Locri, Melcore: “Quale futuro per la sanità della Locride?”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del responsabile provinciale Grande Sud Dr. Pancrazio Walter Melcore:

“Quale futuro per la sanità della Locride?

Che la Sanità calabrese sia allo sbando è ormai risaputo. Non passa giorno che la gestione commissariale non produca un nuovo disastro, si ha la sensazione che al Governo di Roma della salute dei calabresi non interessa nulla.

Solitamente si pensa che la nomina di un commissario d’intesa con le istituzioni democratiche sia finalizzata al ripristino delle regole del comparto interessato e poi rientrare nei ranghi.

Nel nostro caso la vicenda sembra abbia preso tutt’altra direzione, Scura e Urbani hanno operato e continuano ad operare in sfregio alle più elementari regole democratiche, non hanno ascoltato preventivamente gli Enti locali, tanto meno il Governo regionale che è stato regolarmente e legalmente eletto dai cittadini della nostra Regione.

Appare evidente che stia prevalendo nell’azione dei commissari un ragionamento di tipo ragionieristico. Nella sanità non è possibile far prevalere in assoluto che tutto debba rispondere al pareggio di bilancio. Dunque assoluta mancanza di concertazione preventiva, non c’è lembo del territorio calabrese che non sia allarmato e sconcertato dalle soluzioni poste dalla gestione commissariale, quasi che la missione dell’Ing. Scura sia quella di penalizzare ulteriormente la già precaria condizione della Sanità calabrese.

Quasi sempre, e la storia lo insegna, un uomo solo al comando ha portato disguidi e disastri. La gestione del territorio tutto compresa la sanità deve tornare come giusto che sia al governo regionale allo scopo deputato dal mandato elettorale. Se la missione affidata da Roma all’ing,. Scura è quella ormai chiara di creare problemi al governatore della Regione on. Mario Oliverio, fino a combatterlo, noi calabresi non dobbiamo consentirlo, è lecito ed urgente ribellarsi e dunque porre fine una volta per tutte alla centenaria colonizzazione della nostra terra. I territori uniti devono far fronte comune contro questa dissennata e irresponsabile gestione della sanità. E sulla Locride come siamo combinati? Quali sono le condizioni dell’Ospedale di Locri? Quale destino nella nuova organizzazione della rete ospedaliera voluta da Scura gli è riservata?

Questo presidio, per molti anni è stato positivamente il riferimento sicuro per centinaia di migliaia di cittadini, al quale fare ricorso nel bisogno. I mass media, da un po’ di tempo strombazzano l’arrivo di ingenti finanziamenti per rilanciare l’efficienza della struttura. Intanto si hanno notizie certe circa l’abbandono in cui si trovano diversi reparti, dove il medico di buona volontà compra in proprio la risma di carta per stampare i documenti medici da dare all’utenza, quando non provvede sempre di tasca propria a comprare le batterie per far funzionare gli apparecchi in dotazione al proprio reparto (di questo fatto sono stato testimone oculare) devo dire altresì, che nonostante le attuali grandi difficoltà con le quali lavorano i medici e gli operatori sanitari, tutti danno un’encomiabile dimostrazione di attaccamento al proprio servizio offrendo sul piano professionale e umano la migliore assistenza possibile agli ammalati. Poi ci sono reparti che nonostante tutto, hanno resistito alle difficoltà subite e continuano ad offrire servizi di qualità.

Allora si penserà, quest’ultimi sono stati salvaguardati nella nuova organizzazione della rete ospedaliera. Prendiamo una struttura a caso, quella complessa di Nefrologia e Dialisi, dove per esigenza di salute di un proprio congiunto mi sono portato più volte. Ebbene, con la nuova organizzazione della rete ospedaliera, la struttura in questione è stata decapitata. Quali saranno le valide alternative che potranno garantire la continuità assistenziale, la tempestività dell’intervento, nelle emergenze-urgenze nefrodialitiche delle cure nel pre-trapianto di rete e post-trapianto?

A queste domande di ordine ASSISTENZIALE e ad altre non meno importanti di ordine ECONOMICO dovrà dare risposta di nuovo il  piano di organizzazione della rete ospedaliera calabrese, perché per un segmento di  utenza quale il nefropatico acuto e cronico la tempestività dell’intervento terapeutico e la capacità di accoglienza rappresentano le variabili organizzative più importanti di una prestazione sanitaria che preveda, un percorso assistenziale di alta specializzazione e molto complesso, ma che rappresenta un processo di cura che principalmente è quo ad vitam.

Ora, davanti a un fatto di cosi inaudita irresponsabilità, che se conclamato confermerà il più ampio disegno criminale teso a depredare la Locride di tutti i servizi essenziali per garantire un minimo di vita civile e dignitosa. Davanti ad un desolante scenario di questa portata si può ancora tacere?

La Locride è stata in questi ultimi anni espropriata quasi di tutto, non abbiamo più treni che ci collegano al resto d’Italia, la statale 106 continua a mietere vittime, nonostante le tante promesse dei governi nazionali e regionali non vi è stato uno straccio di intervento che facesse pensare a un qualche sviluppo per il comprensorio locrideo.

Adesso hanno fortemente compromesso l’esistenza dell’Ospedale di Locri e noi restiamo in silenzio. Una comunità con una identità che si rispetti si ribella. E’ vergognoso  che tutto ciò accada nell’indifferenza generale. La politica dov’è?   I sindacati  che fanno? I rappresentanti degli Enti locali della locride dove sono? Quale altra disgrazia deve caderci addosso prima di gridare BASTA!

Diamo dignità a questo territorio, mandiamo a casa Scura, chiediamo di ripristinare ciò che di buono avevamo e c’è stato trafugato. L’ospedale della locride deve essere recuperato e rilanciato al fine di garantire ad un’area cosi grande il minimo livello di civiltà al passo con le altre aree del paese Italia”.

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