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Per la prima volta in tour la compagnia fa tappa al "Cilea"con il suo spettacolo
Un Bagaglino che parla calabrese
In scena Battaglia e Miseferi, Lionello, Pippo Franco e Lorenza Mario
"Finalmente dopo tanti anni siamo riusciti a portare fuori dal guscio, il Bagaglino all'insegna del 'Telefaidate'". Un vero avvenimento, precisa il simpaticissimo Pippo Franco quando, dal palco del teatro "Cilea", saluta il pubblico reggino presente, lunedì, per assistere alla prima di "Un bagaglio diŠ. risate" (stasera l'ultima replica).
Un evento, insomma, per uno spettacolo che, non essendosi mai mosso da Roma, va in tour per la prima volta. E così, sul quel palco "live", gli artisti danno corpo ed anima a fatti di politica, di vita quotidiana, di costume muovendosi sulla consueta traiettoria della satira e dell'ottimismo. Ingredienti, questi che, tanto dal piccolo schermo quanto dal palcoscenico, garantiscono grande divertimento. Diversamente, del resto, non può essere se, da quella inconfondibile scalinata a fare ingresso sono loro, gli artisti del "Bagaglino" che, direttamente dal programma di Canale 5, giungono in città con il loro "bagaglio" che contiene talento, professionalità, simpatia. Risate assicurate, dunque, con Pippo Franco, Oreste Lionello, Martufello, Manlio Dovì, Mario Zamma, il duo reggino Battaglia & Miseferi, Gianluca Ramazzotti e la deliziosa presenza femminile di Lorenza Mario. Un'edizione speciale di "Telefaidate" fa vivere e rivivere sul palco del "Cilea", lo spettacolo diretto da Pierfrancesco Pingitore. Un'edizione che parte all'insegna dei famosi "pacchi di Bonolis", impersonato da Martufello alle prese con concorrenti come Miseferi e Ramazzotti. E dal "divertissement" televisivo alla politica il salto è breve, se davanti ti ritrovi la vèrve ironica di Oreste Lionello nei panni del premier Berlusconi, e Manlio Dovì in versione Fassino. Ma nell'Italia nostrana si è alle prese anche con i disservizi pubblici: tra sanità ed ufficio tasse si muovono Lionello e Zamma, Martufello e Ramazzotti. Tra una risata e l'altra, si apprezza poi la performance della bella Lorenza Mario che canta e balla, accompagnata da Jean Michel Danquin ed il Corpo di ballo del Bagaglino. Ed è ancora televisione, quella di "Carabinieri", la fiction che rivive attraverso le gags del duo Battaglia & Miseferi in divisa. Un brillante Manlio Dovì ci offre invece una fedelissima versione di Carlo d'Inghilterra ("il personaggio che più amo perché gli invidio Camilla"). Esilaranti, inoltre, le interpretazioni in cui ogni artista, nella seconda parte dello spettacolo, si esibisce dando vita a personaggi più o meno famosi. Da Battaglia nei panni di Vespa, a Miseferi in quelli di Mosca; da Lionello nei monologhi di Arturo ed Otello, al Luca Giurato di Dovì, a Ramazzotti nella veste di Maurizio Costanzo, sino a Mario Zamma che interpreta Di Pietro. Insomma, dal palco del Cilea si respira quell'allegria, quell'aria goliardica che, da quattro decenni, contraddistingue il Bagaglino. "Sono 40 anni di satira - ha detto Pingitore nel corso di un incontro insieme con la Compagnia a Palazzo San Giorgio, poco prima dello spettacolo ­ a dimostrazione che, se si vuole, la satira si può fare in questo Paese. Nel Bagaglino c'è chi lavora, chi ha talento. Per noi è importante solo la libertà interiore ed il talento". Fortemente voluto dall'amministrazione comunale, lo spettacolo è stato definito dal sindaco Giuseppe Scopelliti "un bel riconoscimento per la città. Un evento che è giusto portare qui, nel nostro teatro che sta dando grandi soddisfazioni". Avere tanti artisti tutti insieme (a salutarli, durante l'incontro, anche l'assessore Giuseppe Agliano) rappresenta un momento "che provoca orgoglio e piacere". Una sorta "di miracolo prettamente calabrese, questo spettacolo ­ ha commentato Pippo Franco ­ la presenza calabra tra noi è veramente notevole". Oltre al duo reggino Battaglia & Miseferi, anche il regista Pingitore è calabrese. Mentre Oreste Lionello, che si sente "istituzionalmente di Reggio" ha infine raccontato: "Quando nel '48 si inaugurò il Cilea, che è un teatro straordinario, stavo qui. Allora facevo il valletto, aprivo e chiudevo il sipario".


Maria Cavallo


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