Escursione Gerace, visita grotta di San Jeunio

Escursione Gerace

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Escursione Gerace, visita alla grotta di San Jeunio. Si è svolta lo scorso 28 gennaio l’escursione promossa dall’Associazione Escursionistica “Gente in Aspromonte“. 

Escursione Gerace: il sentiero

Per il secondo appuntamento si è scelto di visitare l’anello di San Jeunio, a cavallo dei territori dei comuni di Canolo e Gerace. Gli escursionisti sono stati accolti da una tiepida giornata di sole ed hanno attraversato un sentiero piacevole e panoramico. Un territorio valorizzato dall’Associazione e reso agevole grazie all’intervento di manutenzione leggera, effettuato, nei mesi scorsi, da Calabria Verde.

Il percorso ha preso il via dal “Passo Ropolà”, dove nel 1982 era stato impiantato un allevamento di volatili.  Adibito poi a vivaio sperimentale di querce da sughero.  Lungo il sentiero la vegetazione si mantiene fitta, predominano la sughera ed il leccio, al diradarsi si ricopre di flora mediterranea molto rigogliosa. Il percorso è agevole e si snoda sul ciglio della roccia di monte Campanaro (550 metri s.l.m.). Il panorama spazia sulla vallata della fiumara di Gerace, sul torrente San Paolo, su Antonimina con i maestosi torrioni di Monte Tre Pizzi. La tipica vegetazione mediterranea di lecci, eriche, corbezzoli e lentischi, accompagna i passi degli escursionisti.

Si segue il sentiero per circa 10 minuti per poi immettersi sulla pista percorsa in precedenza. Più avanti un labile sentiero si inerpica per circa 100 metri. Giunti alla sommità il sentiero è ora agevole e lo si segue per altri 10 minuti fino ad incrociare la ex S.S. 111. Dopo averla attraversata, ci si immette su una pista che sale dolcemente fino alla grotta di Santo Jeunio. 

Escursione Gerace: la Grotta di Santo Jeunio

La grotta è una sperduta cavità naturale che si apre sull’omonimo monte. Qui risiedette Santo Jeunio, vissuto intorno all’anno 1000 dopo Cristo, fu definito “l’Angelo dei Basiliani”. Ragione di ciò, pare fosse la sua predisposizione di riuscire racimolare del cibo per i propri compagni. La grotta fu sede della laura eremitica dove il Santo condivise con altri monaci una vita di penitenza, preghiera e contemplazione. La grotta è ancora oggi utilizzata saltuariamente come luogo di culto. Si tratta di un romitorio rupestre del X secolo.

 Dopo una breve sosta per la visita della grotta si prosegue sulla pista sterrata fino alla cima del monte dove è possibile godere di un panorama mozzafiato.

Escursione Gerace: fine percorso

Gustato il panorama si torna in marcia, raggiungendo “Passo Zzita”, che in passato collegava Gerace a Cittanova.

Poco prima di arrivare alle abitazioni di “Passo Zzita” si devia a destra, in località “malacostera” seguendo il sentiero che circonvalla a mezzacosta il monte. Si prosegue sul sentiero aperto e a tratti sconnesso per effetto dell’erosione del terreno. Il panorama è stupendo e la maestosità delle rocce dona un senso di elevazione nel contrasto con l’azzurro del cielo aspromontano. Il primo tratto del sentiero è svolto ad anello all’interno dei piani dell’area forestale di Ropolà, con ampia vista sulla vallata del Fiume San Paolo.

Tra le soste si segnala quella fatta alla grotta naturale che è stata luogo di ritiro e di preghiera di Santo Jeunio e che dà il nome al Monte. Incantevole il panorama che si può godere dalla cima del Monte S. Jeunio (647 metri s.l.m.), sia verso la costa che verso l’Aspromonte. Dopo aver aggirato il monte, l’escursione si conclude attraversando un vecchio sentiero che riporta gli appassionati di natura al punto di partenza.

 

 

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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