Locri (RC): fusione tra le due città più rappresentative della Locride

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Locri, il Sindaco Calabrese propone un dialogo politico amministrativo con Siderno e con i Comuni viciniori quale primo passo per arrivare ad una rivoluzionaria “fusione” tra le due Città più rappresentative della Locride.
 “L’obiettivo è quello di creare una grande città sulla fascia ionica all’interno della istituenda Città Metropolitana”.
Plauso alla neonata Unione dei Comuni della Vallata del Torbido.
Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, nei giorni scorsi, ha proposto una nuova e rinnovata visione amministrativa del territorio locrideo, per dare slancio ed importanti prospettive di sviluppo allo stesso, avviando un nuovo percorso che porti  alla “fusione”  di Locri e Siderno, realtà maggiormente rappresentative di tutta la Locride, in un’unica città, anche con l’adesione dei Comuni viciniori più piccoli.
«Ipotizzare una nuova realtà amministrativa, una grande Città sulla fascia ionica, oggi non è più utopia – afferma il primo cittadino locrese-. La fusione tra Siderno, Locri, Gerace, Portigliola, Antonimina, Sant’Ilario, Ciminà, Agnana e Canolo in un’unica grande città al centro della Locride rappresenta oggi l’unica ed ultima speranza di sviluppo per il territorio».
 Il Sindaco di Locri punta a demolire quel muro virtuale che negli anni ha diviso Locri e Siderno puntando a far crescere in modo errato, disomogeneo e parallelo, le due realtà e creando quella becera competizione campanilistica che di fatto ha impedito qualsiasi ragionamento e di conseguenza lo sviluppo di entrambi le realtà con ripercussioni negative anche per i Comuni che gravitano intorno a Locri e Siderno.
L’auspicio è che si possa creare una Città di oltre quarantamila abitanti che faccia da traino allo sviluppo dell’intera Locride, grazie alla forza amministrativa, ma anche puntando a sviluppare le tante potenzialità di ogni parte di territorio che ad oggi sono rimaste inespresse anche perché rappresentate da piccole entità territoriali.
Questo il pensiero del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, sull’idea una fusione di comuni: «La proposta da me avanzata nei giorni scorsi è, a mio avviso, l’unica strada percorribile, ma anche l’unica speranza di sviluppo per l’intera Locride che altrimenti rischia di rimanere isolata e schiacciata nell’istituenda Città Metropolitana.
Esprimo un forte plauso ai colleghi sindaci della Vallata del Torbido quali pionieri di un progetto e percorso amministrativo strategico che non è subalterno a Locri e Siderno, ma anzi, condividendo il pensiero dell’Assessore di Marina di Gioiosa, Sisì Napoli, deve essere guardato con attenzione individuando sinergie e collaborazione con l’obiettivo di realizzare una forte coesione territoriale quale volano di sviluppo per l’intera macro area; non dimentichiamoci che oggi il percorso della nuova 106, che ha, finalmente, visto la luce nei mesi scorsi, rappresenta una sorta di tangenziale di collegamento tra i Comuni interessanti a questo nuovo possibile sviluppo.
Negli anni le divisioni presenti all’interno del nostro territorio hanno portato solo disservizi, mancato sviluppo economico e territoriale, mancanza di lavoro.
Da una parte vi è stata miopia politica, dall’altra scelta imposta da chi non avrebbe avuto sicuramente benefici politici da una grande realtà territoriale autonoma e sviluppata.
Ora è necessario abbattere questi blocchi, non serve dare la caccia ai responsabili del mancato progresso, o dell’evidente involuzione,  ma è necessario affrontare la realtà, è fondamentale guardare avanti, ciò rappresenta l’unico modo di  provare ad offrire una speranza di sviluppo per il territorio e la nostra gente.
Solo creando “la grande Città” potremo avere voce in capitolo. Solo  così si potrà continuare a mantenere servizi essenziali e di vitale importanza per il nostro territorio, come ad esempio l’Ospedale e il Tribunale, Scuole, Uffici periferici dello Stato, rivendicando di conseguenza una nostra indipendenza ed autonomia da Reggio e non subendo solamente le loro decisioni e le loro scelte, essendo succubi del becero predominio reggino che ha cannibalizzato tutto il territorio provinciale. Superiorità che si è creata nel tempo a causa di una classe politica debole e poco rappresentativa di questo territorio, ma anche e soprattutto della mancanza di lungimiranza e  progettualità seria e condivisa.
D’altronde anche la nostra storia, fin dalla Magna Grecia, racconta di una grande città indipendente, slegata da Reggio e non sua colonia, e con una propria autonomia amministrativa e territoriale.
Ora non dobbiamo perdere questa nuova importante occasione di sviluppo e di rilancio di questo territorio, che molto probabilmente può essere anche l’ultima. Bisogna procedere di comune intento, nel bene e nell’interesse di tutti quanti».
Per tale motivo con convinzione il Sindaco di Locri guarda con attenzione all’importante momento di confronto e di dialogo sull’argomento, su iniziativa del settimanale “La Riviera”, che ha raccolto la sfida del Sindaco di Locri, al quale hanno aderito i comuni interessati. Il convegno “Siderno – Locri una grande città per crescere” al quale interverranno due qualificati, stimati ed apprezzati ex amministratori quali Francesco Carnuccio e Piero Fuda, potrà essere il punto di inizio che porterà a questo grande progetto.
Il percorso è sicuramente lungo, difficile e colmo di insidie. Intanto iniziamo a parlarne con ottimismo e fiducia.

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Author: Maria1

1 thought on “Locri (RC): fusione tra le due città più rappresentative della Locride

  1. La fusione tra Locri e Siderno si potrebbe anche fare e sarebbe sensata, più difficile coinvolgere nel progetto tutti i piccoli comuni di montagna.

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