Giovani amministratori di Lazzaro, che delusione.!

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riceviamo e pubblichiamo

Appare sempre più evidente l’intenzione dell’Amministrazione comunale di far scomparire la frazione Lazzaro dalla toponomastica, grazie al consenso del cittadino di Lazzaro, attualmente Vice Sindaco con deleghe anche alla viabilità.  Infatti  sui segnali stradali di territorio è riportata la denominazione della contrada, seguita dalla  indicazione della frazione di Motta San Giovanni,  si cita: “C.da Fornace (fraz  Motta S.G)”; C.da Paolia (fraz Motta S.G)”; C.da Lavandara (fraz Motta S.G.”; “C.da S.Elia (fraz. Motta S.G.)” “C.da Riace Capo (fraz. Motta S.G.).  Ebbene, si ritiene evidenziare che le succitate contrade non sono frazioni di Motta SG,  che è il Comune, bensì sono contrade di Lazzaro che è frazione del Comune di Motta SG.  Si segnala altresì che per chi giunge a Lazzaro percorrendo la Ss 106 ionica può ben riscontrare che l’inizio del territorio comunale è indicato con segnale riportante  la località Riace Capo, nessun accenno alla frazione di Lazzaro. In considerazione  che il  tratto urbano di Ss 106 che attraversa la frazione di Lazzaro è sprovvisto dei prescritti segnali di inizio e fine centro abitato a maggior ragione al turista o viaggiatore non è dato sapere quando giunge a Lazzaro. Sembrerebbe ci sia una forte predisposizione allergica al nome di Lazzaro. E’ evidente che con  tale inopportuna iniziativa  si tende a far perdere al paese  di Lazzaro  la sua identità e si inibisce la possibilità di far giungere alle future generazioni un ricco ed invidiabile patrimonio storico culturale.

La denominazione delle strade è una cosa seria, è il paese che si identifica, si individua e si qualifica. Ricordiamoci che a scuola la prima cosa che si fa con i ragazzi che studiano il territorio, prendendone possesso, è partire dal toponimo, dal nome della strada o del posto, dal personaggio a cui si intitola, e attraverso questo percorso guidarlo ad una delle scoperte più belle che possa fare un abitante di un luogo.

Si coglie l’occasione per porre in risalto un’altra anomala situazione riferita alla denominazione della stazione ferroviaria. Mi risulterebbe che la normativa in vigore prevede che per i centri appartenenti allo stesso Comune, al primo posto andrebbe indicato il nome del Comune e poi i nomi delle frazioni, anche se la stazione è ubicata nell’ambito della frazione. In virtù di tale disposizione  si rileva una strana difformità ovvero  la toponomastica della stazione di Lazzaro, frazione del Comune di Motta San Giovanni (RC), è “MOTTA S.G. LAZZARO”, mentre la denominazione apposta sulla stazione della vicina Saline joniche, frazione del Comune di Montebello Ionico, è “Saline J”. Consultando gli orari ferroviari e presso le biglietterie è riportata la denominazione “Saline di Reggio” (omettendo il Comune di appartenenza).  Atteso che il Comune di Montebello Jonico esisterebbe da oltre 200 anni, presumibilmente prima dell’istituzione della stazione ferroviaria, ci si domanda per quali motivi la stazione di Saline J, pur ricadendo nel Comune di Montebello Jonico assume la denominazione  “Saline di Reggio”.

In conclusione si chiede all’Amministrazione comunale di voler valutare la possibilità di modificare la denominazione riportata sui segnali turistici e di territorio. Mentre  per quanto riguarda l’intestazione della stazione ferroviaria di Lazzaro si stimola codesta Amministrazione ad insistere nella richiesta a suo tempo inoltrata, a seguito di deliberazione consiliare del 3 agosto 1972 nr. 90 alla Direzione Compartimentale all’Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato di Reggio Calabria, con la quale fu richiesto il cambio della denominazione della stazione ferroviaria da “Motta San Giovanni Lazzaro” in “LAZZARO di Motta San Giovanni”.

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

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