Il prossimo 10 agosto, prenderà il via, a Bova (RC), l’ottava edizione di BovArchè, manifestazione di Arti visive che, ormai da anni, rappresenta un riferimento certo dell’Arte in Calabria. Una finestra che da Bova, porta del Parco Nazionale dell’Aspromonte, si affaccia sul Mare Jonio per offrire al visitatore attento, arte, natura e cultura.
La manifestazione ha alle spalle sette edizioni: la prima incentrata sulla pittura e le installazioni museali a cielo aperto; la seconda dove poesia e pittura si sono date la mano tra le viuzze dell’antico Borgo offrendo momenti di rara suggestione e di incomparabile bellezza; la terza incentra sul tema “dentro fuori” con un confronto tra Pop Art italiana (con presenze di fama mondiale quali Schifano, Festa, Angeli, ecc.) ed il mondo dei giovani artisti appartenenti alla corrente europea dei c.d. Neo-figurativi; la quarta incentrata su Oriente/Oriente che, mettendo a confronto lo strabismo orientale della Calabria greca con l’essere oriente del mondo nipponico, ha proposto ardite commistioni artistiche e letterarie, tanto da essere inserita nel circuito della “Biennale di Venezia” padiglione Asia che ha avuto a Villa Zerbi il suo momento più alto nel meridione; la quinta dal significativo titolo grecanico “athropo/jineka” (uomo/donna), articolata in tre sezioni: Arte Contemporanea - Design ed Arti Applicate - Arte Sacra e la sesta dedicata ad una originale ed appassionatane rivisitazione del corpo umano così come interpretato da diversi artisti provenienti da altrettante regioni d’Italia.
Il settimo anno BovArchè si è sdoppiata assumendo una dimensione “parallela” con due mostre personali: una, a Palazzo Mesiani, che ha ospitato trenta opere del Maestro Antonio Conzo, napoletano di nascita e di formazione, ma già noto al pubblico ed al collezionismo calabrese; l’altra, a Palazzo Tuscano, che ha ospitato le opere di un giovane ed affermato videoartista calabrese, Giacomo Triglia, docente di digital video all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e autore di apprezzati cortometraggi e videoclip.
Riconfermato Direttore Artistico dell’evento è ovviamente Angela Pellicanò artista poliedrica e innovativa con una sua sicura e ben definita collocazione nel panorama artistico nazionale (attualmente le sue opere sono esposte al Castello dei Ruffo di Scilla e al Castello Aragonese di Reggio Calabria, oltre che, in permanenza, presso la Galleria “Monogramma” di Roma) .
BovArchè è Angela Pellicanò e di Angela Pellicanò porta l’impronta profonda e decisa, la costruzione meticolosa che diventa ricerca retrospettiva, l’attenzione per i nuovi modi di fare arte e di proporre cultura.
Con l'ottava edizione Bovarchè dimostra di non avere clichè ma di decidere e puntare sempre a traguardi più ambiziosi e puntualmente colti ed eleganti.
Una provocazione per un area così "circoscritta" geograficamente e storicamente che dimostra come le culture si confrontano e dialogano oltre ogni confine spazio-temporale.
La manifestazione di quest’anno presenta quaranta artisti in viaggio con Marco Polo. Essi approdano a Bova con quaranta opere che indagano la storia di un viaggiatore e le "usano" per continuare il proprio itinerario nelle terre sempre feconde della fantasia.
Secondo il Direttore Artistico questa scelta vuole ricordare il più recente viaggiatore, certamente meno avventuroso ma altrettanto prolifico nel dispiegare la sua matassa narrativa nei racconti delle sue passeggiate per la Calabria ulteriore.
“Certo -continua la Pellicanò- nessuno vuole proporre confronti con i grandi viaggiatori del passato; non è nelle nostre corde strumentalizzare l'evento per rispolverare Edward Lear e, se qualcuno lo pensasse, farebbe male poichè l'Arte è veicolo, è azzardo”
Qualcuno potrebbe storcere il muso per l’audace accostamento ma noi no. Altrimenti Bovarchè finirebbe di stupire.
Essa è libera da ogni sistema e svincolata da ogni circuito, vive indipendente e si nutre di poco.
Ma va avanti. Si trasfigura e si ripropone. Si trasforma rimanendo sempre fedele al proprio progetto: portare l’arte nel cuore dell’Aspromonte e portare l’Aspromonte nel mondo. Muta senza mutare. Ed innova senza dimenticare le proprie origini. Un buon viatico per fare una saggia vecchiaia.
Noi l’auguriamo di cuore, auspicando che BovArchè continui a proporci le sue interferenze e le sue contaminazioni.
Con queste premesse, a palazzo Mesiani, oggi sede temporanea del Comune, tre sale ospiteranno l’VIII edizione di BovArchè. La mostra potrà essere visitata, a Bova, dal 10 al 31 agosto, dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 17 alle 21 dei giorni feriali, mentre il sabato e la domenica, dalle ore 17 alle ore 21.
Esporranno: Rosita Aguirre, Luisa Asteriti, Alba Balestra, Giuseppina Baltera, Patrizia Bambini, Elias Garcia Benavides, Adriana Borrello, Elio Brombo, Francoise Calcagno, Jill Carlson, Maria Teresa Cazzadori, Lina Cazzavillanna, Robiancha Cinquetti, Liliana Conti Cammarata, Achille Costi, Ana Maria Daskal, Bruna De Ambrogio, Carla Horat, Junko Hoscino, Sheryl Kerrigan, Gitta Kohls, Hermine Laurent-Sain, Riccardo Licata, Aliz Manchet, Giordano Perrelli, Firenze Poggi, Willy Ponti, Roberto Rova, Romola, Peter Schneider, Patricia Segnan, Livio seguso, Carla Semprebon, Nicola Sene, Luigi Simonetta, Atsuko Suehiro, Tiziana Talamini e Walterina Zanellati.
La manifestazione, organizzata dal Comune di Bova e, per esso, dal Consigliere Delegato, Rocco Angelone, ha ottenuto il patrocinio del Consolato di Grecia a Napoli, della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, della Comunità Montana Capo Sud, del Centro di Ricerca Monoriti che hanno continuato a sostenere questa manifestazione, oltre naturalmente agli sponsors privati, quali la Carl Zeiss S.p.A. e la Safilo S.p.A., che anche quest’anno hanno deciso di scommettere su BovArchè, nonché la Maui Jeen.
Un evento, insomma, che nel solco di una consolidata tradizione, si propone come un appuntamento con l’arte e la cultura nel cuore della Calabria greca.
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