Giuseppe Di Peri e il figlio Salvatore. 

 

24 giugno - Palermo. Arresto di Leoluca Bagarella, altro boss di spicco.

 

30 agosto – Con la scomparsa di Pietro Lo Bianco e del suo braccio destro Salvatore Vitrano si conclude la guerra sotterranea che ha permesso il passaggio del potere di Cosa nostra dalle mani di Totò Riina a quelle di Bernardo “Binu” Provenzano.

 

2 settembre – Catania. Carmela Minnitti, moglie di Nitto Santapaola, viene uccisa da Giuseppe Ferrone.

 

8 settembre – Arresto di Vittorio Mangano, ex stalliere di Berlusconi. Morirà nell’estate del 2000.

 

26 settembre – Palermo. Comincia il processo a Giulio Andreotti.

 

1996   

27 gennaio – Palermo. Salvatore Profeta, Giuseppe Orofino e Pietro Scotto vengono condannati all’ergastolo (in primo grado) per la strage di via D’Amelio. 18 anni al “pentito” Scarantino.

 

5 aprile – Palermo. Bruno Contrada condannato (in primo grado) a 10 anni di carcere.

 

20 maggio – Palermo. Arrestati Enzo e Giovanni Brusca.

 

7 giugno – Si “pente” Calogero Ganci, figlio di Raffaele.

 

10 giugno – Catania. Assassinio di Luigi Ilardo, del clan di “Piddu” Madonia, da tempo “collaboratore di giustizia”.

 

11 giungo – Corleone (Palermo). Viene arrestato Giovanni Riina, figlio di Totò. L’accusa è di omicidio e associazione mafiosa.

 

13 giugno – Estradato dall’Inghilterra Francesco Di Carlo (caso Calvi) che si “pente” immediatamente.

 

26 giugno – Si delineano le accuse contro Marcello Dell’Utri, amministratore delegato di Pubblitalia: concorso esterno in associazione mafiosa.

 

7 dicembre – Milano. In una cella di San Vittore si suicida Giacomo Giuseppe Gambino, detto “u tignusu”.

 

16 dicembre – Pianosa. Nel supercarere si suicida Giuseppe Biondo.

 

1997  

6 giugno – Bagheria (Palermo). Cattura di Pietro Aglieri. Con lui vengono arrestati anche Giuseppe La Mattina e Natale Gambino.

 

19 giugno – Arresto del killer mafioso Salvatore Grigoli.

 

22 giugno – Cattura di Nino Tinnirello.

 

2 luglio – Un “pentimento” a tempo di record è quello del boss mafioso Giuseppe Garofalo, vice-reggente della famiglia di Brancaccio. Arrestato di mattina assieme al fratello Francesco, nel pomeriggio fa catturare il suo capo Gaspare Spatuzza.

 

15 luglio – Palermo. Sgominata la famiglia dell’Acquasanta. Arrestati, tra gli altri, Vito e Raffaele Galatolo e Mario Cinà.

 

18 luglio – Palermo. Arrestato l’imprenditore Liborio Polizzi, assessore provinciale.

 

19 luglio – Palermo. Scattano le manette per Pina Sansone, moglie del boss di Brancaccio Francesco Tagliavia.

 

20 luglio – Trapani. Si uccide Vincenzo Messina, fedelissimo di Riina.

 

24 luglio – Palermo. La procura chiede il rinvio a giudizio dell’ex presidente della prima sezione della Cassazione Corrado Carnevale.

 

7 agosto – Cattura di Nino Lucchese, fratello di Giuseppe, reggente del mandamento di Ciaculli-Brancaccio.

 

30 agosto – Altro “pentimento” eccellente: è quello di Giuseppe Ferro, capomandamento di Alcamo.

 

16 settembre – Trapani. Finisce in manette il commercialista Giuseppe Messina, accusato di gestire i patrimoni di alcuni boss mafiosi.

 

13 ottobre – Viene nuovamente arrestato il “superpentito” del processo Andreotti Balduccio Di Maggio che è tornato ad uccidere per ristabilire il suo potere a San Giuseppe Jato. Con lui finiscono in manette altri due “collaboratori” di giustizia ritenuti “importanti” dalla procura di Palermo: Santino Di Matteo e Gino La Barbera. Quella dei “pentiti” che tornano ad uccidere comincia a diventare un problema gravissimo.

 

4 novembre – Palermo. Viene arrestato don Mario Frittitta, carmelitano della Kalsa, che avrebbe assistito spiritualemnte Pietro Aglieri durante la sua latitanza.

 

23 novembre – Palermo. Assassinato Nino Geraci, cugino del boss di Partinico, Nenè Geraci.

 

24 novembre – Palermo. Con l’accusa di gestire alcuni patrimoni dei boss, viene arrestato Benny D’Agostino, imprenditore.

 

26 novembre – Palermo. In manette altri due costruttori: Francesco Paolo e Giuseppe Sbeglia.


   
 

 

   
 

 

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