A
poco meno di una settimana dall’inizio dei preventivati
18 mesi di chiusura della linea ferroviaria RC-Melito P.S.
(o più esattamente PellaroRC-Melito P.S.) il call-center
attivato da RFI registra innumerevoli segnalazioni di disfunzioni
del servizio. L’ultima delle quali è la nostra,
relativa alla fermata Saline J., corse “ferroviarie”
delle 11.58 e 12.30 di lunedì 20 giugno: quattro utenti
(tra cui chi scrive) rimasti a piedi, persone che andavano
al lavoro, all’università e che dovevano a Reggio
prendere altri treni; i malcapitati, dopo circa un’ora
di attesa,fattesi le 13.00 circa e recuperata un’autovettura
sono costretti a correre verso Reggio.
Venerdì 17 giugno alla staz. C.le di Reggio si sente
annunciare che, dal 17 al 19 giugno, i pullman-treni (pullman
sostitutivi dei treni) non effettueranno la fermata prestabilita
a Saline J., causa la festa patronale, ma si fermeranno “nei
pressi del bivio lato-Melito”. Beh, l’importante
è saperlo.
Lunedì 20, quindi, ci rechiamo alla fermata ordinaria,
dove, in ogni caso. durante quella stessa mattinata tutti
noi avevamo visto altre corse passare.
Casualmente “allungo” lo sguardo, dalla piazza-Chiesa
dove ero in attesa, lungo la direzione in cui si scorge la
sovrastante SS. 106 e vedo passare un pullman-treno, allorché
telefoniamo alla ricerca del pullman-treno disperso e ci informano
che è stata disposta la proroga di quanto stabilito
per i giorni precedenti (17,18,19) fino alle 16,00 di lunedì
20.
Peccato che durante la notte non lo avessimo sognato, visto
che pretendere un modesto avviso che desse quest’informazione,
alla fermata “legittima”, è chiedere troppo!
Ovviamente di fronte a queste osservazioni ci è stato
risposto che “abbiamo perfettamente ragione”,
ma che Rete Ferroviaria Italiana non è responsabile,
ma esegue quanto deciso da Trenitalia. Al numero dato di Trenitalia
risponde una postazione di Roma ignara di quanto accade quaggiù.
Con gli uffici comunali, poi, non si riesce neanche a mettersi
in contatto, anche e soprattutto per evitare in futuro disfunzioni
così gratuite. Sembrano, invero, sufficienti quelle
proprie del servizio: una persona, ad.es., che da Bova deve
recarsi a Reggio effettua questo iter: prende il treno e scende
a Melito, dove sale sul pullman-treno che la porterà
fino Pellaro dove “dovrebbe aspettarla” (non si
è ancora capito) il treno che la conduce – finalmente
- a RC; una delle principali alternative (che sembra superfluo
sottolineare quanto anti-alternativa sia) è che, per
far prima, se possibile prenderà l’automobile.
Il tutto in quella che notoriamente è un’arteria
(SS106) già di per sé insufficiente a sopportare
l’attuale volume di traffico.
Durante uno di questi tragitti un lavoratore-pendolare, di
fronte al rischio di perdere la coincidenza, annunciava che
d’ora in avanti, al lavoro, i certificati medici aumenteranno,
pena altrimenti, la sua salute. Perfettamente comprensibile.
Nell’epoca del proliferare dei risarcimenti, chi ripagherà
di questo autentico “mobbing da viaggio”?
Meno male che ci sarà il Ponte sullo Stretto a farci
arrivare prima in Sicilia.
Patrizia Delfino
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