TOP MENU
CALABRIA IN CIFRE
ITINERARI & TURISMO
GUARDA DOVE SIAMO
LOCALITA'
CASTELLI
CUCINA CALABRESE
MUSEI & ARCHEOLOGIA
MANIFESTAZIONI & EVENTI
NOTIZIE & STAMPA
FOTO
TARANTELLE
DETTI CALABRESI
CULTURA CALABRESE
LINK
CONTATTACI
PUBBLICIZZATI
SEGNALACI UN EVENTO
MANDACI DEI CONSIGLI
LEGGI LA POSTA
AZIENDE
AGRICOLTURA
NEWS DAL MONDO AGRICOLO
BERGAMOTTO
PREZZIARIO REGIONALE
GUIDE L'AGRICOLTURA
PRODOTTI TIPICI
SPORT
NEWS DALLO SPORT
FC MELITESE
RADIO CALABRESI
RADIO STUDIO 95
RADIO MELITO
RADIO TURING 104
RADIO VENERE
STADIO RADIO
GOCHI FREE
TUTTI I GIOCHI DA SCARICARE
GIOCHI FLASH ON LINE
GDR L'ISOLA DEI VIAGGI
TOP FREEWARE
PROGRAMMI FREE
SFONDI PC
SUONERIE CEL FREE
MANUALI
UTILITA'&OPPORTUNITA'
CURRICULUM ON LINE
UNIVESITA' CALABRESI
VARIO
NORME DI PRIMO SOCCORSO
BARZELLETTE
ALLEGATI ALLE MAIL
AFORISMI
FRASI X OGNI OCCASIONE
CARTINE STRADALI
DISEGNI DA COLORARE
PREGHIERE
RUBRICHE NAZIONALI
A COME AMBIENTE
NOTIZIE DAL GOVERNO
GUIDA ALLA NORMATIVA FISCALE
 
HOME
 

Il Fascismo

BURATTI ROBERTO 3^C

IL DOPOGUERRA GETTA IL PAESE IN CRISI.
Il dopoguerra lasciò l’Italia con forti squilibri economici tra nord e sud, perché i contadini erano esclusi dalla politica. Infatti i contadini del sud non ebbero le terre promesse dopo la battaglia di Caporetto e nel nord, con il reinserimento di molti lavoratori, ci fu una manodopera troppo numerosa. Oltre alle difficoltà di riconversione industriale, cioè da industria bellica a quella civile, si aggiunsero quelle della disoccupazione, particolarmente nel 1920 nell’industria siderurgica e meccanica nel triangolo industriale Torino, Genova, Milano. Si aggiunse anche il crollo della lira, e per un paese che doveva comprare dall’America le materie prime e alcuni cibi, si venne a creare un disastro, che nel 1919 si trasformò in scioperi e reazioni di tutto il mondo del lavoro; i partecipanti ai sindacati divennero da migliaia a milioni, e agli scioperi parteciparono i braccianti, i mezzadri e i lavoratori dei servizi. Nei mesi di giugno e luglio, si proclamò uno sciopero generale per solidarietà con i soviet..

SISTEMA POLITICO: è paralisi.
Lo stato sembrava incapace di fronte a queste pressioni, così nel 1919 venne creato da un gruppo di cattolici comandati da Luigi Sturzo, il partito popolare, che vinse le elezioni assieme a quello socialista. Ma il partito socialista, anche se vinse le elezioni, era in un momento di divisione:
- I riformisti, che volevano attuare una conquista economica, sociale e politica graduale;
- I massimalisti che volevano attuare un progetto di conquista immediata, ma non riuscivano a realizzare un programma concreto;
Tutto ciò impediva al partito di soddisfare le esigenze della massa.
Nel frattempo a Torino, l’ala massimalista del partito socialista si riunì attorno ad Antonio Gramsci e alla rivista ordine nuovo, per fondare un primo nucleo del partito che sarebbe diventato nel 1921 il Partito Comunista Italiano.
Nel 1919, quando la crisi raggiunse il suo culmine, si cercò di unire questi tre partiti, ma i popolari non vollero allearsi ne con i socialisti, ne con i liberali per motivi ideologici, perché i socialisti erano divisi al loro interno, e perché i riformisti non riuscirono a riunirsi con i liberali in cambio di una politica riformista. Gli ideali erano divisi tra i riformisti e i conservatori, e da soli non potevano avere una solida maggioranza parlamentare.

