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Ricordato a Reggio Calabria con una mostra fotografica il 40° anniversario della morte, e il sesto della proclamazione a Beato, di P. Gaetano Catanoso
La mostra promossa dall’Associazione Anassilaos, e curata da Antonio Sollazzo, presenta una antologia fotografica volta a puntualizzare non tanto un evento, ma per tributare un ennesimo atto d'amore per questo figlio della chiesa reggina, un sacerdote santo, innamorato di Dio, della sua terra di Calabria e della sua gente.

La mostra, infatti, oltre a raccontare fatti ed eventi, attraverso la sequenza di immagini fotografiche non pregevoli artisticamente, anche se curate molto bene a livello espositivo, rappresenta una preziosa fonte di documentazione storica, ci offre il volto del protagonista, il nascere e il dispiegarsi della congregazione da lui fondata, e uno spaccato antropologico e socioambientale del tempo. Anzitutto i luoghi, Chorio di S. Lorenzo, il Seminario, la collina degli Angeli, la salita S. Marco, il Rione Spirito Santo, e poi le figure dei vescovi, dei sacerdoti, di autorità civili, ma soprattutto gente povera, bambini, fanciulle, masse popolari, tutti a lui legati dalla fama di santità.

Si potrebbe definire la mostra, uno spaccato orizzontale che descrive persone e luoghi legati alla figura di P. Catanoso, e quindi una scrittura biofotografica costruita con la logica della vicenda, che la riproduce e la riorganizza.

La documentazione è arricchita di valori storici legati non solo al passato ma anche al presente. Lo schema narrativo, il ritmo che scandisce questa storia, umile e grande insieme, dell’asinello di Dio, non poteva trascurare, certamente, la descrizione dei momenti celebrativi, di quegli eventi ampiamente presentati nei giornali locali e nazionali, come l’apertura del processo e la sua conclusione trionfale a Roma in Piazza S. Pietro con la Beatificazione. Ma l’escursione espressiva, che ci propone immagini apparentemente diverse, ma compositivamente, strutturalmente, ideologicamente uguali, più che la documentazione di un evento è una lettura dell'evento muovendo da alcuni presupposti chiaramente segnalati dal motivo stesso della mostra, spiegare la storia d’un’anima, di una idea e di una presa di coscienza del grande tema di fondo: Dio opera nella storia attraverso i suoi amici, i santi.

Potremmo chiederci cosa ha giocato nella organizzazione concreta dei materiali fotografici? Ciò che il momento colto dall'obiettivo rappresenta, o meglio ciò che suggerisce, evoca, simboleggia? Alcuni pannelli sono ampiamente spiegati dalle didascalie, quasi per non far perdere a ogni avvenimento la sua storicità o per colmare i vuoti nello svolgersi degli avvenimenti riprodotti.

Le immagini scorrono come sequenza, dal luogo di nascita Chorio di S. Lorenzo 14 febbraio 1879, si condensano in una percezione istantanea con i ritratti dei genitori o la foto di famiglia e poi gli arcivescovi che lo hanno conosciuto, seguito e ammirato, alcune istantanee che lo colgono ancora giovane prete con i fratelli seminaristi, con don Orione, e poi subito già anziano, con tanti confratelli sacerdoti, con i chierici , con le sue suore, con le sue fatiche per la realizzazione della casa madre e il progetto del futuro santuario. Altre foto provocano il silenzio, si coglie solo la teologia del racconto, si trasformano in preghiera dove c’è lui con il suo volto serafico ed estatico, lì l'immagine nella realizzazione della sua finalità comunicativa, cede il posto all’immaginazione. Alcune fotografie attribuiscono rilievo, peso simbolico all'evento, cariche di quella iconologia appunto che è storia ricostruita ( quando forzatamente indossa le insegne di Protonotario apostolico nel 1961 nella ricorrenza del XIX centenario del passaggio di S. Paolo a Reggio Calabria, o seduto accanto all’arcivescovo Ferro con attorno le Suore Veroniche e il gruppo delle prime vocazioni religiose, e i primi laboratori per fanciulle). Altre sembrano muoversi dalla poetica dell'evento (la postulante inginocchiata davanti al padre nell’atto di baciargli la mano). Altre sono analisi, scrittura fotografica non didascalizzata dalla parola: in queste foto riscopri le emozioni e la narrazione, la mistica che le circonda e la realtà, la realtà della sua morte e le esequie, la traslazione della salma nella cripta e la sua definitiva dimora nell’artistica urna nella navata destra del santuario del Volto Santo da Lui fortemente vagheggiato, e il trionfale epilogo a Piazza S. Pietro dove Giovanni Paolo II lo proclama, dinanzi a una immensa folla, beato.

Altre volte a prevalere è la comunicazione dei rapporti: Padre Catanoso con Don Orione, con i vescovi, con alcune autorità, con i chierici per i quali promoveva campagne di aiuto e dei quali era stato padre spirituale e confessore, i parenti e le Suore in occasione del suo 50° di Sacerdozio, gli orfanelli di S. Antonio e della casa del Rione Spirito Santo. Un'escursione espressiva, mossa a volte per andare alla concretezza della lettura delle situazioni.

E anche se chiaro è il rifiuto dell'antologia delle belle immagini che tanto infestano, oggi, le mostre fotografiche e soprattutto la pubblicità, le foto di questa mostra rappresentano solo potenziali sequenze di una futura mostra permanente sulla vita e le opere del Beato Padre Gaetano Catanoso, che fortemente auspichiamo si faccia nel Salone del Santuario.

Le immagini della mostra sono, per ora, solo sintesi sincronica di una narrazione del cuore.

Giorgio Costantino


Gaetano Catanoso
Immagine del Buon Pastore nel mondo contemporaneo
Apostolo della devozione riparatrice
«Sacerdote eucaristico» e vessillifero dell’Eucaristia
Eccelso protagonista dei consigli evangelici
maestro d'infanzia spirituale
Sulla scia della più grande mistica dei tempi moderni
Ricordato a Reggio Calabria
 
Raccolta foto di Pasquale Catanoso

 

 
 
 
Gaetano Catanoso
Immagine del Buon Pastore nel mondo contemporaneo
Apostolo della devozione riparatrice
«Sacerdote eucaristico» e vessillifero dell’Eucaristia
Eccelso protagonista dei consigli evangelici
maestro d'infanzia spirituale
Sulla scia della più grande mistica dei tempi moderni
Ricordato a Reggio Calabria
 
Raccolta foto di Pasquale Catanoso
 
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