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Storia la SHOAH

Buratti Roberto 3^C

L’IDEOLOGIA NAZISTA E’ IMPERNIATA SULL’ANTISEMITISMO.

Le idee naziste si basavano sul concetto di superiorità genetica, fisica e mentale della “Razza Ariana”, razza che era puramente rappresentata dalla Germania; secondo Hitler, questa purezza veniva minacciata dalla razza Ebraica, chiamata da lui “Infezione Ebraica” come un virus, un infezione che disturbava quella perfezione della Germania, infatti secondo lui gli Ebrei erano un popolo inferiore che doveva essere eliminato.

L’ ANTISEMITISMO DEI NAZISTI NASCONDE RAGIONI ECONOMICHE.

In realtà il razzismo verso gli ebrei nascondeva motivazioni economiche, la Germania negli ultimi tempi aveva subito molte crisi economiche, e siccome molti Ebrei erano padroni di banche, Hitler pensò che si poteva addossare tutta la colpa a loro, come manipolatori oscuri delle finanze tedesche; allora Hitler propagandò l’idea di rinchiudere tutti gli ebrei nei campi di sterminio, in modo di depurare la società dai colpevoli della crisi economica, che venne accolta dai proprietari terrieri e dai grandi industriali, che avrebbero tratto beneficio da questa proposta.
Questa propaganda si rivelò un metodo efficace per il complotto giudaico contro il nemico interno, un capro espiatorio su cui addossare tutte le colpe.

LA PERSECUZIONE CONTRO GLI EBREI.

Le persecuzioni, fin dall’inizio si fecero sempre più violente, infatti gli ebrei vennero privati di tutti i loro diritti, in breve emarginati dalla vita sociale; al fine di ciò vennero istituite nel 1935 le “leggi di Norimberga” che vietavano alle persone di razza non ariana a: fare lavori di impiego pubblico, esercitare professioni liberali, commerciare, entrare nelle banche o addirittura esserne padroni o lavorare al loro interno, entrare nelle editorie, fare matrimoni misti, e quelli già fatti venivano resi nulli; Praticamente gli ebrei erano privati di ogni diritto di cittadinanza.
Dal 1938 le persecuzioni si fecero più forti e si diffuse maggiormente “l’Arianizzazione”, cioè il sequestro i tutti i beni ebraici da parte del partito nazista, tanto che nella notte tra il 9 e il 10 novembre, si ebbe la più violenta manifestazione antiebraica di tutta la storia; nella “Notte dei Cristalli” vennero demolite 200 sinagoghe, migliaia di case e negozi ebrei vennero razziati dalle forze antisemite e 20000 ebrei vennero avviati verso i campi di concentramento.

I CAMPI DI CONCENTRAMENTO E DI LAVORO.

I campi nacquero contemporaneamente all’ascesa al potere del nazismo, infatti i primi lager vennero costruiti nel 1933, per rinchiudervi dentro i politici contrari al nazismo; ma dal 1936, quando il potere passò alle SS, ovvero Schutz Staffeln, la concentrazione nei campi divenne più scientifica e sistematica, così tanto che vennero istituiti nuovi campi e altri vennero ampliati, come quello di Dachau, che fu ampliato, o come Buchenwald (in funzione dal 1937) e quello di Auschwitz (in funzione dal 1940), ambedue costruiti per sopportare il numero di ebrei catturati; sul cancello di quest’ultimo c’era una scritta ironica che diceva “Arbeit Macht Frei”, ovvero “Il Lavoro Rende Liberi”; collegata al campo, vi era un’industria dove si producevano carburante e gomma sintetica grazie al lavoro forzato di 10000 prigionieri.
Nei lager, emergevano molti aspetti terribili: denutrizione, malattie causate dalla mancanza totale di igiene e riscaldamento nelle baracche, lavoro estenuante, umiliazione continua e brutale ai prigionieri.
Il campo era suddiviso in categorie, che creavano una specie di piramide dentro la quale ogni categoria era contrassegnata da un simbolo visibile sulle casacche dei deportati: Secondo calcoli approssimativi, durante l’intero regime nazista furono deportati nei lager da 8 a 10 milioni di individui, sia di nazionalità tedesca (prevalentemente ebrei e oppositori politici), sia deportati dai paesi occupati dalla Germania durante la seconda guerra mondiale.

L’AVVIO DELLA “SOLUZIONE FINALE” E LO STERMINIO.

In principio le idee del regime nazista non erano chiare e quindi non si era a conoscenza di come Hitler e il regime nazista volessero risolvere la “Questione Ebraica”, infatti inizialmente il regime voleva rendere la vita difficile agli ebrei per indurli a emigrare; ma, solo dopo l’inizio della guerra, considerato il grande numero di ebrei abitanti nei territori occupati, si avviarono i procedimenti per una soluzione radicale chiamata “Soluzione Finale”, che consisteva nello sterminio totale di tutti gli ebrei. Le SS presero questo incarico, e durante l’avanzata in Unione Sovietica, nell’inverno 1941-42, fucilarono circa 700000 ebrei, ma questo metodo si rivelò troppo lento e provocava repulsione fra i soldati, perciò Hitler ricorse al gas, metodo più veloce, meno costoso e con risoluzione radicale. Non si sa quando Hitler diede l’ordine preciso, ma seguendo i piani di Adolf Eichmann dall’estate 1942 furono allestiti i veri e propri campi di sterminio, concentramento e lavoro, fabbriche di morte munite di camere a gas e forni crematori.

LA “SOLUZIONE FINALE”: LO STERMINIO DI MILIONI DI EBREI.

I campi di sterminio furono tutti allestiti in Polonia, qui i treni blindati arrivavano con il loro carico umano che, dopo un terribile e lungo viaggio, veniva immediatamente sterminato nelle camere a gas, salvo pochi uomini e donne che venivano risparmiati per i servizi del campo e il trasporto dei cadaveri nei forni crematori.
Si calcola che siano morti 5-6 milioni di ebrei; pochi furono i superstiti per i quali fu ed è ancora impossibile superare e dimenticare gli orrori del lager, in questi uomini è prevalsa sulla gioia della liberazione la prostrazione fisica, il senso di umiliazione, il timore di nuovi soprusi, lo stupore per la fine di un inferno, e il senso di colpa per essere sopravvissuti.

LA SINGOLARITA’ STORICA DELLA SHOAH.

La storia del ventesimo secolo ha visto molti massacri con esplosioni di odio etnico e nazionalistico, così tanti che è difficile farne un elenco: i turchi uccisero un milione e mezzo di armeni; i tedeschi uccisero milioni di civili russi; gli ustascia croati uccisero mezzo milione di serbi; il popolo curdo ha subito continue persecuzioni sia dai turchi, che dagli iracheni; in Africa sono esplosi conflitti etnici, come quello in Ruanda. Eppure fra tutti questi stermini la Shoah rimane unica nel suo genere per l’enormità delle cifre di morti, la sistematicità della strage, la diffusione capillare dell’organizzazione, il silenzio della popolazione civile di fronte a ciò che si stava compiendo.
Primo levi (internato nel campo di Auschwitz dal febbraio ’44 al gennaio del ’45) dice che in nessun atro luogo e tempo si è mai assistito a un fenomeno così complesso e imprevisto: mai tante persone sono state massacrate in così breve tempo, con così tanto ingegno, fanatismo e crudeltà.

“Serve riflettere sul fatto che lo sterminio degli ebrei è stato messo in atto nel cuore dell’Europa dove, almeno in apparenza principi come la tolleranza, la libertà politica, il valore di ogni singola vita sembravano divenire patrimonio comune e condiviso”.

 
 
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