Reggio Calabria, protesta studenti Accademia Belle Arti

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In relazione alla protesta degli Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, tenutasi nei giorni scorsi ed alla quale hanno partecipato anche alcuni Docenti dell’Istituzione si rappresenta quanto segue.

In data 20 aprile u.s., gli Studenti presentavano al protocollo dell’Accademia un “reclamo studentesco”, ricevuto dalla presidenza il giorno successivo, in cui lamentavano “disagi di natura didattica ed economica ovvero:
– mancanza di materiale didattico;
– offerta formativa non garantita;
– mancanza di assicurazione;
– mancanza di trasparenza amministrativa;”

informando i destinatari che, in assenza di risposta valida e concreta per risolvere i problemi elencati, si sarebbero astenuti dal versare la II rata del contributo dovuto all’Istituzione.

In data 21 aprile u.s., – informa Cosimo Carmelo Caridi, Presidente Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria – lo scrivente provvedeva a far recapitare agli Studenti riuniti in assemblea una email con cui comunicava che li avrebbe incontrati il 26 aprile u.s. alle ore 10,30. La lettura del testo da parte del Direttore Amministrativo provocava uno spontaneo applauso degli Studenti riuniti. Successivamente, a seguito di informazioni acquisite da alcuni studenti partecipanti, comparivano nell’assemblea nel pomeriggio della stessa giornata il Direttore dell’Accademia ed alcuni Docenti, trattenutisi anche il giorno successivo. In data 26 aprile 2016, compariva nelle cassette postali dei Docenti dell’Istituzione una richiesta firmata da uno studente qualificatosi “rappresentante della consulta”, con cui preannunciava una manifestazione “svolgendo le lezioni in uno spazio all’aperto, precisamente l’Arena dello Stretto” e che “la manifestazione durerà da mercoledì 27 a venerdì 29 aprile 2016, con l’intenzione di denunciare i problemi che di fatto rendono l’Accademia inutilizzabile, e cioè:
– mancanza di polizza assicurativa a tutela di studenti e docenti
– mancanza di materiale basilare per le attività accademiche
– Divieto di libero accesso alla struttura
– Mancanza di trasparenza amministrativa”

chiedendo l’appoggio da parte di tutto il corpo docente dell’Accademia.
Quindi, scompariva stranamente dall’elenco delle carenze denunciate in precedenza la “offerta formativa non garantita”, da attribuire a responsabilità di natura didattica,  e compariva il “Divieto di libero accesso alla struttura”. In data 26 aprile u.s. alle ore 10,30, il sottoscritto incontrava nell’aula Magna dell’Accademia un gruppetto di studenti, dai quali desumeva una mancata conoscenza di alcune dinamiche interne all’Istituzione, mentre gli altri Studenti seppur avvisati nuovamente da un Coadiutore della presenza del Presidente, sceglievano di non voler ascoltare alcuna ragione.

Con riferimento alle carenze amministrative evidenziate, occorre preliminarmente portare a conoscenza dell’opinione pubblica che non è stato possibile riunire il Consiglio di Amministrazione dell’Accademia (composto nel complesso da 5 Componenti), seppur convocato fin dai mesi di ottobre e novembre 2015, a causa delle dimissioni di un rappresentante degli Studenti e di uno dei Docenti, inviate erroneamente al Direttore che non presiede l’Organo, e che solo grazie al Ministero dell’Università, che ha provveduto a nominare, in data 8 marzo 2016, il proprio Esperto, è stato possibile, il 4 aprile u.s., portare a termine una seduta del Consiglio di Amministrazione utile ad approvare i numerosi provvedimenti necessari per l’Istituzione. Compreso l’acquisto del materiale necessario per le attività didattiche, già avvenuto, di cui si fornisce, per la massima trasparenza, l’elenco degli acquisti effettuati estratto dall’apposito registro degli uffici amministrativi.

Nella prima seduta utile del CdA, del 4 aprile, è stata, tra l’altro, anche approvata la procedura di gara per l’individuazione di una Società assicurativa  per il rinnovo della copertura degli Studenti e del Personale tutto. Su questo punto appare utile precisare che fin qui l’Accademia era coperta solo da responsabilità civile, mentre la nuova procedura prevede, compatibilmente con le risorse   disponibili in bilancio, l’assicurazione anche per infortuni (finora mai tutelati) e per i viaggi studio, per i quali, comunque, per tutto l’anno 2015, di competenza dello scrivente, sono state stipulate di volta in volta singole polizze per evento.

Si desidera in ogni caso sottolineare che l’Accademia è un Ente Pubblico che, anche in assenza di copertura assicurativa, è tenuto a garantire il risarcimento per ogni incidente imputabile a cause ad esso attribuite.
Per quanto riguarda il presunto divieto di accesso alla struttura, sul quale, con diffusione virale sui social media, si è tanto enfatizzato, si mette in risalto che la scrivente presidenza ha emanato un provvedimento a tutela degli Studenti, dei Docenti e del Personale amministrativo e Coadiutore, consentendo agli Studenti, regolarmente iscritti, di seguire le “lezioni di proprio interesse” e non solo quelle del proprio corso, mentre le Persone Estranee all’Istituzione devono essere identificate con documento d’identità all’ingresso, come accade in tutti gli uffici pubblici. Tenuto conto che l’Accademia registra una commistione tra aule e uffici aperti al pubblico.

Anche questo documento viene opportunamente allegato, per la massima trasparenza, che viene invece attribuita dagli Studenti come elemento mancante nell’amministrazione, che, al contrario, da parte della presidenza aveva dato immediata disponibilità a incontrare tutte le parti al fine di risolvere ogni criticità, ma, come sopra descritto, gli eventi orientati da alcuni Soggetti interessati ad altri fini non lo hanno consentito. In ultimo, si rappresenta che la presentazione da parte di alcuni Studenti come “rappresentanti della Consulta” è impropria, poiché gli stessi non essendosi iscritti per l’anno accademico in corso sono decaduti dalla carica dell’Organo alla scadenza dei termini previsti dal Manifesto degli studi 2015/2016. Spiace constatare che tale situazione non faccia bene all’Istituzione e che anche alcuni Docenti scelgano l’Aventino allontanandosi dal confronto e non insegnando agli Studenti l’importanza del dialogo e della conoscenza completa degli avvenimenti al fine di poter pervenire a delle conclusioni concrete nella soddisfazione reciproca di tutte le parti in causa”.

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