SI AFFACCIA UNA NUOVA FORZA POLITICA: il Fascismo.
Il 23 marzo 1919, venne fondato da Benito Mussolini, , un partito chiamato “I Fasci Italiani di Combattimento”, che nel 1921 si trasformarono in Partito Nazionale Fascista; Mussolini, prima della grande guerra fu un esponente del Partito Socialista Italiano, ma venne espulso nel novembre 1914 per essersi schierato a favore dell’intervento in guerra dell’Italia, avvicinandosi quindi al movimento Nazionalista. All’inizio, il movimento non ebbe molto seguito e un programma indefinito, nel quale confluirono componenti rivoluzionarie ed elementi nazionalisti.
Il movimento venne appoggiato dai ceti medi, preoccupati della crisi economica e delle tensioni della società, e dai reduci, che trovavano difficoltà ad inserirsi nella società dopo anni di guerra.
Nel dopoguerra, il partito nazionalista, usava per propaganda, gli scarti delle decisioni prese nella Conferenza di Pace di Versailles; qui il presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando e il ministro degli esteri, si scontrarono con il presidente americano T.W. Wilson, che appoggiava le richieste Jugoslave sui propri confini.
La delegazione Italiana abbandono la conferenza nell’aprile 1919; ciò aumentò nel popolo la convinzione che l’Italia aveva vinto la guerra, ma perso la pace, questo venne tradotto dal partito nazionalista in una frase: “Vittoria Mutilata”, per criticare il governo rinunciatario.
Fu allora che Gabriele d’Annunzio, con un drappello di armato occupò Fiume, una città prevista Jugoslava; ciò venne fatto per disprezzare il parlamento, e fece capire a che punto era la crisi liberale.

LE FABBRICE SONO OCCUPATE,
SI ACUISCE LA VIOLENDA DEGLI SCONTRI POLITICI.
Nel 1920 i lavoratori del nord, occuparono le fabbriche settentrionali. Gli imprenditori temettero che la rivoluzione comunista stesse per iniziare e persero fiducia nel partito liberale, anche se guidato da Giolitti. Anche le classi medie e i Borghesi temevano che i suoi ideali di unificazione tra socialisti, riformisti e popolari, non avrebbero ostacolato la venuta al potere del comunista e il peggioramento della situazione economica.
Tra la fine del 1921 e il 1922, lo scontro politico si accentuò, e le alternative divennero due: la vittoria della popolazione, o una svolta completa; il Partito Liberale venne abbandonato, e gli imprenditori e i proprietari terrieri appoggiarono la destra di Mussolini, più aggressiva e con un piano che prevedeva uno scontro con i comunisti, la loro sconfitta e la presa del potere. Questi erano organizzati sin dal 1919 il squadre militari, che organizzavano spedizioni punitive conto le sedi di giornali, partiti, cooperative, case del popolo e comuni retti da popolari, incendiando, devastando e uccidendo. Anche i liberari, anche se contrari, scelsero il partito fascista, rispetto al bolscevismo.

PERCHE’ HANNO VINTO I FASCISTI.
Il fascismo ebbe successo e andò al governo nel 1922, per una serie di fattori:
1)I liberali scelsero il fascismo, perché pensarono che dopo che esso avrebbe svolto il suo compito contro il movimento operaio, loro lo avrebbero accantonato.
2)Il socialismo entrò in una profonda crisi, creata dal disorientamento provocato dal fascismo nel movimento operaio e socialista e non lo contrastò, per paura di creare una guerra civile. Da qui nacquero due scissioni: una nel 1921, quando si costituì il partito comunista, e un'altra nel 1922, quando si staccò la minoranza riformista. Tutto ciò indebolì molto la capacità di iniziativa
3)il terzo fattore fu l’appoggio o copertura da parte dei prefetti e dall’esercito nelle incursioni illegali fasciste. L’idea di usare queste forze illegali, venne in mente oltre che a Giolitti, anche ad altri esponenti della cultura.

LA MARCIA SU ROMA.
Nelle elezioni del 1921 il fascismo ottenne solo 35 seggi in parlamento, mentre il partito socialista e quello popolare, ebbero la maggioranza, con le sopraffazioni fasciste nel paese, era il più forte. Nel periodo del governo Bonomi (dopo quello Giolitti), la violenza fascista raggiunse il suo apice; Mussolini capì che era arrivato il momento per il passo ulteriore, che compì nel successivo governo Facta.
Nel congresso di Napoli del 1922, il partito fascista assegnò a un quadrunvirato (Emilio de Bono, Italo Balbo, Michele Bianchi, Cesare Vecchi) il compito di organizzare un colpo di stato per forzare la mano al governo; così venne fatta la cosiddetta marcia su Roma.
Il 28 ottobre del 1922, tutti i fascisti affluirono da tutt’Italia e marciarono su Roma; Mussolini seguiva il tutto da Milano. Il re Vittori Emanuele III, lasciando cadere la proposta di Facta di proclamare lo stato di assedio, conferì a Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo. Il primo governo fascista comprendeva anche i liberali, popolari e i dipendenti. Ma Mussolini pur avendo avuto la maggioranza in parlamento, aveva ottenuto l’incarico con un colpo militare; il governo nasceva per abbattere il sistema liberal-democratico e di dar vita a un regime autoritario.

 
 
Google
 
Web www.ntacalabria.it
 

pubblicizza la tua azienda sul sito è gratis...scopri come fare...contataci!!

 
cerca con google
scarica la locandina di ntacalabria
 
 
HOME

Nta Calabria Copyright © 2001 (ntacalabria) Tutti i diritti riservati  - ( Contattaci ) - Note Legali