Mario
Schifano e il deserto, un binomio che parta dalle origini:
il nonno era nato a Medina, il padre a Sfax, lui ad Holms.
Un amore che porta Schifano, pittore astratto, sedotto poi
dalla pop art e dall’iperrealismo, a dipingere il deserto
non come una distesa sconfinata, arida, estrema, bensì
come un giardino lussureggiante, che esplode di colori ed
in perpetua trasformazione. La mostra “Deserts”,
che raccoglie dieci tele monumentali di Schifano dedicate
al deserto, arriva ora in Italia,a Crotone, dal 3 dicembre
2005 al 31 gennaio 2006, dopo aver viaggiato “nomade”
per quasi due anni raggiungendo Tripoli, Tunisi, Marrakech
e dopo la tappa italiana proseguirà a Alessandria d’Egitto,
Doha e Dubai. La mostra, in programma al Museo Archeologico
di Crotone – Capo Colonna (aperto per la prima volta
con questa mostra), presenta questa selezione di opere di
grandi dimensioni (2.75 per 2.75 metri) realizzate da Schifano
nel 1984 per il Royal Cultural Center di Amman del Re Hussein
di Giordania, soprattutto paesaggi (Leptis Magna 20.9.34 “,
“Dune deserte”, “Miraggio”, “Sand
Sculpture”, “Notte e deserto”) ispirati
dai ricordi dell’infanzia. In questi lavori l’artista
marca le sue radici africane (Schifano nasce ad Homs in Libia
nel 1934) utilizzando smalti, sabbie e terra, restituendo
un’idea di deserto come mare bagnato dal sole. Sono
opere che testimoniano un momento particolarmente felice del
lavoro di Schifano e attingono al grande deposito immaginifico
di questo artista complesso, tormentato, eccentrico.
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