L’Associazione Culturale “Giovani per la Locride” denuncia la mancata informazione sugli ultimi ritrovamenti archeologici

ritrovamenti archeologici

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ritrovamenti archeologici

La Calabria è una terra ricca di storia e cultura, per via delle numerose popolazioni differenti che l’hanno sia abitata che colonizzata. Proprio per questo il patrimonio artistico ed archeologico è innumerevole e di immenso valore. Ma la cosa ancor più incredibile è che la maggior parte di questo patrimonio è ancora da far raffiorare. Questo però non può avvenire senza i “famosi” finanziamenti che vanno a supportare il lavoro effettuato dagli archeologici, che praticamente operano sul territorio calabrese (quasi esclusivamente) per passione. E ciò continua ad avvenire per Locri Epizefiri, principale sito archeologico di tutta la Magna Grecia, con pezzi di storia nota ma ancora da scoprire. Ma quando non ci sono i fondi statali a sostenere le iniziative archeologiche, allora ecco che provvidenzialmente arriva un aiuto inaspettato da parte di coloro i quali i finanziamenti statali li hanno ottenuti (ossia la ditta di costruzioni che sta realizzando la nuova Strada Statale 106, che passa a circa 3 chilometri dalla linea di costa, ndr), i quali, nella loro attività di scavo stradale, riportano alla luce pezzi di storia locale, archeologicamente interessante, che in qualche modo più integrare l’antica storia locrese. Dunque, dove è il problema? Il problema sta nel fatto che di questa scoperta, buona parte della collettività ne è all’oscuro! E allora, di conseguenza, noi dell’Associazione Culturale “Giovani per la Locride” ci chiediamo: perché quello che è stato ritrovato è a conoscenza solo degli addetti ai lavori (archeologici, sovrintendenza, ecc…) e la collettività invece non è stata informata? Perché nessuno ha scritto o fatto scrivere sui ritrovamenti? Perché non sono giunte telecamere da ogni dove, quando nelle altre parti d’Italia, anche un ritrovamento di una semplice pietra fa notizia? C’è per caso volontà di farlo passare inosservato, in modo da poter poi seppellire il tutto come se non fosse mai stato ritrovato? Nonostante i 2 anni di lavoro per far raffiorare il sito e per capire di cosa si trattasse? Strano…Eppure ormai il tutto, tramite passaparola, è arrivato all’orecchio dei locresi. E i “pellegrinaggi” verso tale sito sono iniziati e stanno continuando quotidianamente.

Ripercorriamo le varie tappe che si sono susseguite nel tempo. Come detto prima, durante i lavori di scavo per la nuova arteria jonica, da un terreno sito tra le contrade Canneti e Mantenea nel comune di Locri, nei pressi della fiumara Gerace, veniva alla luce una struttura in legno (a forma di barca capovolta) con delle ossa probabilmente di bambina. Subito si capisce che le ossa appartengono ad una persona seppellita. Per la struttura in legno le ipotesi sono divergenti, così come sull’utilizzo di quel sito (tempio, piccolo approdo, ecc…). Si è sempre saputo dell’esistenza di necropoli pre-elleniche (scoperte da Paolo Orsi) presenti sulla collina di Ianchina, prospicente quest’area di scavo, ma mai erano state fatte campagne di scavo dal lato opposto della fiumara, che lungo la costa delimitava anche le strutture cittadine di Locri Epizefiri. Dopo due anni di scavo, all’interno di questo sito vengono alla luce, disposte in maniera irregolare, ben 8 tombe: si capisce che siamo in presenza di una necropoli! E della struttura in legno? Ebbene, questa era la copertura di una delle tombe.

Ora, bisogna capire come intende muoversi la Sovrintendenza: che fine farà questo luogo, con la nuova strada progettata che in teoria passa di sopra, e con uno svincolo nei pressi? Non pensiamo di certo che la Sovrintendenza permetterà una copertura del sito, con magari un bel pilone di cemento di sopra, oppure sì? Come sarà fruibile questo sito? E i ritrovamenti verranno esposti al Museo Nazionale di Locri? Necessitano di interventi di restauro? In che stato di conservazione sono?

Ecco, queste sono le domande, i dubbi, i timori, che i ragazzi dell’Associazione Culturale “Giovani per la Locride” si pongono, con la speranza di avere una risposta da chi di competenza e che l’ennesima piccola scoperta non faccia la fine di altri ritrovamenti che di Locri hanno fatto la storia ma che non ne fanno più parte (vedi Statua di Persephone a Berlino, Dioscuri a Reggio Calabria, Tempio di Casa Marafioti). E con questo articolo si vuol rendere noto quello che come noto ancora non è stato esplicitato da chi di dovere.

Associazione Culturale “Giovani per la Locride”

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Author: Cristina

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