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La Grande Sila

Lasciata Cosenza si sale verso la Sila che, di tutti i rilievi appenninici meridionali, è certo quello che meglio conserva il ricordo dell’immensa foresta che copriva la penisola mediterranea. Tra il verde, lasciandosi alle spalle la Valle del Crati, si incontrano i piccoli centri silani, i casali cosentini: paesi di origine medioevale che la strada non tocca ma che hanno chiese bellissime. Assolutamente da visitare sono: Zumpano con la splendida Chiesa di San Giorgio, Rovito e Celico. Crocevia panoramico su tutta la Sila Grande, a più di 1600 metri di altezza, è il Valico di Monte Scuro. Sulla riva del Lago Arvo, uno dei più suggestivi bacini artificiali silani, si incontra invece Lorica. Passata la Valle del Savuto, si procede verso nordest alla volta del Lago Ampollino, alla cui estremità orientale c’è Trepido Soprano, poche case sparse tra il verde su un promontorio che domina il lago. Sempre tra foreste di pini, passato il Valico di Croce di Agnara e poi il fiume Neto, si raggiunge San Giovanni in Fiore. In bella posizione panoramica ai margini orientali della Sila Grande, il paese crebbe intorno all’Abbazia fondata da Gioacchino Da Fiore nel 1189. Da visitare qui la Badia Florense, Santa Maria delle Grazie, il Museo faunistico. Il ritorno può essere effettuato passando per il Lago di Cecita o del Mucone, grande bacino artificiale per la produzione di energia elettrica, ottenuto sbarrando con una diga il torrente Mucone, il paradiso per i pescatori di trote e per Camigliatello Silano, affascinante luogo tra i boschi di conifere. Oltre alla natura rigogliosa, i paesi della Sila possiedono i segreti delle tante ed antiche ricette della Soppressata calabrese: ogni località, infatti ne ha una, anche se di base la carne di maiale è condita con aglio, peperoncino, spezie e finocchietto
 

 
 
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