Lamberti Castronuovo rassegna dimissioni da Assessore

lamberti castronuovo

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Di seguito la lettera del Dr. Eduardo Lamberti-Castronuovo, Assessore alla cultura e legalità, indirizzata al Presidente della Giunta Provinciale di Reggio Calabria:

Carissimo Presidente,

faccio seguito alle mie pubbliche dichiarazioni per rassegnare nelle tue mani le dimissioni da assessore alla cultura e legalità della Tua giunta.

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È naturale che mi consentirai due cose: la prima quella di ringraziarti per la grande fiducia riposta nel mio operato, sin da subito, la seconda, quella di darti una ragionevole spiegazione a questo mio gesto, che vuole essere un riconoscimento diretto ed indiretto della mia e della tua libertà di azione e di pensiero.

Non solo, ma sta a dimostrazione della volontà ferrea di agire sempre e comunque nell’interesse generale ed assorbente, della popolazione. Ipocrisie, rigettando.

Non é richiesto da nessuna legge, né da alcun regolamento. Non esiste alcuna incompatibilità né materiale, né morale, né tantomeno, etica. Anzi, in altri contesti più sereni e davvero impegnati al raggiungimento del bene comune, tutti – anche coloro i quali hanno paventato inesistenti conflitti di competenza – avrebbero dovuto pregarmi di rimanere al mio posto, fino al conferimento della delega specifica alla cultura (che certamente non sarà assegnata a me), attesa l’enorme mole di lavoro svolta, la qualità di essa ed i risultati raggiunti: mai, dico mai, a memoria d’uomo onesto intellettualmente, la provincia di Reggio ha toccato le vette culturali raggiunte negli ultimi cinque anni! Chi potrebbe negarlo?

Ma tant’è. Si blatera di interesse pubblico, di steccati inesistenti, di sentimenti invece che di risentimenti, ma la verità sta altrove ed é sotto gli occhi di tutti.

Orbene, quanto accaduto nella prima riunione del Consiglio Metropolitano mi ha fatto riflettere molto. Amareggiandomi non poco.
In un momento in cui la città vive problemi di vera e propria sopravvivenza, la crisi affossa qualunque iniziativa atta a contrapporsi al degrado, affiora il marcio che ha tenuto sotto scacco per interi anni la popolazione, invece di cercare la concordia a tutti i costi, prevalgono le prevaricazioni, le ripicche, le incoerenze, tutto a scapito del bene comune. Non solo. Ma ammantandosi di un perbenismo che altro non é che di maniera, si continua a perpetuare la legge del più forte (numericamente) costringendo i “compagni di cordata” ad avallare sempre e comunque il diktat del capo.

Non assenza di vincolo di mandato ma vincolo di padronanza, di effimera appartenenza di convenienza.

I sillogismi al contrario evidenziatisi nella riunione di insediamento sono emblematici di quanto affermo. Non sono d’accordo, ha detto taluno, ma voto si!
Non é una difesa d’ufficio sulla tua persona quella che ho espresso in quella sede. Ma il pieno convincimento che li si stava redigendo una vera e propria dichiarazione di guerra politica, non opportuna, inutile perché a risposta scontata e sopratutto offensiva dell’intelligenza della popolazione alla quale si voleva e si vuole dare a bere che le tue dimissioni gioverebbero a “velocizzare” il processo di metropolizzazione di Reggio.

Una ipocrisia imperante mi ha disgustato. Ad un inizio pieno di allocuzioni fraternizzanti si é aggiunto un epilogo fatto di ordini del giorno fratricidi. Non concordati, non annunciati, chiaramente frutto di una vera congiura dove i singoli hanno contato meno che niente ed anche chi si dimostrava, correttamente, propenso a ritirare lo scritto, veniva costretto a non esprimere il suo pensiero. Ormai era deciso. Alla faccia delle dichiarazioni e della democrazia.

Potrei continuare ad argomentare sull’accaduto visto che si è scritta una pagina tra le più brutte della storia politica reggina, mi limito a confermare le mie dimissioni per lasciare sgombro il campo da strumentalizzazioni abominevoli che non hanno nulla a che vedere con chi, come me, opera per il bene di tutti e non per afferrante i principi della dittatura!

Spero vengano tempi migliori, ma più che sperare agisco ed agirò con tutte le mie forze perché questa politica venga relegata al passato e non produca effetti per il futuro. Ho avversato il regime precedente, mi ritrovo tra i moderati, vedo che nulla é cambiato rispetto al recente passato nonostante abbia più volte teso la mano. Ora é tempo di difendere i diritti della gente contro chiunque li calpesti non solo con atti formali ma anche con la negazione della libertà. Perché di questo si tratta.

Naturalmente non farò mancare, in questo momento di transizione, il mio apporto, come, peraltro, ho sempre fatto.
Un abbraccio convinto all’uomo, una stretta di mano al Presidente.

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